Vladimir Putin ha firmato i documenti per l’annessione delle quattro regioni dell’est e del sud dell’Ucraina. Lanciando un ulteriore guanto di sfida alla comunità internazionale. La nuova mossa del presidente russo potrebbe trascinare il mondo in una nuova guerra combattuta con armi nucleari.
Dopo 77 anni, torna a fare paura il lancio di una bomba atomica. A lanciare l’allarme sono i politologi e gli esperti di tutto il mondo, che spiegano il vero piano dello “zar” dopo i referendum pilotati per far passare sotto il controllo di Mosca le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Che non riguarda certo l’unione delle popolazioni di etnia russa sotto un’unica bandiera.
Perché Putin ha voluto l’annessione delle regioni ucraine alla Russia
Lo scorso venerdì Putin ha parlato degli Stati Uniti e dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, il grande precedente dell’uso della bomba atomica. Con le truppe ucraine nei territori annessi alla Russia, il presidente potrebbe gridare all’attacco di un Paese estero sul proprio territorio nazionale e, come fece Washington durante la Seconda Guerra Mondiale dopo gli eventi di Pearl Harbor, lanciare le bombe sul nemico come strategia di autodifesa.
Si tratta di uno scenario di difficile attuazione, ma è anche la prima volta, dalla fine della Guerra Fredda, che una potenza è così vicina a usare le armi nucleari. E gli annunci dal Cremlino dovrebbero essere presi in seria considerazione dai leader mondiali e non etichettati come vuote minacce.
Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, ha parlato di “conseguenze catastrofiche” di un’eventuale mossa di Mosca verso l’uso della bomba atomica. Senza però fornire troppi dettagli, che invece sarebbero già stati comunicati alla Russia in forma privata. Gli uomini di Putin avrebbero “capito bene a cosa andrebbero incontro se dovessero percorrere questa strada”.
Vladimir Putin è davvero pronto a tutto per vincere la guerra in Ucraina?
L’annessione e la nuova mobilitazione di riservisti, che ha causato la fuga di massa da Mosca, appaiono come un messaggio del Cremlino alla Nato. La Russia non intende fare passi indietro, nonostante continui a perdere territori e uomini. E non si arrenderà davanti alle difficoltà, né rimarrà ferma a guardare mentre l’Occidente continua a sostenere l’Ucraina e la sua indipendenza.
Gli atlantisti contano di respingere i nuovi attacchi e liberare il Paese invaso fino a ottenere un cessate il fuoco e arrivare alla firma di trattati di pace tra Mosca e Kiev. Ma messo all’angolo, e in procinto di dover affrontare anche un processo per crimini di guerra, Putin potrebbe decidere di giocarsi il tutto per tutto e sganciare la bomba atomica sull’Ucraina. O addirittura su altri Paesi, colpevoli di aver attaccato i nuovi territori annessi.
Dopo gli attacchi diretti alle infrastrutture e alle zone residenziali, e le prove raccolte sugli stupri e le violenze perpetrate sui civili, la Russia è sotto accusa per aver sabotato il Nord Stream, che porta il gas dall’Est all’Unione Europea, bombardando il gasdotto e creando la nuvola di metano che ha coperto diversi Paesi, e che rischia di innescare un disastro climatico.
Cosa accadrà se la Russia utilizzerà la bomba atomica e le armi nucleari
Lecito chiedersi se Mosca potrebbe arrivare dunque a lanciare sul serio la bomba atomica. Non esistono risposte certe ai dubbi della comunità internazionale, considerando anche che Putin ha sorpreso più volte gli altri Paesi, e i suoi stessi alleati come l’India e la Cina, che ora stanno iniziando a smarcarsi da lui e dal suo operato.
Se i sabotaggi e le mobilitazioni non dovessero funzionare, il Cremlino potrebbe effettivamente usare le armi nucleari. Improbabile che lo faccia su una capitale occidentale. Nonostante le minacce in tal senso, soprattutto nei confronti di Londra e Berlino, attaccare una città europea o americana equivarrebbe a scatenare la Terza Guerra Mondiale. Meglio piuttosto colpire un’infrastruttura strategica, come il Nord Stream.
Più probabile invece che Vladimir Putin decida di lanciare la bomba atomica sull’Ucraina. Magari su Kiev. Anche questo gesto, comunque, spingerebbe gli altri Paesi a dichiarare guerra al dittatore. Con conseguenze difficilmente immaginabili sugli equilibri globali.