Un tempo c’era corsa all’oro del Klondike, ma nel mirino dei moderni “paperoni” oggi ci sono i giacimenti minerari della Groenlandia. Alcuni degli uomini più ricchi del mondo stanno finanziando un’intensiva caccia al tesoro sulla costa occidentale dell’isola alla ricerca non di pepite luccicanti, ma delle cosiddette “terre rare”, come nichel e cobalto.
La spedizione vede in testa i plurimiliardari Jeff Bezos, Michael Bloomberg e Bill Gates, i quali, approfittando dello scioglimento dei ghiacciai, hanno cominciato a scavare miniere per estrarre i minerali che servono a realizzare componenti elettroniche e soprattutto le batterie usate per alimentare i veicoli elettrici, fondamentali per la svolta sull’energia rinnovabile.
Perché i miliardari scavano miniere in Groenlandia: l’investimento
Se da una parte le coste della Groenlandia mostrano tutta la drammaticità della crisi climatica, dall’altra lo scioglimento dei ghiacciai rappresenta una ghiotta opportunità per i cercatori di “terre rare”.
I tre magnati, insieme a un gruppo di altri investitori, stanno sostenendo finanziariamente una società di esplorazione mineraria, la startup della Silicon Valley “KoBold Metals”. Fondata nel 2018 e sovvenzionata inizialmente da Gates e Bezos attraverso il fondo Breakthrough Energy Ventures, la società è specializzata nella ricerca di giacimenti tramite l’impiego dell’intelligenza artificiale che gli permette di elaborare una quantità dati tale da creare quello che viene considerato come il “Google Maps” della crosta terrestre. Nell’impresa sono poi coinvolte anche la società di venture capital della Silicon Valley Andreessen Horowitz e la compagnia petrolifera norvegese Equinor.
Perché i miliardari scavano miniere in Groenlandia: i giacimenti di nichel e cobalto
Per trovare i metalli rari nell’isola più grande del mondo all’estremo nord dell’Atlantico, la KoBold Metals ha stretto una partnership con Bluejay Mining, potendo così schierare una squadra di 30 addetti ai lavori tra geologi, geofisici, cuochi, piloti e meccanici. Il personale è accampato tra le colline e le valli dell’isola di Disko e della penisola di Nuussuaq alla ricerca di giacimenti abbastanza grandi per alimentare centinaia di milioni di veicoli elettrici. “Stiamo cercando un giacimento che sarà il primo o il secondo giacimento di nichel e cobalto più significativo al mondo”, ha dichiarato Kurt House, Ceo di Kobold Metals. Gli equipaggi stanno prelevando campioni di suolo, pilotando droni ed elicotteri con trasmettitori per misurare il campo elettromagnetico del sottosuolo e mappare gli strati di roccia sottostanti.
“È una preoccupazione assistere alle conseguenze e agli impatti dei cambiamenti climatici in Groenlandia”, ha detto alla Cnn il Ceo di Bluejay Mining Bo Møller Stensgaard. “Ma, in generale, i cambiamenti climatici in generale hanno reso l’esplorazione e l’estrazione mineraria in Groenlandia più facili e accessibili” ha aggiunto. Lo scioglimento dei ghiacci che un tempo coprivano la superficie dell’isola per tutto l’anno, sta facendo emergere ettari di terra rimasta sepolta per millenni, sotto la quale sarebbero nascoste enormi risorse minerarie, oltre che di “terre rare” anche di carbone, rame, oro e zinco.
Secondo Mike Sfraga, presidente della Commissione per la ricerca sull’Artico degli Stati Uniti, “il governo della Groenlandia sostiene lo sviluppo responsabile, sostenibile anche economicamente delle loro risorse naturali per includere l’estrazione di un’ampia gamma di minerali”.