Cos’è e a che cosa serve il deflatore del PIL

Con il deflatore del PIL è possibile adeguare il Prodotto Interno Lordo all'inflazione: ecco come

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Mario Esposito

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Pubblicato: 18 Ottobre 2022 12:28

Il deflatore del PIL è un indice con cui si corregge il Prodotto Interno Lordo del Paese adeguandolo all’inflazione, in modo tale da avere un quadro più preciso della crescita economica svincolando quest’ultima dai prezzi. Ma come funziona più nel dettaglio? E come si calcola il deflatore del PIL?

PIL nominale e PIL reale: quali sono le differenze

Per comprendere appieno il funzionamento del deflatore del PIL è utile approfondire prima la differenza tra PIL nominale e PIL reale. Le due misure, infatti, pur avendo entrambe per oggetto il valore totale dei beni e servizi prodotti da un Paese, si differenziano per i prezzi considerati nel calcolo. Il PIL nominale, infatti, rappresenta il valore di beni e servizi in base ai prezzi correnti, ottenuto moltiplicando le quantità prodotte per i prezzi associati a ciascun bene o servizio nell’anno corrente, mentre il PIL reale si calcola utilizzando prezzi costanti presi in un anno di riferimento, moltiplicati per le quantità del bene nell’anno corrente.

Tenendo presente questa importante differenza, possiamo capire meglio quale sia la funzione del deflatore del PIL, che partendo dalle due misure del PIL e applicando una particolare formula permette di capire se l’aumento del Prodotto Interno Lordo sia legato a una crescita economica reale o se piuttosto sia influenzato dall’inflazione dei prezzi.

A cosa serve il deflatore del PIL

Poiché il la variazione del PIL nominale tiene conto delle variazioni di quantità e di prezzo mentre quella del PIL reale solo delle quantità, possiamo già intuire che il confronto tra le due misure permette di ottenere il valore della variazione media dei prezzi tra un periodo e l’altro. Utilizzando queste due misure, il deflatore del PIL fa proprio questo, ossia consente di calcolare partendo da un anno base il peso delle variazioni di prezzo sull’economia.

In particolare, se il deflatore aumenta nel tempo significa che la crescita del PIL nominale è maggiore di quella del PIL reale e che, quindi, nel periodo considerato sono aumentati i prezzi. Calcolando invece la variazione percentuale annua del deflatore del PIL si ottiene una stima del tasso di inflazione medio annuo.

Il concetto può sembrare a tratti complesso, ma in realtà il calcolo del deflatore è piuttosto semplice e necessita solo dei due valori relativi al PIL reale e a quello nominale.

Deflatore del PIL: la formula per calcolarlo

Come anticipato, per calcolare il deflatore del PIL bisogna partire dai due valori ottenuti per il PIL reale e nominale. Il rapporto tra questi due indicatori, quindi tra le quantità a prezzi correnti e quelle a prezzi costanti, permette infatti di ottenere il deflatore.

In particolare, la formula per calcolare il deflatore del PIL è la seguente:

Deflatore del PIL = (PIL nominale / PIL reale) * 100

Ipotizzando che in due anni sono stati registrati i seguenti PIL nominali:

Anno 1: 1,5 milioni

Anno 2: 2 milioni

bisogna dunque prima calcolare il PIL reale, moltiplicando la quantità di beni prodotti nell’anno 2 per il prezzo degli stessi nell’anno 1. Immaginando che il PIL reale sia pari a 1,8 milioni potremo calcolare il deflatore del PIL in questo modo:

Deflatore del PIL = 1,8/1,5 = (1,2-1)*100 = 20

il che significa che tra un anno e l’altro l’aumento dei prezzi è stato pari al 20%.

Vantaggi e svantaggi del deflatore del PIL

Il deflatore del PIL viene considerato un indicatore molto utile per tenere traccia dell’andamento dell’economia del Paese per diversi motivi. A differenza dell’Indice dei prezzi al consumo (CPI), infatti, questa misura prende in considerazione tutti i beni e i servizi e le abitudini di acquisto, che possono variare di anno in anno e che, invece, nel CPI non sono contemplate perché l’aggiornamento non è annuale.

Inglobando più variabili, il deflatore del PIL permette dunque di avere una stima molto più completa della crescita economica differenziando l’eventuale aumento delle quantità prodotte dalle variazioni che riguardano invece i prezzi di acquisto.

Secondo alcuni analisti, tuttavia, anche il deflatore del PIL presenta qualche punto di debolezza, legato soprattutto ai tempi necessari per effettuare un calcolo completo, maggiori rispetto al CPI, e al fatto di non riuscire a considerare l’economia sommersa risultando, di conseguenza, anch’esso non del tutto preciso rispetto alla realtà.