Pronti al freddo e ai temporali? Dove colpiranno e quando

Un ciclone atlantico minaccerà l’Italia con neve e freddo autunnale, soprattutto le regioni della Toscana, il Lazio, la Campania e la Calabria

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 11 Ottobre 2023 21:00

In arrivo un ciclone atlantico: l’anticiclone africano che ci ha protetto per quasi una settimana lascerà spazio all’autunno. A partire da lunedì 9 e fino a venerdì 13, l’intero territorio italiano sarà gradualmente interessato da piogge intense, temporali e temperature più fresche. Secondo Antonio Sano, il fondatore del sito ilmeteo.it, non ci sono più dubbi al riguardo.

Durante questo periodo, l’Italia si troverà ancora sotto l’influenza dell’anticiclone estivo, garantendo un bel tempo con cieli prevalentemente sereni in gran parte delle regioni. Tuttavia, sulle coste della Liguria, dell’alta Toscana e del Veneto e Friuli Venezia Giulia, la nuvolosità potrebbe essere più presente, soprattutto al mattino. Inoltre, si verificheranno locali foschie e temporanei banchi di nebbia nelle prime ore del mattino, soprattutto sulle pianure del Triveneto. Nonostante ciò, il caldo che abbiamo sperimentato continuerà ancora per un breve periodo. Ma la situazione cambierà dalla prossima settimana.

Quando arriverà

Si ripete quindi il copione dell’anno scorso, che dopo un gran periodo di caldo è poi arrivato il freddo. L’arrivo delle piogge è ormai prossimo: tra sabato 14 e domenica 15, l’anticiclone africano abbandonerà gradualmente l’Italia. Fino a quel momento, continueremo a godere di temperature elevate e condizioni meteorologiche favorevoli praticamente in tutte le regioni.

Le ultime informazioni dal Centro Europeo prevedono un significativo cambiamento nei modelli di circolazione atmosferica in Europa. Le correnti atlantiche si intensificheranno progressivamente e si sposteranno verso sud, spingendo via l’anticiclone africano. L’arrivo di queste correnti nell’area ancora calda del Mar Mediterraneo favorirà la formazione di un ciclone, il quale darà inizio a un periodo di maltempo intenso in molte regioni italiane.

La pioggia farà il suo ritorno, e è probabile che si verifichi neve a quote prossime ai 2000 metri. Ma soprattutto, assisteremo a un sensibile abbassamento delle temperature, con una riduzione di circa 10 gradi rispetto ai giorni precedenti, portando finalmente il fresco autunnale.

Dove si concentreranno i temporali

Nella zona del fiume Po, sono previsti cambiamenti meteorologici con un progressivo calo delle temperature e il ritorno delle piogge tra il weekend e l’inizio della settimana successiva. L’Autorità distrettuale-Mase ha valutato la condizione del bacino del Po come “nella norma” in tutte le sezioni principali del fiume. Per quanto riguarda i grandi laghi, i volumi d’acqua nei bacini risultano superiori rispetto alla media di riferimento, con un andamento costante per quanto riguarda l’altezza idrometrica del Lago Maggiore, del Lago d’Idro e del Lago di Garda. Tuttavia, si osserva una diminuzione nei livelli dell’acqua per quanto riguarda il Lago di Como e il Lago d’Iseo. Le portate dei fiumi sono vicine o inferiori ai valori medi di riferimento. Nel complesso, non vi è alcun allarme per la siccità in questa zona.

Secondo gli ultimi aggiornamenti meteorologici riportati da Meteo.it, sussistono le potenzialità per fenomeni meteorologici intensi. Il pericolo maggiore in queste situazioni è la stazionarietà dei temporali, che potrebbero persistere per diverse ore nello stesso luogo. Questa situazione dovrebbe protrarsi almeno fino alla giornata di mercoledì 18 ottobre.

Le zone a rischio includono la Liguria e tutte le regioni tirreniche come la Toscana, il Lazio, la Campania e la Calabria, dove non è esclusa la possibilità di improvvisi allagamenti improvvisi a causa delle forti precipitazioni. Tuttavia, le piogge e i temporali coinvolgeranno anche altre parti dell’Italia, segnando il primo significativo peggioramento delle condizioni meteorologiche autunnali dopo un prolungato periodo di clima estivo.