La campagna risicola 2024/25 si apre con un aumento dei prezzi dei principali tipi di riso italiani, un trend che riflette le difficoltà climatiche e produttive che hanno interessato il settore quest’anno. L’analisi della Camera di Commercio di Pavia, svolta in collaborazione con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti), evidenzia rincari marcati, soprattutto per i risi più richiesti come il Carnaroli e l’Arborio. Le forti piogge autunnali hanno infatti causato ritardi e difficoltà nella raccolta, creando uno squilibrio tra una domanda crescente e un’offerta limitata. L’impatto di queste problematiche si riflette non solo sul mercato interno ma anche sulle esportazioni e sulle importazioni di riso.
Quanto costa il riso
Secondo i dati raccolti a ottobre, l’inizio della campagna risicola 2024/2025 ha registrato rincari piuttosto alti per quasi tutte le varietà di riso, con i prezzi che si presentano più alti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Tra i risi da risotto, il Carnaroli ha subito un incremento del +32%, mentre l’Arborio ha raggiunto addirittura un +77%. Anche il Roma, altra varietà molto utilizzata nella cucina italiana, ha visto un aumento del +23% rispetto al 2023.
Per le varietà “Lunghi B”, destinate a insalate e contorni, l’aumento è stato comunque importante, con un +18% rispetto alla scorsa annata.
A livello di commercio estero, si osserva una crescita del 12% nelle esportazioni di riso italiano nel primo semestre del 2024, un segnale di come la domanda estera per il riso italiano rimanga forte, specialmente in mercati come Germania e Spagna. Al contrario, le importazioni di riso sono diminuite, con una riduzione del 62% per i risoni e del 27,5% per i risi semigreggi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La contrazione delle importazioni potrebbe accentuare ulteriormente la scarsità di prodotto disponibile sul mercato italiano, contribuendo all’incremento dei prezzi. Il fenomeno è piuttosto comune per i beni molto consumati e per i quali l’Italia deve risponde alla domanda con l’importazione. Per esempio le patate, il cui costo è in aumento e le zucche.
Perché il prezzo tende a salire?
La causa principale dell’aumento dei prezzi è legata alle difficoltà climatiche che hanno caratterizzato quest’anno la campagna risicola. Le abbondanti e prolungate piogge autunnali hanno compromesso le operazioni di raccolta, con conseguenti ritardi che hanno influito negativamente sulla qualità e sulla resa del prodotto. In molte aree, infatti, i chicchi sono rimasti esposti a lungo alle intemperie, riducendo la quantità e la qualità del riso raccolto.
A questi fattori si aggiunge una riduzione delle superfici coltivate per alcune delle varietà più richieste. L’Arborio ha registrato una contrazione del -18,7% delle superfici rispetto al 2023, mentre il Carnaroli ha visto una diminuzione del -9,5%.
I cali nella produzione riducono ulteriormente la disponibilità di riso e aggravano le difficoltà del settore, aumentando la pressione sui prezzi. Come riportato nell’analisi della Camera di Commercio di Pavia, la combinazione di queste variabili crea una situazione di mercato difficile, in cui la disponibilità di riso di qualità è limitata rispetto alla domanda, sia nazionale che estera.
L’aumento dei prezzi del riso è un riflesso di problematiche che vanno oltre la semplice domanda stagionale: si tratta di una crisi legata a fattori ambientali e produttivi che coinvolge l’intera filiera.