Chiara Ferragni lascia Fenice dopo caso Balocco, la rinascita affidata a Claudio Calabi

Chiara Ferragni, dopo il caso Balocco, è stata costretta a lasciare Fenice nelle mani esperte di un super manager. Claudio Calabi dovrà risollevare l'azienda in crisi

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 25 Ottobre 2024 14:56

Chiara Ferragni si prepara a fare un passo indietro come amministratrice delegata di Fenice, la società che gestisce i suoi marchi di moda. Spunta il nome di Claudio Calabi, manager di lungo corso nel mondo delle ristrutturazioni aziendali, a cui potrebbe lasciare il timone. Calabi assumerà formalmente la carica di amministratore unico a partire da lunedì 28, durante l’assemblea dei soci convocata appositamente per approvare il nuovo vertice. Ha già un piano per far rinascere Fenice?

Chiara Ferragni si fa da parte per il rilancio di Fenice

La decisione di Chiara Ferragni e Paolo Barletta, attuale presidente e titolare del 40% delle quote attraverso la holding Alchimia, di lasciare le rispettive cariche rappresenta una svolta nella strategia di Fenice. La società ha affrontato mesi di difficoltà, in parte attribuite alle tensioni interne tra i soci e alla controversia finanziaria legata al caso Balocco, che ha compromesso la pubblicazione dei bilanci 2023.

L’arrivo di un “super manager”, come è chiamato Claudio Calabi, punta a dare a Fenice la stabilità e una rinnovata credibilità, entrambe necessarie per ripartire. Calabi riceverà infatti pieni poteri e la missione di ridisegnare il futuro dell’azienda, con un mandato chiaro: riportare la società a una sostenibilità economica stabile, risolvendo le questioni in sospeso tra i soci e delineando una nuova visione strategica.

Chi è Claudio Calabi?

Claudio Calabi è un manager esperto nel risanamento aziendale. Con una carriera che include ruoli di leadership in grandi gruppi come Rcs e Il Sole 24 Ore, oltre a incarichi recenti nella ristrutturazione di Risanamento e Italtel-Psc, è considerato un interlocutore autorevole e credibile sul mercato. È stato scelto per la competenza specifica, quella del risanamento, fondamentale per guidare Fenice in un periodo di revisione strategica e finanziaria.

Il nuovo amministratore unico si trova davanti un incarico di analisi della situazione economico-finanziaria della società. La sua nomina viene vista come una scelta fondamentale per affrontare le criticità dopo i danni d’immagine dei casi emersi.

L’incarico di Calabi per sanare i conti: un nuovo piano

Uno dei principali obiettivi di Calabi sarà svolgere una revisione completa dei conti aziendali, a partire dal bilancio 2023 – mai approvato – che ha causato una frattura tra i soci. Il manager sarà quindi chiamato a mettere in luce i punti critici della struttura di costi dell’azienda e, in seguito, a proporre un piano di rilancio che possa portare una vera discontinuità nella gestione di Fenice.

Si tratta di un intervento considerato “urgente”, dato che Fenice, nonostante un fatturato di 15,6 milioni di euro e un utile di 3,4 milioni nel 2022, ha subito una brusca frenata a causa delle problematiche emerse nell’ultimo anno. Tra le questioni più delicate che Calabi dovrà affrontare, c’è anche il rapporto con Pasquale Morgese, l’imprenditore con il 27,5% delle quote di Fenice, che da mesi è in pressing sui vertici della società con un’azione legale.

Ferragni ha deciso di mettersi da parte, lasciando il controllo operativo a Calabi, anche se manterrà una presenza significativa come azionista di Fenice attraverso la holding Sisterhood, con il 32,5% delle quote.