Si è fatto un gran parlare della Juventus nel corso degli ultimi anni, e non soltanto per le vicende di campo, anzi. Si è discusso a lungo di tribunali, di addii dolorosi, sentenze e scandali. Ora, nell’anno senza coppe europee, data l’esclusione dalla Conference League, in cui Allegri non vorrebbe far altro che spingere la propria squadra a concentrarsi sullo scudetto, ecco l’ultima indiscrezione: la Juventus è in vendita. Notizia che arriva qualche ora prima della scoperta di doping per Pogba. In una nota ufficiale, a questo proposito, il club bianconero ha confermato che “in data odierna (lunedì 11 settembre, ndr) il calciatore Paul Labile Pogba ha ricevuto, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, il provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023. La Società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali”.
Indiscrezione e smentita
Ma torniamo alla possibile vendita della società torinese. A lanciare la notizia è stato Il Giornale, che ha anche suggerito una cifra d’acquisto per chiudere il potenziale affare in maniera definitiva: 1.5 miliardi di euro. Ecco la somma per porre fine a 100 anni di storia della famiglia Agnelli in bianconero.
Non si è fatta attendere la smentita di Exor, holding della celebre famiglia, in controllo della società calcistica. Un portavoce ha spiegato come le ipotesi paventate in merito alla cessione possibile della Juventus non abbiano alcun fondamento.
L’articolo, però, fornisce un’analisi dettagliata e non si tratta di un piccolo trafiletto o di un editoriale imbastito intorno alle poche parole di una fonte anonima vicina al gruppo. Sulla decisione, ad oggi smentita, peserebbero le tante vicende degli ultimi anni. I bilanci non sono rosei, affatto, e l’immagine del club ha subito gravosi danni. L’arrivo di Cristiano Ronaldo avrebbe dovuto evidenziare una nuova epoca, florida e ricca, in vista anche del sogno della Superlega. Nulla però è andato secondo i piani e proprio CR7 viene visto oggi come uno spartiacque, insieme ovviamente alla pandemia di Covid-19.
Quale sarebbe dunque il piano? Di certo non vendere oggi la Juve, così com’è. Il quotidiano evidenzia la necessità di gestire il club come un asset da riequilibrare, ripulire e, infine, mettere sul mercato. La situazione non sarebbe infatti più sostenibile per Exor, con ricavi al di sotto dei 600 milioni di euro, debiti superiori a 800 milioni, in termini di valori di borsa, e perdite per 240 milioni.
Cosa sta accadendo
Non è la prima volta che si guarda al futuro della Juve, non più saldamente nelle mani degli Agnelli. A maggio 2023 Reuters aveva lanciato un’indiscrezione secondo la quale Exor fosse alla ricerca di un socio di minoranza autorevole. Un modo per riuscire a gestire al meglio l’esborso finanziario rappresentato dal club, tentando di riportarlo agli sfarzi di un tempo, in campo e sul fronte bilanci. Anche in questo caso, però, era giunta la smentita ufficiale.
La notizia, ufficiosa, della vendita della Juve ha però raccolto opinioni positive per quanto riguarda gli analisti di Equita. Sarebbe una scelta saggia, soprattutto al fine di evitare possibili futuri aumenti di capitale (450 milioni di euro negli ultimi cinque anni, al fine di riequilibrare il bilancio, ndr).
La smentita non basta, da sola, a porre fine alle analisi che in queste ore vanno diffondendosi. Si può dire come non c’è di certo da attendersi un aggiornamento sostanziale nel breve periodo, ma di certo ogni singola azione di Exor verrà tenuta strettamente sotto osservazione dagli addetti ai lavori.
Vendere sarebbe una mossa saggia per molti, tranne per i romantici innamorati del calcio. Dino Zoff, ad esempio, non ha dubbi sul fatto che la vendita sarebbe tragica, trattandosi di un’istituzione italiana. Il terrore di alcuni tifosi, di certo non degli azionisti, sarebbe quello di vedere i bianconeri nelle mani di un gruppo straniero che miri unicamente ai guadagni e ai bilanci in ordine, con poca reale integrazione con la tradizione culturale e calcistica italiana.
Anche sotto quest’aspetto, però, le cose non sono di certo così semplici come potrebbero sembrare. Basti pensare che il Manchester United sta evidenziando serie difficoltà nell’individuare degli acquirenti. Per questo motivo, considerando anche la situazione interna alla Juve da riequilibrare, si potrebbe tornare su questo tema in maniera concreta tra qualche anno.