L’aspettativa di vita è tornata a crescere dopo la pandemia di Covid. I più recenti dati pubblicati su Eurostat riportato che l’aspettativa di vita alla nascita nell’Ue è di 80,6 anni di media. I dati sono relativi al 2022, quindi dopo la pandemia, periodo nel quale è stato invece riscontrato un abbassamento dell’età media.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, nel periodo tra il 2020 e il 2021, l’aspettativa di vita è diminuita nell’84% dei 204 Paesi e territori analizzati. Lo studio dimostra quindi l’impatto del virus, descritto con un “potenziale devastate”. Il dato, per quanto si è tornati a parlare di crescita nell’aspettativa di vita, segna anche alcuni punti preoccupanti: il tasso di mortalità per le persone sopra i 15 anni è cresciuto del 22% per gli uomini e del 17% per le donne. Località che ne hanno risentito di più sono state Città del Messico, Perù e Bolivia.
In Europa gli studi sull’aspettativa di vita segnano un aumento medio di 6 mesi e l’Italia si conferma tra i primi Paesi.
Aspettativa di vita dopo la pandemia: cosa è cambiato
Nel corso dell’ultimo secolo l’aspettativa di vita è rapidamente aumentata. Questo perché si è ridotta la mortalità infantile (a differenza della natalità, che è crollata), è aumentato il tenore di vita, sono migliorati lo stile di vita e il livello d’istruzione e si sono fatti importanti progressi nel campo sanitario. In altre parole, le statistiche ufficiali riportato come l’aspettativa di vita sia aumentata di oltre due anni per decennio a partire dagli anni Sessanta.
A interrompere l’andamento positivo è stata la pandemia di Covid-19. Nel 2020 infatti l’indicatore è diminuito in 25 Stati (a eccezione di Danimarca e Cipro) e ancora nel 2021 è diminuita in altri 16 Stati, rimanendo costante solo in 2 e aumentata negli altri 9, con il Belgio che si classificava come il migliore, con ben 1,1 anni. Nel 2022, ultimi dati analizzati, torna la scia positiva, con l’indicatore che aumenta ma che fatica a recuperare il periodo pre-pandemico (2019) per tutti i Paesi.
Qual è l’aspettativa di vita in Europa?
La speranza di vita alla nascita nell’UE nel 2022 è stata stimata a 80,6 anni, ovvero 0,5 anni in più rispetto al 2021. Esiste una differenza di genere nel dato, con le donne che raggiungono gli 83,3 anni (0,4 anni in più rispetto al 2021) e 77,9 anni per gli uomini (0,7 anni in più rispetto al 2021). Nel complesso quindi, tra il 2002 (primo anno nel quale i dati sull’aspettativa di vita sono stati resi disponibili da tutti i membri Ue) e il 2019 l’aspettativa di vita alla nascita è aumentata di 3,7 anni, passando da 77,6 anni a 81,3 anni.
L’aumento è stato interrotto dalla pandemia, che ha abbassato l’aspettativa di vita a 80,4 anni nel 2020, con un calo di 0,9 anni per l’intera popolazione. Nel 2022, per la prima volta dallo scoppio della pandemia di Covid-19, si osserva un aumento dell’aspettativa di vita alla nascita. All’attenzione ci sono però i dati relativi alle conseguenze della crisi climatica: entro il 2050 il numero di morti dovuti al clima estremo potrebbe quadruplicare.
Il rendimento dei Paesi: qual è l’aspettativa di vita in Italia
Nel 2022, in 19 Stati membri si è registrato un aumento significativo dell’aspettativa di vita rispetto al 2021. Gli aumenti maggiori sono stati registrati in Bulgaria (+2,8 anni), Slovacchia (+ 2,4 anni) e Romania (+ 2,3 anni) rispetto al 2021. L’indicatore è diminuito in sette paesi dell’UE, con la Finlandia che ha registrato il calo maggiore, pari a -0,7 anni nel 2022. La Svezia è stato l’unico paese a non mostrare alcun cambiamento rispetto al 2021.
In Italia l’aspettativa di vita è alta, più che in molti altri Paesi Ue. La media è di 84,8 anni, sopra si trovano la Spagna, il Liechtenstein e la Svizzera. Il dato prende in esame le regioni dove l’aspettativa di vita è più alta e mentre per Spagna è la zona di Madrid quella che segna il risultato migliore, in Italia è la Provincia Autonoma di Trento a farlo.