Nonostante i “segnali positivi” contenuti nella Legge di Bilancio 2026, l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) manifesta le sue preoccupazioni: le criticità finanziarie ancora irrisolte rischiano di compromettere la capacità dei Comuni di garantire servizi fondamentali ai cittadini e di portare avanti gli investimenti programmati.
Per questo, i sindaci chiedono un incontro urgente con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al fine di discutere interventi correttivi e risorse aggiuntive per sicurezza, casa, welfare e trasporti locali.
Indice
Manovra 2026, l’allarme dell’Anci
Il principale punto di frizione resta la spesa corrente, ancora gravata da tagli e accantonamenti derivanti dalle precedenti Leggi di Bilancio. Secondo le stime dell’Anci, l’impatto complessivo ammonta a circa 2,08 miliardi di euro fino al 2029, con un’ulteriore contrazione prevista di 460 milioni di euro nel 2026.
Un peso che, spiegano i sindaci, “rende difficile la gestione quotidiana dei Comuni” e rischia di tradursi in un rallentamento dei servizi e degli investimenti locali.
Le emergenze dei Comuni italiani
Le principali preoccupazioni riguardano l’aumento dei costi per l’assistenza ai disabili, per i quali mancano risorse adeguate alla complessità degli interventi. E le difficoltà legate alla gestione dei nidi comunali sono sempre maggiori. Per non parlare della situazione del trasporto pubblico locale “in forte sofferenza per l’aumento dei costi energetici, soprattutto nei piccoli e medi Comuni”. C’è poi la questione dell’imposta di soggiorno: l’Anci chiede che il relativo gettito continui a finanziare i costi derivanti dai flussi turistici, senza essere dirottato altrove.
Sicurezza e casa
Sul fronte della sicurezza e del diritto alla casa, l’Anci denuncia il totale silenzio del Governo. I sindaci chiedono il raddoppio del Fondo nazionale per la sicurezza urbana per consentire nuove assunzioni di personale di polizia locale, anche in deroga, e colmare così le carenze accumulate negli ultimi anni.
Sul tema dell’abitare, viene sollecitato l’avvio di un nuovo piano casa con finanziamenti diretti, progetti flessibili e una legge quadro nazionale che semplifichi le procedure burocratiche. Inoltre, l’associazione chiede una norma ad hoc per il fondo perequativo di Roma Capitale, tema più volte rimandato ma ancora irrisolto.
I segnali positivi nella Manovra secondo Anci
Nel documento approvato dal Direttivo Anci vengono comunque riconosciuti alcuni elementi positivi del testo di Manovra. Tra questi:
- un alleggerimento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, storica richiesta dei Comuni;
- l’aumento del fondo per i minori italiani a 250 milioni di euro;
- la stabilizzazione del fondo Centri Estivi per 60 milioni;
- lo stanziamento di 500 milioni di euro per la Carta “Dedicata a te”, prorogata anche per il 2026 e 2027;
- un fondo per il personale comunale pari a 50 milioni nel 2027 e 100 milioni nel 2028 per il rinnovo contrattuale 2025-2027.
- Su quest’ultimo punto, però, l’Anci precisa che si tratta “solo di un primo passo”: l’adeguamento complessivo del trattamento accessorio del personale comunale richiederebbe oltre un miliardo e mezzo di euro, cifra che i Comuni non sono in grado di sostenere autonomamente.
Così commenta il Direttivo Anci:
“Tutte le questioni poste sono in linea con la mozione approvata all’unanimità dalla Camera sulle necessità dei Comuni. Bisogna pertanto continuare un confronto vero con soluzioni strutturali per garantire la sostenibilità dei bilanci locali e la qualità dei servizi ai cittadini”.