La Borsa del 23 settembre, Piazza Affari chiude in positivo ma è frenata da Mediobanca

Cresce sempre di più l’oro e tocca ancora nuovi record, mentre le tensioni geopolitiche frenano il petrolio

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Aggiornato:

Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Milano chiude in leggero positivo

    Chiusura positiva ma sotto ai massimi di giornata per le Borse europee, che guardano alle indicazioni che arriveranno dal presidente della Fed, Jerome Powell, a mercati europei chiusi, il primo discorso dopo il taglio dei tassi della scorsa settimana. Con auto, lusso e titoli oil sotto i riflettori, Milano chiude in progresso dello 0,13% nel Ftse Mib, frenata dallo scivolone di Mediobanca (-5,9%), meglio le altre Borse europee.

    Sull'azionario milanese, ben impostati i titoli oil con Saipem in testa (+3,64%), seguita da Stellantis (+3,15%) con il comparto auto europeo. Sale anche St (+2,7%), bene i titoli del lusso nella giornata di avvio della Fashion Week milanese. Tra le banche, al crollo di Mediobanca fa da contraltare il rialzo di Mps (+0,5%) all'indomani della chiusura dell'opas e chiusa con successo, con le adesioni che hanno superato l'86%.

    Non si arresta la corsa dell'oro con il contratto spot che tocca il nuovo record a 3,791,05 dollari l'oncia e sale ora dello 0,8% a 3,736 dollari.

  2. Milano in dietro ma c'è lo sprint del lusso

    Borse europee positive a metà giornata. Milano è un passo indietro rispetto agli altri listini, con il Ftse Mib che registra un progresso solamente dello 0,13%. Francoforte guadagna lo 0,25%, Madrid lo 0,22%. Sul fronte macro e' emerso che l'attività manifatturiera a settembre ha frenato (con l'indice Pmi Ssceso a 49,5 da 50,7 di agosto).

    A Piazza Affari sono ben impostate Mps (+1,2%), all'indomani della chiusura dell'opas lanciata su Mediobanca (-3,2%) e chiusa con successo, con le adesioni che hanno superato l'86%. Rimane il punto interrogativo sulle decisioni che adotterà la banca senese in relazione a un'eventuale fusione con Mediobanca, nonché sulla scelta dell'ad di Piazzetta Cuccia.

    Tra i titoli a maggior capitalizzazione si distinguono quelli di Stmicroelectronics (+2,7%) e Italgas (+2,4%). Hanno preso verve anche le azioni del lusso, nel giorno dell'inizio della Fashion Week milanese; Moncler e Cucinelli salgono di oltre il 2%.

  3. Spread a 82 punti

    Apertura in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund. In apertura di giornata il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco si conferma a 82 punti base, lo stesso livello del closing della vigilia. Scende leggermente il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato una prima posizione al 3,56%, dal 3,57% del riferimento precedente.

    Si conferma anche il sostanziale azzeramento del differenziale di rendimento tra i benchmark decennali di Italia e Francia rispetto al Bund tedesco.

  4. Rosso per Mediobanca e Leonardo

    Sul fronte opposto, i ribassi coinvolgono in particolare Mediobanca, che cede l’1,58% a 20,49 euro, seguita da Leonardo (-0,81%) e Moncler (-0,51%). In lieve calo anche Snam (-0,40%) e Tenaris (-0,27%).

    Nome Valore Var %
    Mediobanca 20,50 -1,54
    Leonardo 51,36 -0,70
    Moncler 50,26 -0,48
    Snam 5,024 -0,28
    Diasorin 78,04 -0,18
    Tenaris 14,815 -0,17
    Unicredit 64,93 -0,14
    Banco Bpm 12,69 -0,08
    Bper Banca 9,454 -0,06
  5. Utilities in cresscita

    In avvio di giornata, tra i titoli più brillanti a Piazza Affari si distinguono Italgas, che guida i rialzi con un progresso del 2,12% a 7,72 euro, seguita da Terna (+1,71% a 8,54 euro). Bene anche Interpump Group (+1,21%), Prysmian (+1,17%) e Campari (+1,14%), tutti in territorio positivo.

    Nome Valore Var %
    Italgas 7,735 +2,31
    Terna 8,544 +1,74
    Interpump Group 40,22 +1,26
    Prysmian 83,28 +1,17
    Campari 5,66 +1,00
    Banca Monte Paschi Siena 8,014 +0,96
    A2a 2,157 +0,79
    Hera 3,732 +0,76
    Stmicroelectronics 24,135 +0,71
    Buzzi 48,50 +0,62
  6. Europa in positivo

    Questa mattina le principali borse europee hanno aperto la seduta con andamenti moderatamente positivi. A Francoforte l’indice segna un rialzo dello 0,33%, mentre Londra si muove in leggero progresso con un +0,04%. Parigi mostra un andamento più vivace, con un incremento dello 0,48%. Anche Piazza Affari registra un avvio in territorio positivo, con Milano in crescita dello 0,34%.

  7. Attenzione a Saipem, Generali e Mediobanca

    Sul listino milanese attenzione a Mediobanca con le adesioni degli azionisti all'offerta di Mps che hanno raggiunto l'86,33% del capitale al termine dell'ultimo giorno del periodo di riapertura dell'opas.

    Da monitorare anche Generali perché Unicredit sta piano piano riducendo la sua quota all’interno del gruppo. Un percorso già iniziato lo scorso luglio, quando la quota era scesa al 5%, per poi subire un ulteriore ridimensionamento fino all’attuale livello.

    Quanto a Saipem il governo ha dato il via libera condizionato alla fusione con la norvegese Subsea7, vincolando la nascita di Saipem7 a una serie di impegni in materia di sicurezza energetica e difesa nazionale.

  8. L’oro continua a salire, scende il petrolio

    Borse europee attese positive in avvio di seduta (+0,24% il futures sull’Eurostoxx50), in linea con i futures statunitensi.

    Mentre tra le materie prime il prezzo dell’oro spot ha toccato un nuovo massimo storico a 3.759,23 dollari l’oncia (+0,35% a 3.750,25 dollari al momento), i prezzi del petrolio scendono con gli investitori che valutano l’impatto delle crescenti tensioni geopolitiche e la prospettiva di sanzioni più severe sui flussi energetici russi. I futures sul Brent arretrano dello 0,39% a 66,31 dollari al barile, invece quelli sul Wti dello 0,37% a 62,05 dollari al barile. Entrambi i contratti hanno chiusola seduta del 22 settembre in calo dopo che l’Iraq ha annunciato di aver aumentato le esportazioni di petrolio nell’ambito dell’accordo Opec+, alimentando i timori di un eccesso di offerta.