Autobianchi e Innocenti ai cinesi, la mossa del governo che ha già registrato i marchi

Con la cessione di Autobianchi e Innocenti ai cinesi, il governo punta a creare nuovi posti di lavoro in Italia, dove avverrebbe la lavorazione. Un vero e proprio schiaffo a Stellantis

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Gli storici marchi dell’automotive made in Italy Autobianchi e Innocenti potrebbero passare ai cinesi molto presto. L’ipotesi che circola negli ultimi giorni potrebbe trovare concretezza, anche alla luce di una serie di indizi molto concreti. Il governo italiano starebbe pensando di utilizzare i brand di Stellantis, che li detiene senza monetizzare alcunché. L’idea sarebbe quella di gettare un ponte verso la Cina per rivitalizzare due marchi economicamente in sonno da anni al fine di ottenere un beneficio per l’industria nazionale.

Innocenti e Autobianchi ai cinesi

È stato Il Sole 24 Ore a lanciare la notizia secondo la quale il governo Meloni starebbe pensando di ottenere la proprietà dei marchi di Innocenti e Autobianchi. I due iconici nomi del made in Italy scomparvero, rispettivamente, nel 1997 e nel 1995. Secondo alcuni retroscena, il governo starebbe pensando di cederne il diritto di sfruttamento commerciale (o addirittura la proprietà) a un costruttore cinese a titolo gratuito.

Il beneficio per l’Italia sarebbe quello di attrarre capitali esteri nel sempre più esangue comparto dell’automobile dello Stivale così da creare posti di lavoro e, magari, alzare il Pil di qualche decimale. I cinesi, dal canto loro, potrebbero sfruttare due marchi storici a costo zero e vedrebbero un tappeto rosso srotolarsi sotto ai loro piedi in un mercato occidentale, proprio negli stessi giorni in cui l’Europa impone nuovi e più alti dazi sulle auto made in China.

Sono diversi i colossi cinesi che potrebbero essere interessati alla proposta: Byd, Chery, Dongfeng, Great Wall e Jac.

Il precedente, d’altra parte, c’è già: quello dello storico marchio inglese Mg (Morris Garage), passato sotto la proprietà di Saic Motor, azienda di Shangai, che lo ha rivitalizzato.

Il ministero ha registrato i marchi

Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fatto domanda e ha ottenuto la registrazione di un marchio Innocenti e di un marchio Autobianchi. Le caratteristiche grafiche sono però diverse da quelli di proprietà di Stellantis (per la precisione di Fca Italy e di Fiat Group Automobiles). Entrambi i marchi sono stati registrati con titolarità Mimit il 28 marzo 2024, dopo domanda depositata il 10 novembre 2023.

Il quotidiano cita a questo proposito un passaggio della normativa vigente che permette allo Stato di entrare in possesso di un marchio storico italiano rimasto inutilizzato per almeno 5 anni. Autobianchi e Innocenti rientrano pienamente in questa casistica. Occorrerà adesso vedere come Stellantis reagirà ai propositi del governo.

L’obiettivo per il Mimit sarebbe quello di riportare la produzione automobilistica del Bel Paese ad almeno 1 milione di automobili l’anno. Contestualmente, si vorrebbe puntare a impedire al gruppo guidato da Carlos Tavares di utilizzare riferimenti all’italianità per promuovere quei modelli che sono stati assemblati all’estero.

Se i retroscena venissero confermati si tratterebbe di un vero e proprio schiaffo di Meloni a Tavares: il Ceo di Stellantis aveva invocato maggiori incentivi governativi per tenere testa all’agguerrita concorrenza cinese, pompata da aiuti di Stato. Meloni, al contrario, avrebbe aperto le porte dell’Italia ai cinesi.

Bisognerà attendere per capire quali saranno le reali intenzioni del governo e se le trattative con i cinesi, nemici giurati di Stellantis, approderanno alla creazione di un’auto italo-cinese nel segmento low cost.