Bonus casa, controlli a tappeto della Gdf, +32% lavoratori in nero: sequestrati 9 miliardi

Negli ultimi 17 mesi, la Guardia di Finanza ha intensificato la lotta alle frodi fiscali, sequestrando quasi nove miliardi di euro e scoprendo 8.743 evasori

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Negli ultimi diciassette mesi, la Guardia di Finanza ha intensificato la sua attività di contrasto alle frodi fiscali, portando a sequestri per quasi nove miliardi di euro. Gran parte di questi sequestri sono legati ai bonus casa. Durante questo periodo, sono stati scoperti 8.743 evasori totali, che svolgevano attività d’impresa o di lavoro autonomo senza dichiarare nulla al fisco.

Truffe dei bonus edilizi

Le truffe legate al Superbonus e ai bonus edilizi rappresentano una problematica di grande rilevanza, evidenziata lo scorso aprile dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Durante un’audizione alla Commissione Finanze del Senato, Ruffini ha svelato che circa 15 miliardi di euro di crediti d’imposta sono stati oggetto di frodi. Di questi, 8,6 miliardi sono stati sequestrati preventivamente, mentre altri 6,3 miliardi sono stati eliminati dalla piattaforma di cessione dei crediti.

Degli impressionanti 15 miliardi di euro di frodi, una parte significativa è stata intercettata prima di poter essere utilizzata per ridurre le imposte. Questo risultato è stato possibile grazie a interventi tempestivi che hanno portato al sequestro preventivo di 8,6 miliardi di euro di crediti d’imposta.

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, i crediti d’imposta legati ai bonus edilizi ceduti o utilizzati tramite sconto in fattura tra ottobre 2020 e aprile 2024 ammontano alla cifra impressionante di circa 219 miliardi di euro. Di questi, ben 160,3 miliardi riguardano il Superbonus, mentre i restanti 58,7 miliardi sono associati agli altri incentivi edilizi. Le frodi, che ammontano a 15 miliardi di euro, rappresentano quasi il 7% del totale dei crediti.

Evasione fiscale, lavoratori in nero e reati tributari

Un fenomeno crescente è quello degli imprenditori che operano su piattaforme di commercio elettronico senza aprire una partita iva o dichiarare i propri guadagni. Questo ha portato la Guardia di Finanza a proporre la cessazione o la cancellazione di 3.535 partite iva dalla banca dati Vies, necessaria per operare all’interno dell’Unione Europea. Tali soggetti economici sono stati identificati come ad alto rischio di pericolosità fiscale.

Negli ultimi diciassette mesi, la Guardia di Finanza ha scoperto un numero significativo di lavoratori senza contratto regolare o con accordi irregolari. Dal 1° gennaio 2023 al 31 maggio 2024, sono stati individuati 59.539 lavoratori in nero, un aumento del 32% rispetto ai 45.041 rilevati nel periodo precedente. Un dato veramente allarmante se si considera anche l’aumento della povertà in Italia.

Sono stati scoperti anche oltre mille casi di evasione fiscale internazionale. Questi casi includono stabili organizzazioni occulte, manipolazioni dei prezzi di trasferimento, residenze fiscali fittizie e illecita detenzione di capitali all’estero.

Ma non finisce qui. Il bilancio delle attività della Guardia di Finanza registra quasi 20mila denunce per reati tributari, con 423 arresti.

Oltre 1,5 milioni di interventi ispettivi

Nei diciassette mesi presi in esame, sono stati eseguiti 1,5 milioni di interventi ispettivi e circa 110mila indagini. L’obiettivo primario è stato contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia, con particolare attenzione alla corretta destinazione delle risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

La Guardia di Finanza ha svolto 13.683 interventi per verificare che i crediti d’imposta, i contributi e i finanziamenti del Pnrr fossero effettivamente destinati a cittadini e imprese aventi diritto. Inoltre, è stata verificata la corretta esecuzione delle opere e dei servizi pubblici finanziati, per un totale di oltre 9,3 miliardi di euro.

Frodi sui fondi pubblici ed europei

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno portato alla luce quasi due miliardi di euro in frodi sui fondi destinati al sostegno di famiglie e imprese.

Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno rilevato anche un danno erariale di circa tre miliardi di euro. Con 19.674 indagini riguardanti la spesa pubblica, sono state denunciate oltre 31mila persone e segnalati 6.345 responsabili alla Corte dei Conti.

L’attenzione si è focalizzata anche sulle risorse provenienti dall’Unione Europea, in particolare sugli aiuti per la politica agricola comune e la politica comune della pesca. Sono stati effettuati 710 interventi che hanno portato alla luce frodi per quasi 110 milioni di euro, con sequestri per oltre 25 milioni di euro e la denuncia di 667 responsabili.

Pensioni e reddito di cittadinanza

L’indagine della Guardia di Finanza ha rivelato numerosi casi di benefici sociali percepiti indebitamente. Tra gennaio 2023 e maggio 2024, sono stati condotti 37.145 interventi per contrastare le frodi relative alle pensioni e al reddito di cittadinanza, incluse le nuove misure di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro. Di questi, 21.500 riguardano il reddito di cittadinanza.