Lollobrigida, problemi nel governo Meloni: il portavoce Signorelli si autosospende

Paolo Signorelli, portavoce del ministro Lollobrigida, si è autodimesso dopo la diffusione dei contenuti di una chat compromettente

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

A un passo dal voto, si scatena una bufera sul governo. Coinvolto in maniera indiretta il ministro Lollobrigida, che dalla sua nomina ha più volte trovato spazio sui giornali per motivi di vario genere (non sempre lusinghieri).

Stavolta nel mirino c’è Paolo Signorelli, suo attuale portavoce. Il suo nome è apparso nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Un capo ultras della Lazio ma non solo. Considerato un noto estremista di destra e trafficante di droga. Il suo omicidio, avvenuto il 7 agosto 2019 a Roma, ha dato il via a lunghe indagini. Ciò ha condotto alla scoperta di una chat imbarazzante per il governo di Giorgia Meloni.

Signorelli, la chat con Diabolik

Una chat ha gettato luce sulle idee di Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. C’è tanto da analizzare nei messaggi scambiati, tra frasi antisemite, elogi ai terroristi dell’eversione nera e anche un’esultanza per l’assoluzione di Elvis Demce, esponente del crimine romano. Su tutto ciò, una pioggia di toni nostalgici e, in generale, dialoghi di vario genere che hanno messo alle strette l’esecutivo.

La sospensione

Repubblica, che ha dato il via allo scandalo con il suo approfondimento, riporta di un intervento di Giorgia Meloni. Ci sarebbe lei, a un passo dalle Europee 2024, dietro la decisione di Paolo Signorelli di autosospendersi.

Nessuna nota da parte della premier, che si tiene ben distante dalla vicenda per ora. Parola invece ai due protagonisti, quello diretto e l’indiretto. Pubblicata una nota di Signorelli che spiega:

“Tengo a precisare di non ricordare la conversazione in oggetto, che sarebbe avvenuta molti anni anni fa, e che oggi mi ha colto del tutto di sorpresa. Ritengo altresì doveroso sottolineare quanto mai distanti da me, dal mio pensiero e dal mio sentire, siano i gravi contenuti di quella conversazione. In attesa di chiarire la vicenda, ho comunicato la mia autosospensione, con effetto immediato, dall’incarico di capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida”.

Non si è fatto attendere anche il giudizio di Francesco Lollobrigida. Il ministro si è detto certo che il suo portavoce sia distante anni luce da quanto riportato in quella conversazione. Confida possa smentire il tutto in tempi rapidi.

La chat

Resta da capire come si possano chiarire delle affermazioni che sono lì, nero su bianco, se non con la scusa più abusata degli anni Duemila: “profilo hackerato”. Insulti a Gad Lerner, definito “porco” e onori a ex terroristi neri ed estremisti: Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mario Tuti.

Come riportato da Repubblica, spazio anche a note vocali. In una Piscitelli avrebbe detto: “Mica è colpa nostra se i romanisti sono ebrei”. Un’affermazione alla quale Signorelli avrebbe risposto: “Tutti ebrei”, così come “Mortacci loro e degli ebrei”.

Per ora il portavoce, anzi ex, del ministro Lollobrigida tenta di schermarsi dietro un non ricordo. Sembra quasi, secondo questa versione, che tali affermazioni risalgano a un periodo estremamente distante. Magari qualcuno potrebbe così pensare a un colpo di testa giovanile. La realtà è che la chat in questione risale a 5 anni fa, quando Signorelli aveva 32-33 anni, è bene sottolinearlo.