La Borsa del 17 ottobre, Milano chiude a -1,5% con le banche tutte in rosso

Ci sono preoccupazioni sulla salute finanziaria delle banche regionali americane, visti i grossi crediti concessi a soggetti che ora sono in difficoltà

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. La tassa su banche frena Milano

    Le rassicurazioni del presidente americano Donald Trump sui rapporti con la Cina permettono alle Borse europee di scongiurare un venerdì nero chiudendo lontano dai minimi della mattinata.

    A Piazza Affari il bilancio è comunque pesante, con il Ftse Mib (-1,45%) frenato dalle vendite sui titoli bancari, alla luce delle indiscrezioni sui contributi alle finanze pubbliche chiesti dal Governo. Tra i principali titoli milanesi hanno così perso terreno in particolare UniCredit (-2,62%), Banca Mediolanum (-2,43%), Intesa Sanpaolo (-2,23%) e Mediobanca (-1,97%). La maglia nera va tuttavia a Leonardo, protagonista di uno scivolone del 5,31%. In controtendenza invece Campari (+0,97%) e Inwit (+0,98%), mentre al di fuori del paniere principale si è messa in luce Pirelli (+2,59%) al traino del +10% di Continental a Francoforte.

  2. Milano -2%

    Avvio in rosso per le Borse europee in scia ai timori per lo stato di salute delle banche regionali americane, che ieri hanno trascinato giù anche Wall Street. Tra le piazze europee, la peggiore è Francoforte (-2,1%) tallonata da Milano (-2%) appesantita dalle banche dopo la decisione del governo di un contributo di circa 4,4 miliardi per la manovra di quest'anno, attraverso più interventi, tra cui una minitassa sugli utili accantonati nel 2023. Giù anche Parigi (-1,2%), Amsterdam (-1,5%) e Madrid (-0,6%).

    Sui mercati tornano i timori per la qualità del credito degli istituti di medie dimensioni dopo che ieri, in serata, due banche Usa, Zions Bancorp e Western Alliance Bancorp, hanno annunciato svalutazioni o problemi su alcuni grossi crediti concessi a soggetti che ora sono in difficoltà. Si riaffacciano così i dubbi sulla tenuta del sistema e, di conseguenza, scatta l'avversione al rischio.

  3. Spread in rialzo a 81 punti

    Apertura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è attestato a 81 punti base, due in più rispetto alla vigilia. In un clima di calo dei rendimenti dei titoli europei, è invece in lieve calo il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato una prima posizione al 3,34% rispetto al 3,36% del closing precedente.

  4. Banche in rosso

    Molto più pesante la situazione tra i principali titoli in rosso. Leonardo guida i cali con un ribasso del 4,33% a 48,60 euro. Seguono Banca Mediolanum (-2,91%), Unicredit (-2,88%), Prysmian (-2,87%) e Bper Banca (-2,72%). Anche Banca Monte Paschi di Siena, Mediobanca, Unipol, Azimut e Banco Bpm subiscono perdite comprese tra il 2,5% e il 2,7%, a conferma di un clima di diffuso pessimismo sui titoli bancari e finanziari.

    Nome Valore Var %
    Leonardo 48,60 -4,33
    Banca Mediolanum 16,37 -2,91
    Unicredit 61,43 -2,88
    Prysmian 87,90 -2,87
    Bper Banca 9,14 -2,72
    Banca Monte Paschi Siena 6,917 -2,71
    Mediobanca 15,84 -2,70
    Unipol 17,865 -2,67
    Azimut 31,81 -2,57
    Banco Bpm 11,90 -2,50
  5. Pochi e contenuti i segni più

    La giornata si apre con poche note positive sui listini italiani. Tra i titoli in leggero rialzo si distinguono Italgas, che sale dello 0,30% a 8,42 euro, Inwit con un aumento dello 0,15% a 9,705 euro, Buzzi stabile ma positiva con un +0,04% a 48,52 euro, e Snam, anch’essa in crescita marginale dello 0,04% a 5,238 euro.

    Nome Valore Var %
    Italgas 8,42 +0,30
    Inwit 9,705 +0,15
    Buzzi 48,52 +0,04
    Snam 5,238 +0,04
  6. Inizio di giornata pessimo per le Borse

    Le principali borse europee hanno aperto la giornata in netto ribasso. Francoforte registra un pessimo avvio con un calo dell’1,81%, mentre anche Milano parte male, cedendo l’1,63%. Londra apre con una flessione dell’1,35%. Parigi, pur segnando un ribasso più contenuto, si trova comunque in territorio negativo con un -0,03%.

     

  7. Fusione in vista per Bper e Sondrio

    Sul listino milanese attenzione a Bper Banca e alla Banca Popolare di Sondrio perché il progetto di fusione sarà sottoposto ai cda dei due istituti il prossimo 5 novembre, con il perfezionamento dell'operazione previsto entro il primo semestre del 2026.

    Il mese di ottobre ha, invece, confermato l'ottimo andamento delle vendite registrato nei primi nove mesi dell'anno in tutte le aree geografiche per Brunello Cucinelli. Nei primi nove mesi dell'anno i ricavi sono stati pari a 1,019 miliardi di euro (+10,8% anno su anno). Nel solo terzo trimestre si sono attestate a 335 milioni (+11,8%).

    Infine, attenzione a Recordati visto che Trump e la tedesca Merck KGaA hanno raggiunto un accordo che prevede la riduzione del costo di alcuni farmaci necessari per la fecondazione in vitro in cambio della protezione da futuri dazi.

  8. Borse in rosso e l’oro sale ancora

    Borse europee attese in netto calo (-1,10% il futures sull’Eurostoxx50) in scia alla caduta di Wall Street del 16 ottobre (S&P500 -0,6%). A preoccupare gli investitori è l’andamento delle banche regionali: l’indice Kbw Regional Banking ha perso il 6,2%, avviandosi al peggior calo giornaliero dal 10 aprile. I Non-Depository Financial Institution loans rappresentano il 33% dei prestiti commerciali e industriali delle grandi banche.

    Si riaffacciano così i dubbi sulla tenuta del sistema e, di conseguenza, sui mercati scatta l'avversione al rischio. Ne beneficia ancora una volta l'oro, che continua a macinare record e guadagna terreno per la nona settimana consecutiva. Il metallo giallo si e' spinto sopra i 4.300 dollari l'oncia (4.365 $ nel contratto spot).