Quanto valgono e quanto perdono le aziende di Chiara Ferragni

Tra marchi, aziende e superattici, i guadagni dell'influencer arrivano vicino a cifre stratosferiche

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’obiettivo 100 milioni di fatturato nel 2024 ora sembra più lontano. Dopo lo scandalo per le vendite del pandoro, con la Procura che ieri ha iscritto nel registro degli indagati Chiara Ferragni per truffa aggravata, i ricavi hanno già iniziato a subire dei rallentamenti. Del resto, il successo del business dell’influencer dipende dalla qualità e credibilità del produttore. Sebbene i contratti con Safilo e Coca Cola siano saltati, indicando segnali di difficoltà, il piccolo gruppo di società guidato dall’imprenditrice e focalizzato sulla Sisterhood sta diventando sempre più una holding tesoreria. Tuttavia, nonostante le due multe dell’Antitrust di 675mila euro a TBS Crew e 400mila per Fenice, l’impero di Chiara Ferragni ha ampi margini per resistere alla tempesta e mitigare gli impatti negativi.

Quanto è cresciuta la holding, che adesso Chiara potrebbe lasciare

Stando ad un analisi del Corriere, attualmente non vi sono segnali di un parziale disimpegno da parte della influencer Chiara Ferragni, ma se dovesse verificarsi, sembra che non riguarderebbe il capitale o la direzione strategica di Fenice, ma potrebbe coinvolgere il suo ruolo operativo. In quanto amministratore delegato di Fenice, la società licenziataria dei marchi a suo nome insieme a TBS Crew, la società multata dall’Antitrust per l’affare Balocco, il ruolo di Ferragni non è meramente “onorario”.

Le carte ufficiali indicano che Ferragni detiene “tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società con firma singola“. Ci sono le eccezioni, come situazioni in cui la firma è congiunta con il presidente Paolo Barletta, socio al 40% attraverso la sua Alchimia. Nella gestione di TBS, che si occupa di blog ed e-commerce, Ferragni ha una concentrazione totale di deleghe, con il “potere di compiere in nome e per conto della società tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione con poteri di subdelega”.

Alcuni osservatori ritengono che la fondatrice stia affrontando troppe responsabilità gestionali, e la crescita rapida dell’azienda ha accentuato la necessità di una compliance adeguata per garantire il rispetto delle regole e tutelare la reputazione aziendale. C’è un’opinione che suggerisce che potrebbe essere necessario un passo indietro da parte di Chiara Ferragni nei prossimi mesi, con l’ingresso di un manager esperto capace di gestire la situazione in modo efficace, specialmente considerando le nuove sfide che si presentano.

Gli utili in crescita

Attualmente, l’attenzione sugli affari di Chiara Ferragni è concentrata sui risultati finanziari del 2022, poiché si presume che alla fine dell’anno anche i dettagli dell’inchiesta diventeranno più chiari. Al momento, si fanno riferimento ai numeri del 2022, i quali rivelano che le aziende sotto l’ombrello della holding Sisterhood sono in ottima e consolidata salute, con un fatturato complessivo di 4,5 milioni e un utile di 2,4 milioni. Sotto la holding rientra anche una società, la Ferragni Enterprises, in cui la madre detiene lo 0,1% delle quote. Questa società è proprietaria di un nuovo superattico di 27 vani dal valore di oltre 10 milioni situato a Citylife, dove l’imprenditrice risiede insieme a Fedez (che non possiede quote dell’immobile).

I risultati finanziari delle società legate a Chiara Ferragni indicano un notevole successo nel 2022. TBS Crew ha registrato ricavi di 14,5 milioni, con un aumento del 100% rispetto al 2021, e un utile di 5,1 milioni, in crescita del 200%.

Fenice, controllata al 32,5% da Ferragni, con Paolo Barletta al 40% (che è destinato a ridursi a causa di una cessione ad Avm Gestioni) e altri soci come Morgese al 27%, ha segnato un fatturato di 15,6 milioni con un utile di 3,4 milioni. La valutazione di Fenice sei mesi fa era di 75 milioni, quindi il valore complessivo del gruppo si stima attorno ai 100 milioni. Fenice è proiettata verso una crescita significativa e rappresenta l’azienda principale per tutte le licenze del marchio, che vanno dall’abbigliamento ai gioielli e ai profumi. Fenice è anche una PMI innovativa che investe nella ricerca con personale altamente qualificato.

Quanto ha perso finora con i social

Oltre alla multa di oltre un milione di euro per le sue aziende, Ferragni è in perdita anche sui social. Sia per quanto riguarda il numero di follow, che sta calando ogni giorno, ma anche dal punto di vista finanziario. Il docente universitario ed esperto in risk management Daniele Chieffi ha affermato in un’intervista che “Chiara Ferragni, in queste tre settimane di silenzio, solo con i mancati post sponsorizzati di Instagram ha perso circa 1 milione di euro”. L’influencer infatti è ferma con le attività sponsorizzate, con l’ultimo post che è quello del famoso video di scuse con la tuta grigia, contando che si muoveva tra i 2-3 post di questo tipo a settimana.