Diario cartaceo in classe, la richiesta del ministro Valditara: un aiuto al settore

Il ministro dell'Istruzione e del Merito torna a ribadire l'importanza di ridurre l'impatto del digitale in aula

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 26 Luglio 2024 22:36

Una scuola più tradizionale e meno tecnologia. Non potrebbe essere più chiara la visione del ministro Giuseppe Valditara in merito. L’argomento torna a essere d’attualità in seguito al suggerimento da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito. Nel mirino ci sono ora i diari, che devono tornare a essere cartacei.

Assegno sul diario, scritto a mano

Il mondo guarda al digitale non più come al futuro, bensì come a un presente saldo e certo. Troppi passi in direzione del virtuale, però, possono essere deleteri per le giovani classi che vanno formandosi. Il ministro Valditara sembra pensarla a questo modo.

Dal suo ministero giunge così una “raccomandazione”: ogni studente di elementari e medie dovrà trascrivere il proprio assegno dei compiti sul diario, rigorosamente cartaceo. Carta, penna e sana e vecchia scrittura a mano. Ecco quanto evidenziato da una circolare, che sottolinea come ciò possa stimolare la responsabilità e l’autonomia degli alunni.

Si “chiede” dunque agli istituti di prendere in considerazione questo indirizzo, almeno per quanto riguarda alunni giovanissimi. Tutto ciò, però, non avrà un impatto soltanto sugli studenti. Lo sguardo va rivolto infatti al settore produttivo dei diari che, a dire il vero, è in chiara crisi.

L’impatto economico

Davide Gastaldi, direttore generale di Franco Cosimo Panini Editore, ha fatto chiarezza su quella che è l’attuale condizione del settore dei diari cartacei. Ecco quanto riportato da Il Sole 24 Ore: “Abbiamo attraversato dei periodi difficili e dei momenti esaltanti. Il presente, invece, è all’insegna della tenuta. Mi sento di dire che siamo abbastanza ottimisti per il futuro”.

Guardare al futuro di questo settore, in un mondo sempre più digitalizzato, non è semplice. Tradizione e storia hanno però un peso indiscutibile, e in questo caso si sta parlando della casa editrice erede del percorso tracciato da Panini di Modena, che ha donato il diario Comix a intere generazioni.

“Il diario cartaceo ha una lunga storia dietro le proprie spalle e, mi sento di dire, anche un futuro interessante”. Gastaldi fa poi un riferimento diretto alla circolare del ministro Valditara. Il segnale lanciato dal governo di Giorgia Meloni è confortante e lascia ben sperare. I diari, sfruttati per note e assegni, ma anche come custodi di confidenze, segreti e non solo, stimolano scrittura, lettura e rapporti sociali. Un piede ancorato nel passato, sotto questo aspetto, si ritiene non possa fare che bene.

“Scrivere fa bene, leggere pure e mi sento di dire che i nostri prodotti rappresentano una proposta cha in entrambe le direzioni. C’è stato un tempo in cui si capiva da che parte stavi, al liceo, a seconda che avessi Smemoranda, Cuore o Comix”.

E oggi? Cuore ha da tempo detto addio alla battaglia sul mercato. Smemoranda ha fatto il suo ritorno, ma con una newco alle spalle che l’ha di fatto salvata a febbraio 2024. Nell’ambito è Comix a sedere sul trono, mentre Seven la fa da padrona nell’ambito zaini e astucci.

Parlando di numeri, il 2023 di Franco Cosimo Panini è stato chiuso con 34,5 milioni di euro di fatturato. Ben 11 milioni di questi sono derivati dal settore diari (una distribuzione sul territorio pari a 1,5 milioni, circa). Non soltanto Comix sul mercato da parte dell’azienda, che vede però in esso il proprio prodotto trainante, con 7,7 milioni di ricavi. Uno scenario positivo, che si tenta di tutelare anche con interventi dall’alto.