Sport, il comparto vale 24 miliardi e crescono le assunzioni

Secondo il Rapporto Sport 2024, aumenta il numero degli occupati nella filiera con 412mila addetti. Oltre 37 milioni di italiani praticano un'attività sportiva

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 24 Gennaio 2025 12:45

Presentato il 24 gennaio 2025 a Roma Rapporto Sport 2024, l’analisi condotta da Sport e Salute (Ses) e l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale (Icsc). Nella cornice del Circolo del Tennis Foro Italico, sono emersi alcuni dati rilevanti per tutto il comparto. Il contributo dello sport al valore aggiunto italiano è stato di circa 24,7 miliardi di euro (nel 2022, con un aumento del 12,6% rispetto all’anno precedente) e un contributo al Pil nazionale pari a circa l’1,38%.

L’evento, moderato dalla giornalista Lavinia Spingardi, ha coinvolto diverse personalità del mondo istituzionale, come il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Presenti anche il presidente dell’Istituto per il Credito sportivo e culturale Spa, Beniamino Quintieri, il presidente di Sport e salute Spa, Marco Mezzaroma, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il presidente del Cip, Luca Pancalli.

Lo sport genera 22 miliardi di euro in Italia
Fonte: elaborazione ICSC su dati ISTAT
Valore aggiunto dello sport per componente

I pilastri del nuovo Rapporto Sport

Il Rapporto si inserisce nell’ambito di un progetto promosso dal ministro per lo Sport e i Giovani finalizzato alla costruzione di un Osservatorio nazionale dedicato al settore sportivo. I due pilastri dell’edizione 2024 sono:

  • il Pil dello sport, con una stima del valore aggiunto dello sport e della dimensione occupazionale;
  • la domanda e l’offerta di sport, che analizza i livelli di pratica sportiva e di sedentarietà della popolazione italiana, arricchita con i dati del nuovo Rasd (il Registro nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche) e da una mappatura del parco impiantistico sportivo sulla base dei dati del Censimento Nazionale.

412mila italiani lavorano nello sport

Nel 2022 il settore dello sport ha raggiunto una dimensione economica pari a 24,7 miliardi di euro, in crescita del 12,6% rispetto all’anno precedente, con un contributo al Pil nazionale dell‘1,38%. Il rapporto ha evidenziato una crescita del valore aggiunto rispetto al 2021 superiore a quella dell’economia italiana (+12,6% rispetto al 6,8%), con l’incremento maggiore per la componente core delle attività sportive.

Lo sport genera 22 miliardi di euro in Italia
Fonte: elaborazione ICSC su dati ISTAT
Numero di occupati nel settore dello Sport

Per quanto riguarda i nostri connazionali, è stato rilevato un aumento degli occupati nella filiera estesa dello sport con 412mila addetti (+2,6%). Ad aumentare è anche il numero degli italiani che praticano attività sportiva: nel 2023 sono stati 37,1 milioni, pari al 64,8% della popolazione.

Nel 2022, i settori dell’istruzione e delle attività sportive hanno dato il maggior contributo al valore aggiunto. Focalizzandosi sul settore privato, le imprese sportive, in particolare i club, hanno contribuito con un apporto economico significativo, pari a 1,9 miliardi di euro (il 56,3% del valore totale generato dal settore).

Il 2023 è stato un anno record per lo sport in Italia: ben 16,2 milioni di italiani, pari al 28,3% della popolazione, hanno praticato attività fisica in modo continuativo. Un aumento di oltre 3 milioni di sportivi rispetto al 2013. In particolare, i giovani tra i 6 e i 17 anni hanno mostrato un forte recupero post-pandemia, superando il 50% di praticanti regolari. Nonostante questi progressi però, la sedentarietà rimane un problema in alcune regioni del Sud, con livelli sopra il 50% (Campania, Sicilia e Basilicata), e l’Italia continua a registrare un tasso di inattività superiore alla media europea.

Investimenti e transizione verde

Il 2023 ha segnato una svolta decisiva per gli investimenti nello sport in Italia, con lo stanziamento di quasi un miliardo di euro per nuovi progetti (+69% rispetto al 2021). Questo boom ha superato di gran lunga altri settori strategici come trasporti ed edilizia scolastica. La ripresa è proseguita nel 2024, con un +35% dei progetti avviati nel primo semestre. Tuttavia, il Nord Italia rimane il motore principale di questa crescita (oltre il 40% dei progetti attivati tra il 2019 e il primo semestre 2024), mentre il Sud continua a mostrare un gap significativo, con un contributo del 26% del valore totale degli investimenti nell’ultimo quinquennio.

L’impennata dei prezzi di energia e materie prime ha innescato una reazione a catena nel mondo dello sport. I gestori di impianti si sono trovati a fronteggiare costi insostenibili, compromettendo la realizzazione di nuovi progetti e mettendo a rischio la sopravvivenza di molte strutture esistenti.

Per l’efficientamento energetico dell’intero parco impianti sportivo è stato stimato un investimento complessivo in circa 3 miliardi di euro, escludendo i grandi stadi. La sostenibilità energetica resta un fattore determinante nell’accesso al credito per il settore sportivo: le banche, attraverso modelli di pricing, riconoscono tassi più favorevoli agli operatori che realizzano migliori performance ESG.

Il Modello Italia per ridurre le diseguaglianze

“Il Rapporto Sport 2024 racconta tutte le forme e le espressioni socio-economiche dello sport italiano mettendo a nostra disposizione uno strumento di analisi che rappresenta un nuovo punto di partenza per orientare le politiche sportive e indirizzare lo sviluppo, la promozione e la diffusione dello sport per tutti”, ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.

Lo sport genera 22 miliardi di euro in Italia
Fonte: ICSC
Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi

“I dati contenuti in questo studio devono contribuire alla pianificazione di progetti, iniziative e investimenti per rendere lo sport accessibile, offrire opportunità, per ridurre le distanze e contrastare le dispari opportunità di genere, condizione economica e territoriali”, ha rimarcato.

“Lo sport può e deve diventare una premessa indispensabile per il benessere delle nostre comunità e dell’intera Nazione: per questo lavoriamo per il consolidamento di un Modello Italia ispirato da una visione organica e sistemica, capace di dare piena attuazione alla presenza dello sport in Costituzione”, ha concluso, parlando un “prezioso lavoro” portato avanti con la “volontà comune di rafforzare lo sport, quale difesa immunitaria, individuale e sociale”.