Bonus 110%, frenata per il blocco dei crediti: la situazione

Sono ben 180.000 gli interventi bloccati, tra villette unifamiliari e condomini

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

I crediti del Superbonus sono ancora in stallo e, nonostante le misure adottate per trovare una soluzione, continuano ad accumularsi, raggiungendo una cifra di oltre 30 miliardi di euro secondo le stime diffuse dall’Ance. Questo dato è stato anticipato dal Sole 24 Ore il 30 maggio scorso. L’Ance – Associazione nazionale costruttori edili ha calcolato che sul territorio sono bloccati circa 180.000 interventi, che includono villette unifamiliari e condomini. Questa situazione rappresenta un enorme danno sia per le imprese coinvolte sia per l’occupazione, denuncia l’associazione, che sta chiedendo una proroga delle attuali operazioni di recupero del 110%.

L’Ance: la situazione è peggiorata causa inefficienza

Nella situazione attuale, la gravità dei problemi legati al Superbonus si è notevolmente intensificata. Solo quattro mesi fa, l’Agenzia delle Entrate stimava che gli incagli ammontassero a 19 miliardi di euro. Tuttavia, secondo quanto denunciato dall’Ance, la situazione è peggiorata ulteriormente a causa dell’inefficienza della piattaforma creata per l’acquisto dei crediti durante l’esame parlamentare del decreto sulle cessioni. Purtroppo, questa piattaforma non è ancora riuscita a decollare adeguatamente. Anche il governo è consapevole della situazione critica: durante un’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle in Commissione Finanze della Camera, la sottosegretaria al MEF Sandra Savino ha risposto affermando che si prevede la piena operatività della piattaforma entro il mese di settembre.

Superbonus, cosa stanno facendo le banche

Attualmente, EnelX sta lavorando in collaborazione con alcune istituzioni bancarie per affrontare la situazione dei crediti del Superbonus. Tuttavia, non sono state intraprese iniziative dirette a livello pubblico. Tra le banche e gli operatori, solo EnelX, Intesa Sanpaolo e Sparkasse hanno ripreso gli acquisti diretti. Anche Credit Agricole, Unicredit e Banco Bpm hanno riaperto in modo selettivo. Al momento, Poste sta ultimando le procedure per avviare il processo. All’inizio dell’anno, banche e costruttori avevano proposto di compensare i crediti relativi al Superbonus tramite i modelli F24. Tuttavia, il governo non aveva accettato e il decreto legge sulle cessioni di febbraio, secondo quanto affermato dall’Ance, ha “eliminato dall’oggi al domani la cessione e lo sconto in fattura: i pilastri del successo della misura”. Questa decisione rappresenta solo l’ultimo dei 20 cambiamenti normativi finora, generando una grande confusione e preoccupazione tra tutti gli operatori del settore.

Rallentamento a catena dei cantieri

L’associazione dei costruttori lamenta che a causa dell’incapacità di cedere i crediti del Superbonus, le imprese si trovano senza liquidità poiché non riescono effettivamente ad incassare per i lavori eseguiti. Questo ha conseguenze sulla tempestività dei pagamenti verso i lavoratori e i fornitori, e porta infine al rallentamento o al blocco dei cantieri in corso. Pertanto, l’associazione chiede urgentemente una proroga di almeno 6 mesi per le operazioni del 110% in corso, in modo da dare agli operatori il tempo necessario per completare gli interventi avviati. Inoltre, l’Ance sottolinea che ci sono benefici evidenti derivanti dalla massima detrazione, come attestato dall’Istat e dall’Ufficio parlamentare di bilancio, sia in termini di PIL, ambiente e raggiungimento degli obiettivi del PNNR, sia per i cittadini a basso reddito. L’associazione afferma che sebbene il Superbonus sia stato concepito come uno strumento straordinario, la sua struttura tecnica, giuridica e di controllo è stata un’ottima base su cui costruire il futuro.