Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.
La Borsa del 10 ottobre, le tensioni Usa-Cina mandano ko Milano (-1,7%)
Positivi i futures Usa dopo che il governo israeliano ha ratificato il cessate il fuoco con Hamas. Dopo l’upgrade di Fitch, S&P si pronuncia sul rating dell’Italia
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Lo strappo di Trump con la Cina manda in rosso l'Europa
Il ritorno della tensione tra Stati Uniti e Cina manda in rosso Wall Street che, a catena, trascina in ribasso anche le Borse Europee. Gli indici del Vecchio Continente, che fino a poco prima della chiusura si muovevano in calo moderato, terminano così quasi tutti con ribassi superiori al punto percentuale, appesantiti dal tonfo dei titoli dell'auto e dei petroliferi. In particolare, Milano lascia sul terreno l'1,74%.
A innescare le vendite sui listini azionari, facendo invertire rotta a Wall Street, sono state le parole del presidente Donald Trump, che sui social ha scritto di non vedere "alcun motivo" per incontrare il presidente cinese Xi Jinping in Corea, come annunciato in precedenza. Il tycoon ha poi minacciato un massiccio aumento dei dazi sui prodotti del Dragone, a causa dei recenti controlli 'ostili' sulle esportazioni di minerali rari.
A pagare dazio sono stati i titoli maggiormente esporti alle tariffe e al mercato cinese, in primis quelli dell'automotive. Stellantis (-7,27%) ha chiuso il calo del 6%. I forti cali del greggio (Brent -2,9% a 63,3 dollari al barile e Wti -3,1% a 59,5 dollari), sotto pressione per la tregua a Gaza oltre che per le tensioni commerciali, hanno pesato poi sui titoli oil. Tenaris è arrivata a perdere il 5,22%. Su un azionario quasi tutto in rosso, a salvarsi sono state quasi solo le utility, in particolare Italgas (+1,36%), dopo l'avvio del processo di assegnazione degli asset da dismettere.
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Milano va sotto la parità
Alla soglia di metà giornata le Borse europee hanno rallentato il passo e viaggiano sotto la parità (Milano -0,1% in attesa del verdetto di S&P sull'Italia, atteso in serata, Parigi -0,01%, Francoforte e Amsterdam -0,26%, Londra -0,17%, resiste Madrid +0,2%). Gli investitori preferiscono stare alla finestra, in attesa di sviluppi sui molti dossier caldi sul tavolo, in primis la prospettiva di disgelo a Gaza, la crisi francese di Governo francese con il presidente Emmanuel Macron che dovrebbe nominare oggi il nuovo primo ministro e lo shutdown negli Stati Uniti, che non sembra andare verso una soluzione.
Intanto, l'accordo sul piano di pace a Gaza frena il petrolio (-1,2% il Wti a 60,8 dollari al barile e -1,17% a 64,46 dollari il Brent) e rallenta la corsa dell'oro, con il contratto spot e il future che si allontanano dai record e tornano sotto quota 4mila dollari l'oncia. Tirano il freno a mano anche i titoli petroliferi (a Milano Tenaris -1,8%, Saipem -1,7% ed Eni -1,2%) e della difesa (Leonardo -4,47%, ma scendono anche Rheimetall, Bae Systems, Thales e Hensoldt).
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Ferrari in verde ma è la peggiore della settimana a Piazza Affari
Ferrari torna lentamente a riprendersi dopo il -14% di ieri, a seguito della presentazione del nuovo piano strategico e dopo aver rivisto i target di crescita ed elettrificazione da qui al 2030. Il titolo al momento è a +0,42%, ma resta un calo su base settimanale del 16,76%, risultando il peggiore del FTSE MIB.
Durante il Capital Market Day, Ferrari ha rivisto al rialzo i target per il 2025, raggiungendo con un anno di anticipo gli obiettivi previsti per il 2026, ma sono le previsioni a lungo termine a essere più prudenti. Il Cavallino stima per il 2030 ricavi attorno ai 9 miliardi di euro e un EBITDA di almeno 3,6 miliardi (margine ≥40%), con una crescita media annua di circa il 5-6%, inferiore al 10% previsto nel piano 2022. Sul fronte dell’elettrificazione, Ferrari prevede nel 2030 una gamma composta per il 40% da modelli a combustione interna, 40% ibridi e 20% elettrici, riducendo quindi l’obiettivo BEV originario del 40%.
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Milano in ripresa
Borse europee in lieve rialzo nei primi scambi dell'ultima seduta della settimana, mentre gli investitori monitorano i vari fronti caldi. In particolare, si guarda da un lato alla crisi politica francese, con il presidente Macron che dovrebbe rivelare entro questa sera il nome del nuovo primo ministro, dall'altro le prove di distensione in Medio Oriente, dopo che il governo israeliano ha ratificato l'accordo per il cessate il fuoco con Hamas. Si ponderano anche gli effetti dello shutdown negli Usa che ha raggiunto la sua seconda settimana e sta ritardando la pubblicazione di dati economici cruciali, tra cui il rapporto sull'occupazione di settembre. Attesa inoltre per il verdetto di S&P sul rating dell'Italia in arrivo in serata.
In questo quadro, guida i rialzi il Ftse Mib di Milano (+0,5%), seguito dal Cac di Parigi (+0,2%). Oscilla sulla parita' il Dax di Francoforte (+0,06%). Segno meno invece per Londra (-0,4%), Madrid (-0,6%) e Amsterdam (-0,2%).
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Spread a 83 punti
Avvio stabile per lo spread tra BTp e Bund sul secondario telematico Mts. Nelle prima battute il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si attesta a 83 punti, invariato rispetto al livello della chiusura di ieri. In flessione, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato una prima posizione al 3,51% dal 3,54% del closing della vigilia.
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Arretra Leonardo
Sul versante opposto, prevalgono le vendite su Tenaris, che arretra dell’1,39% a 15,30 euro, seguita da Prysmian (-1,02% a 88,90 euro), Leonardo (-0,68% a 55,10 euro), Eni (-0,68% a 15,27 euro) e Saipem (-0,67% a 2,53 euro).
Nome Valore (€) Var % Tenaris 15,30 -1,39 Prysmian 88,90 -1,02 Leonardo 55,10 -0,68 Eni 15,274 -0,68 Saipem 2,532 -0,67 Telecom Italia 0,4825 -0,64 Recordati Ord 52,45 -0,29 Mediobanca 16,68 -0,24 Interpump Group 39,90 -0,20 Azimut 33,27 -0,12 -
Continua a correre Stellantis
In avvio di seduta, tra i titoli più brillanti di Piazza Affari si distinguono Buzzi, in rialzo dell’1,58% a 50,20 euro, seguita da Stellantis (+1,57% a 9,38 euro) e Ferrari (+1,30% a 358,60 euro). Bene anche Enel, che guadagna l’1,14% a 8,36 euro, e StMicroelectronics, in progresso dello 0,95% a 24,92 euro.
Nome Valore (€) Var % Buzzi 50,20 +1,58 Stellantis 9,376 +1,57 Ferrari 358,60 +1,30 Enel 8,358 +1,14 Stmicroelectronics 24,92 +0,95 Moncler 51,22 +0,75 Finecobank 18,565 +0,73 Intesa Sanpaolo 5,544 +0,65 Snam 5,15 +0,59 Unicredit 63,87 +0,57 -
Come aprono le Borse
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta odierna con andamenti contrastanti. Francoforte registra un lieve rialzo dello 0,22%, mentre Parigi si muove in terreno positivo con un incremento dello 0,1%. In calo invece Londra, che segna un avvio in flessione dello 0,16%. A Milano l’indice principale avanza dello 0,25%, mostrando comunque un andamento privo di particolare slancio.
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Attesa per il giudizio di S&P per l’Italia
Si preparano a un avvio in cauto rialzo le Borse europee nell'ultima seduta di una settimana, caratterizzata da numerosi fattori di incertezza sui mercati. Ieri i listini hanno tirato il fiato dopo i forti rialzi delle sedute precedenti, mentre oggi provano a rialzare la testa: si muovono poco mossi i future sull'Eurostoxx 50 (+0,06%), come quelli sul Ftse Mib di Milano (+0,08%).
Gli occhi restano sullo scenario internazionale e geopolitico, con l'evoluzione della crisi in Francia e le distensioni sul fronte mediorientale. Intanto, lo shutdown negli Usa, che ha raggiunto la sua seconda settimana, sta ritardando la pubblicazione di dati economici cruciali. Attesa inoltre per il verdetto di S&P sul rating dell'Italia in arrivo in serata.