La Borsa del 16 settembre, Piazza Affari chiude in rosso con il settore bancario

Ormai certo un taglio della Fed sul costo del denaro, situazione che fa salire alle stelle l'oro facendo segnare così nuovi record

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Tonfo di Piazza Affari

    Dopo una giornata debole, gli indici europei hanno chiuso vicino ai minimi di seduta, con il Ftse Mib che ha Milano ha perso l'1,28% a 42.504 punti. Le banche scontano l'ipotesi di un nuovo rinvio della possibilità di convertire le Dta in crediti di imposta, con Mps (-2,9%), Mediobanca (-2,3%) e Intesa Sanpaolo (-2,3%) che segnano le performance peggiori. Realizzi anche su Leonardo (-3%) e Moncler (-3,2%), che era salita per buona parte della seduta. In testa al listino i titoli oil con Tenaris ed Eni (+0,7%)

  2. Europa debole a metà seduta

    Faticano a metà giornata le Borse europee, mentre l'attenzione degli operatori è rivolta alla Federal Reserve, che domani secondo le attese taglierà i tassi di interesse. Il mercato punta su un allentamento della politica monetaria di 25 punti base, che dovrebbe essere seguito da altre due mosse analoghe entro fine anno.

    A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,48% appesantito dalle vendite sulle banche, che scontano l'ipotesi di un nuovo rinvio della possibilità di convertire le Dta in crediti di imposta, e su big industriali come Leonardo (-1,8%) e Tim (-1,88%). Tra le banche perde terreno in particolare Mps (-2,03%), che punta sull'acquisizione di Mediobanca (-1,5%) per sbloccare 1,3 miliardi di Dta.

    Bene invece Ferrari (+2,75%), promossa dagli analisti in vista della presentazione del nuovo piano industriale. Acquisti anche su Prysmian (+1,07%), Stellantis (+1,02%) e Cucinelli (+0,97%), quest'ultima in un settore del lusso europeo sotto i riflettori per i possibili scenari M&A legati a Giorgio Armani.

  3. Cambia il CdA di Popolare di Sondrio

    La Popolare di Sondrio ha eletto un nuovo consiglio di amministrazione a maggioranza Bper, sancendo l’ingresso pieno del gruppo modenese come azionista di controllo con l’80,69% del capitale.

    A guidare il cambiamento è Andrea Casini, ex Unicredit, nominato presidente del cda. Elvio Sonnino, già vice direttore generale e chief operating officer di Bper, ha assunto il ruolo di consigliere delegato (Ad). Accanto a Casini, come vicepresidente, è stato eletto Giuseppe Recchi, manager con trascorsi ai vertici di grandi gruppi.

  4. Male le banche

    Il comparto bancario a Piazza Affari apre la giornata in deciso calo. A guidare le perdite è Banca Monte dei Paschi di Siena, che arretra del 2,19% a 8,222 euro. Debole anche Mediobanca, in flessione dell’1,64% a 21,65 euro, seguita da Unipol che cede l’1,63% a 17,545 euro. In ribasso Finecobank, che perde l’1,19% a 18,73 euro, mentre Intesa Sanpaolo segna un calo dell’1,18% portandosi a 5,547 euro.

    Nome Valore Var %
    Banca Monte Paschi Siena 8,222 -2,19
    Mediobanca 21,65 -1,64
    Unipol 17,545 -1,63
    Finecobank 18,73 -1,19
    Intesa Sanpaolo 5,547 -1,18
    Banca Mediolanum 17,23 -1,15
    Generali 33,07 -1,05
    Bper Banca 9,412 -0,99
    Poste Italiane 20,03 -0,94
    Unicredit 67,01 -0,78
  5. Sale Ferrari e Stellantis

    Questa mattina il listino di Piazza Affari registra diversi titoli in rialzo. Spicca Ferrari con una crescita del 2,63% a 417,40 euro, seguita da Stellantis che guadagna l’1,95% portandosi a 8,309 euro. Anche Leonardo mostra un andamento positivo con un incremento dello 0,46% a 52,60 euro. Bene anche Amplifon, in crescita dello 0,44% a 14,905 euro, mentre Buzzi segna un rialzo dello 0,41% a 48,62 euro.

    Nome Valore Var %
    Ferrari 417,40 +2,63
    Stellantis 8,309 +1,95
    Leonardo 52,60 +0,46
    Amplifon 14,905 +0,44
    Buzzi 48,62 +0,41
    Nexi 4,664 +0,34
    Brunello Cucinelli 103,55 +0,29
    Azimut 30,93 +0,16
    Diasorin 78,42 +0,15
    Iveco Group 18,32 +0,08
  6. Europa incerta

    Questa mattina le principali borse europee hanno aperto la seduta in un clima di incertezza. A Francoforte l’indice segna un lieve calo dello 0,16%, mentre a Londra l’avvio è stato negativo con un ribasso dello 0,09%. Anche Parigi mostra debolezza, in discesa dello 0,08%. Milano, invece, si muove in controtendenza, registrando un timido incremento pari allo 0,1%, con un andamento che si mantiene sostanzialmente laterale.

  7. Occhi su banche e tech

    Sul listino milanese attenzione alle banche visto che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, starebbe lavorando a un piano che punta a recuperare 1,5 miliardi di euro dalle banche nel 2027, attraverso un posticipo delle detrazioni fiscali, come ha riportato Blooomberg. I tecnici del Mef starebbero valutando la possibilità di rinnovare la misura per altri 12 mesi, portando il totale dei contributi a 3 miliardi di euro nell'arco di due anni.

    Per quanto riguarda Mediobanca, Mps ha riferito di aver perfezionato l'acquisto di 62,3% di Piazzetta Cuccia con il regolamento delle azioni portate in adesione all'opas.

    Mentre STMicroelectronics ha fatto sapere che non prevede esuberi nell'impianto di Agrate, in occasione del tavolo con il ministero per le Imprese e il Made in Italy. In precedenza il ministro Adolfo Urso aveva detto che licenziamenti collettivi ad Agrate sarebbero «inaccettabili», chiedendo alla società produttrice di chip di presentare un piano più solido.

  8. Oro su nuovi record con il taglio della Fed in vista

    Le Borse europee si avviano a un'apertura sopra la parità dopo il nuovo record messo a segno ieri dall'S&P 500 a Wall Street e alla vigilia del vertice Fed da cui si attende un taglio dei tassi di interesse. I future sull'Eurostoxx 50 segnano +0,17% e quelli sul Ftse Mib milanese +0,29%. I future di mercato danno per scontata domani la riduzione del costo del denaro e secondo le elaborazioni di Cme FedWatch assegnano una probabilità del 4% a un maxi taglio di 50 punti base.

    L'indebolimento del dollaro in vista della riunione della Fed spingono così l'oro su nuovi record. Il metallo prezioso ha toccato un massimo storico di 3.689,27 dollari nel cambio spot durante la notte, per poi ritracciare leggermente. Al momento si attesta a 3.685,88 (+0,2%). I future invece sono saliti vino a un picco di 3.725,33 dollari e al momento scambiano sui 3.723,4 (+0,1%).