Ponte sullo Stretto, Corte dei Conti chiede chiarimenti. Salvini corre ai ripari

La Corte dei Conti chiede chiarimenti sul progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina e sulla coerenza del quadro economico

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Claudio Cafarelli

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Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Il Ponte sullo Stretto di Messina non risulta essere in discussione per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti anche alla luce dell’intervento della Corte dei Conti. La magistratura contabile ha chiesto diversi approfondimenti, in particolare sulla delibera del Cipess. La richiesta principale è ottenere chiarimenti sulle motivazioni che hanno supportato l’approvazione del progetto definitivo dell’opera. Secondo una replica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alle notizie diffuse nelle ultime ore, la richiesta della Corte dei Conti rientra nell’ordinaria interlocuzione tra amministrazioni e organo di controllo.

Cosa ha chiesto la Corte dei Conti

Nel dettaglio per la magistratura contabile vanno chiarite:

  • la motivazione della procedura adottata;
  • gli aspetti economico‑finanziari le stime di traffico utilizzate a supporto del progetto per il Ponte sullo Stretto.

Nel documento la Corte dei Conti segnala che  “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione” sollecitando integrazioni puntuali.

La nota del Ministero delle Infrastrutture

A seguito della diffusione della notizia, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito che i riscontri richiesti saranno forniti nei tempi previsti e che l’opera del Ponte sullo Stretto non è in discussione. Gli uffici sono indicati come già operativi nel predisporre la documentazione integrativa. Il riferimento è a una procedura di verifica che, secondo il dicastero, rientra nel quadro fisiologico dei rapporti istituzionali su interventi di rilievo nazionale.

I chiarimenti economici e ambientali

La Corte dei Conti ricostruisce i passaggi della delibera e i tempi di trasmissione degli atti, poi individua alcune aree di approfondimento:

  • motivi imperativi di interesse pubblico, sono richieste spiegazioni sulle valutazioni che hanno portato ad approvare la relazione sui motivi imperativi di interesse pubblico. Il documento chiede di esplicitare i presupposti invocati, con riferimento a salute, sicurezza pubblica e benefici ambientali di primaria importanza;
  • assenza di alternative progettuali, viene domandato come sia stato preso atto dell’assenza di alternative idonee, con quali elementi informativi e secondo quali criteri di comparazione;
  • procedura d’urgenza e interesse strategico, è richiesta documentazione sulla procedura accelerata che classifica il ponte come opera di interesse strategico militare, anche in relazione agli effetti sulle valutazioni ambientali e autorizzative;
  • interlocuzione con la Commissione europea, si domandano aggiornamenti sui contatti avviati con i servizi della Commissione UE per i profili di compatibilità normativa.

I conti non tornano

Uno dei punti su cui la Corte chiede dettagli riguarda la coerenza del quadro economico. In particolare, viene segnalato un disallineamento tra l’importo asseverato dalla società KPMG il 25 luglio 2025, pari a 10.481.500.000 euro, e l’importo di 10.508.820.773 euro riportato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. La richiesta di chiarimenti punta a comprendere le componenti di costo che spiegano la differenza, la metodologia di calcolo adottata e l’eventuale incidenza di aggiornamenti prezzi, imprevisti o riserve. L’organo di controllo chiede inoltre di esplicitare la scomposizione delle voci di spesa (lavori, servizi, tecnologie, sicurezza, mitigazioni ambientali, occupazioni temporanee e permanenti, spese generali) e i relativi assunti di base. Obiettivo è verificare la coerenza con i prezzari e gli standard applicati e l’allineamento con gli atti amministrativi già assunti. Tra gli altri i “costi della sicurezza”, passati da 97 milioni del preliminare a oltre 206 milioni, e le “opere e misure compensative” salite a 267 milioni.

Le stime di traffico e il modello tariffario

La Corte dei Conti sollecita infine chiarimenti sulle stime di traffico e sul piano tariffario predisposti, richiamando lo studio curato da TPlan Consulting utilizzato a fondamento del progetto. Le richieste riguardano:

  • i dati storici utilizzati e le ipotesi di crescita applicate nel medio‑lungo periodo;
  • la sensibilità delle stime a variabili macroeconomiche, dinamiche demografiche e scenari alternativi di mobilità;
  • l’elasticità della domanda rispetto ai livelli tariffari proposti e ai tempi di attraversamento;
  • la compatibilità dei flussi previsti con la capacità dell’infrastruttura e con i servizi di adduzione su gomma e ferro.

Tempistiche procedurali

Nel documento è indicato che l’Amministrazione ha 20 giorni per rispondere alla richiesta di chiarimenti e documentazione integrativa. Decorso tale termine, la Sezione competente potrà decidere di ritirare i provvedimenti.