Competitività Ue, nella bozza interventi per abbassare le bollette di luce e gas: il piano 

Nella bozza della Bussola per la Competitività Ue vengono indicati una serie di interventi che puntano ad abbassare le bollette di luce e gas con l’integrazione del mercato

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 24 Gennaio 2025 19:00

È stata resa pubblica la bozza della Bussola per la Competitività Ue, testo che, nella sua versione definitiva, dovrebbe essere ufficializzato entro la giornata di mercoledì 29 gennaio 2024. Al suo interno è previsto un vero e proprio Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili che, per abbassare le bollette di luce e gas, sfrutterà principalmente i benefici diretti derivanti dall’integrazione del mercato. Il tutto nel quadro generale descritto dalla Commissione europea come fortemente complesso a causa delle “tensioni geopolitiche, della competizione per la supremazia tecnologica e della lotta per il controllo delle risorse”. In tale scenario, “la sicurezza e l’autonomia dell’Europa dipendono più che mai dalla sua capacità di innovare, competere e crescere”.

Competitività Ue, gli interventi sui prezzi dell’energia

Una buona parte della bozza della Bussola per la Competitività Ue è riferita ai prezzi dell’energia, che la Commissione si prefigge di rendere sempre più accessibili per tutti i cittadini del Vecchio Continente.

Questo piano verrà realizzato “attraverso una serie di misure volte a garantire che le famiglie e i clienti industriali abbiano un accesso diretto più ampio all’elettricità a basso costo” con gli interventi che sfruttano “i vantaggi della riduzione dei prezzi derivanti dall’ulteriore integrazione del mercato” e ampliano “l’uso di garanzie e strumenti di riduzione del rischio per facilitare la stipula di contratti di acquisto di energia a lungo termine”.

Un passaggio fondamentale riguarda gli incentivi ai clienti industriali, affinché questi possano “fornire servizi di flessibilità della domanda” per “incoraggiare un’equa allocazione dei costi del sistema energetico attraverso tariffe dei costi del sistema energetico attraverso metodologie meglio concepite”.

La produzione Ue ha bisogno di una scossa

Oltre ai costi dell’energia, il piano per la competitività Ue guarda anche alla produzione europea, la quale, viene esplicitato senza mezzi termini, ha bisogno “di un urgente cambio di marcia e di approccio”, altrimenti “il futuro dell’Ue come potenza economica, destinazione di investimenti e centro di produzione è a rischio”.

Per evitare il peggio vengono indicati tre fattori rilevanti per la la dinamica della produttività europea, quali:

  • “il gap di innovazione, in particolare rispetto al settore tecnologico e digitale degli Stati Uniti, che riflette una struttura industriale più statica in Europa, con un numero minore di start-up e una minore spesa del settore privato per la ricerca e l’innovazione”;
  • “la transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico e l’impatto di prezzi dell’energia più alti e più volatili rispetto a quelli dei principali concorrenti”;
  • “l’incertezza di un contesto geoeconomico e di sicurezza in continua evoluzione, in cui le lunghe catene di approvvigionamento globali diventano fragili e le eccessive dipendenze eccessive possono trasformarsi in vulnerabilità rischiose”.

L’intervento a step

La modalità operativa del piano sulla competitività Ue prevede un percorso a step che punta a “ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione per le imprese e del 35% per le Pmi”.

“Cominceremo – si legge nella bozza – con una prima proposta Omnibus di semplificazione il mese prossimo, che comprenderà i settori della rendicontazione della finanza sostenibile, della due diligence di sostenibilità e della tassonomia”. Inoltre, “per garantire una regolamentazione proporzionata alle dimensioni delle società, il mese prossimo verrà proposta una nuova definizione delle società quotate caratterizzate da media capitalizzazione”.

Il passo successivo della Commissione sarà proporre “un nuovo strumento di coordinamento della competitività per incoraggiare gli Stati membri a priorità comuni in materia di competitività in aree chiave selezionate e sostenere progetti di interesse comune europeo”.