Con i dazi di Trump rischia il Sud Italia, le regioni più colpite

Il 2 aprile sarà il giorno dell'applicazione dei dazi di Trump all'Europa. L'Italia è molto esposta, ma la situazione cambia anche radicalmente tra regione e regione

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 22 Marzo 2025 13:16

I dazi di Donald Trump colpiranno l’Europa il 2 aprile. L’Italia ha un rapporto commerciale molto stretto con gli Usa, che rappresentano un partner molto importante. Non tutte le regioni dipendono però direttamente dagli Usa. Quelle del Nord tendono a essere meno esposte, anche grazie alla vicinanza geografica ai partner europei.

Quelle del Sud, secondo uno studio della Cgia di Mestre, risultano invece pericolosamente dipendenti dagli Stati Uniti, stando all’indice di diversificazione calcolato nell’ultimo rapporto su dazi ed export.

Come è andato l’export italiano nel 2024

Il report della Cgia calcola prima di tutto l’andamento delle esportazioni italiane. Nel 2024, il valore delle merci che hanno lasciato il nostro Paese è stato di 623,5 miliardi di euro, in calo dello 0,4% rispetto al 2023. Un dato molto negativo, soprattutto se confrontato con il fatto che, nei 5 anni precedenti, l’Italia aveva accumulato una crescita dell’export del 30%.

La prima regione esportatrice in assoluto, come confermato anche dai dati Istat che hanno stilato la classifica delle regioni che esportano di più, rimane la Lombardia, con 163,9 miliardi di euro. Si tratta di una cifra quasi doppia rispetto alla seconda classificata, l’Emilia-Romagna (83 miliardi). Terzo il Veneto a 80,1 miliardi.

Da sottolineare la crescita della Toscana, che ha aumentato le sue esportazioni del 13% e ha superato in classifica il Piemonte appesantito dalla crisi dell’automotive. La ragione di questo scatto è soprattutto lo sviluppo del settore farmaceutico, tra quelli in maggiore espansione negli ultimi anni in Italia.

Cos’è l’indice di diversificazione

Il report della Cgia sottolinea poi che il Sud si sta nuovamente indebolendo, dopo gli ultimi anni di crescita economica. L’export è in calo di circa il 5,4% nella macroarea, ma questo non è l’unico problema. Spesso infatti, le regioni del Sud mancano di diversificazione nelle loro esportazioni.

L’indice di diversificazione calcola l’esposizione ai rischi dell’export di una regione, tenendo conto di quanti prodotti e quanti acquirenti diversi le aziende abbiano. Meno sono, più l’indice è alto in percentuale e più si alza il rischio che l’economia dell’intera area venga messa in pericolo da un singolo evento.

L’esempio recente che mette in risalto questo problema sono i dazi al 25% sull’acciaio e sull’alluminio che Donald Trump ha promesso di imporre all’Europa. Una regione che si basa sulla produzione di questi beni e che è molto legata agli Usa sarà molto danneggiata da questa decisione.

La classifica delle regioni più esposte ai dazi

Tenendo conto di questo dato, la Cgia ha stilato una classifica delle regioni più a rischio. Nei primi posti spiccano soprattutto quelle del Sud.

  1. Sardegna, 95,6%;
  2. Molise, 86,9%;
  3. Sicilia, 85,0%;
  4. Valle d’Aosta, 81,8%;
  5. Basilicata, 80,9%;
  6. Calabria, 78,0%;
  7. Campania, 71,9%;
  8. Lazio, 71,0%;
  9. Toscana, 68,5%;
  10. Friuli-Venezia Giulia, 63,1%.

Quali sono le regioni in salvo da Trump

All’opposto, ci sono le regioni che hanno sviluppato una rete di esportazioni maggiormente diversificata e che quindi temono meno l’impatto dei dazi di Trump:

  1. Lombardia, 43,0%;
  2. Veneto, 46,8%;
  3. Puglia, 49,8%;
  4. Trentino-Alto Adige, 51,1%;
  5. Emilia-Romagna, 53,9%;
  6. Piemonte, 54,8%;
  7. Marche, 55,7%;
  8. Umbria, 61,9%;
  9. Liguria, 61,9%;
  10. Abruzzo, 62,7%.