Benetton chiude più di 400 negozi nel mondo, in Italia situazione grave al Sud

Benetton chiude 419 negozi nel 2025, di cui gran parte in Italia e al Sud. Cosa sta accadendo? Prende il via il piano di ristrutturazione

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 3 Gennaio 2025 17:36

Il 2025 inizia con difficoltà per il gruppo Benetton: la storica catena di abbigliamento ha deciso di chiudere oltre 400 negozi a livello mondiale. Tra i luoghi più colpiti, l’Italia e in particolare il Sud. Ma quali sono le ragioni di questa crisi e quali conseguenze ci aspettano?

Benetton chiude negozi in tutto il mondo: sono oltre 400

Nel corso del 2025, Benetton chiuderà ben 419 negozi in tutto il mondo, riducendo il numero complessivo da 3.500 a circa 3.000 esercizi. Un deciso taglio alla sua rete di punti vendita che arriva dopo un 2024 difficile, caratterizzato da perdite economiche e una ristrutturazione interna. Le chiusure, che sono già partite, hanno colpito soprattutto l’Italia, con un totale di 100 negozi chiusi nell’ultimo anno. Le città coinvolte sono Bari, Catania, Palermo, Novara e Foggia.

Nonostante le difficoltà economiche, i negozi diretti del gruppo Benetton hanno invece registrato una crescita del +7% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Il aumento è stato particolarmente significativo nelle regioni del Nordest, in particolare nel Veneto e nel Trentino Alto Adige, dove le vendite hanno raggiunto 30 milioni di euro con un incremento del +8% rispetto al 2023. Si tratta di un dato positivo, ma insufficiente a risollevare i conti del gruppo.

L’emblema dell’operazione di ristrutturazione è il negozio di via Rizzoli a Bologna, situato a pochi passi da piazza Maggiore, che è stato trasformato da negozio in franchising a negozio diretto. In altre parole, c’è la volontà del gruppo di concentrare le risorse sui punti vendita che controlla direttamente, cercando di migliorare l’efficienza e ridurre i costi operativi.

Per sostenere il piano di ristrutturazione, Benetton ha raggiunto un accordo con i sindacati che prevede incentivi alle dimissioni volontarie fino al 30%, con la possibilità di ricollocare i dipendenti all’interno della rete Benetton.

Com’è la situazione in Italia e al Sud?

La decisione di Benetton di ridurre la propria presenza si concentra, come già detto, principalmente nelle regioni meridionali. Benetton onfatti ha scelto di chiudere gran parte dei suoi negozi in franchising, quelli che non sono riusciti a generare guadagni sufficienti.

In particolare, il 63% delle chiusure riguarda il Sud Italia, con una forte concentrazione tra Calabria, Puglia e Sicilia, soprattutto tra Bari e Catania. Il gruppo, però, non esclude la possibilità che alcuni di questi negozi possano essere riaperti come negozi diretti, a gestione interna. Alcuni dei negozi che non verranno chiusi, infatti, verranno riconvertiti, come è accaduto per il negozio di Bologna.

Il piano di ristrutturazione si inserisce in un contesto di forti perdite per l’azienda. Negli ultimi dieci anni, Benetton ha accumulato 1,6 miliardi di euro di perdite. Nonostante la chiusura dei punti vendita, il gruppo spera che i negozi diretti possano portare a una stabilizzazione delle finanze aziendali.