Vaccino Pfizer, nuovo effetto collaterale: cos’è la paralisi facciale di Bell

Una segnalazione di un particolare evento avverso, subito dopo la somministrazione del preparato anti Covid di Pfizer e BioNTech, apre la strada a ulteriori ricerche sulla sicurezza dei vaccini

Pubblicato: 20 Luglio 2021 19:00

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Con l’aumento del numero di vaccinati contro il Covid in tutto il mondo, emergono sempre più segnalazioni di presunti effetti collaterali che riguardano i farmaci usati per l’immunizzazione. Lo studio degli eventi avversi in correlazione ai preparati, effettuato dalle autorità sanitarie e dalle agenzie di farmacovigilanza internazionali, permette di identificare i sintomi che possono insorgere dopo l’iniezione e curarli tempestivamente.

Un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica British Medical Journal rende noto il caso di un uomo inglese di 61 anni che ha sviluppato la paralisi di Bell dopo entrambe le dosi del vaccino Comirnaty, sviluppato da Pfizer e BioNTech. Un evento avverso di questo tipo non era mai stato segnalato, e apre la strada a ulteriori indagini sugli effetti collaterali del vaccino.

Cos’è la paralisi di Bell che può manifestarsi dopo il vaccino anti Covid di Pfizer

La paralisi di Bell è definita come una paresi unilaterale causata dall’infiammazione del nervo facciale, a sua volta scatenata da un virus o dalla risposta immunitaria al patogeno. Si manifesta con dolore dietro all’orecchio e con l’indebolimento improvviso o la totale immobilità di un lato del viso.

I pazienti non riescono dunque a controllare bene una parte del volto, con grosse difficoltà anche a chiudere gli occhi o muovere correttamente la bocca per parlare e deglutire. Il nervo facciale è anche responsabile della produzione di lacrime e saliva, che può essere bloccata. Altri sintomi comprendono l’incapacità di sentire i gusti con la parte anteriore della lingua sul lato colpito e maggiore sensibilità agli stimoli uditivi.

Nonostante sia una condizione molto seria e invalidante che dà origine a disabilità temporanee, la paralisi di Bell in genere regredisce spontaneamente entro alcuni mesi. Viene trattata in genere con farmaci cortisonici, che aiutano a sgonfiare il nervo facciale e accelerare i tempi di ripresa.

Paralisi di Bell post vaccino: succede anche con i preparati per influenza e meningite

In seguito alla somministrazione di vaccini antinfluenzali nasali a vettore virale erano stati osservati casi di paralisi di Bell. Meno frequentemente sono stati segnalati altri eventi anche in relazione ad altre tipologie di vaccino contro l’influenza e contro il meningococco anche se non è mai stata provata una correlazione specifica.

Durante la terza fase di sperimentazione dei vaccini anti Covid prodotti da Pfizer e BioNTech, Moderna e AstraZeneca, ci sono state alcune segnalazioni di paralisi di Bell unilaterali, una decina in totale, con un’incidenza molto bassa tra gli individui.

Dopo l’approvazione da parte delle agenzie del farmaco, sono stati riportati solo due casi di paralisi di Bell, entrambi relativi alla prima dose del preparato di Pfizer e BioNTech. Uno ha riguardato una donna americana di 57 anni, dopo 36 ore dall’iniezione, e uno un uomo italiano di 37 anni, dopo cinque giorni.

Paralisi facciale di Bell dopo entrambe le dosi del vaccino: perché il caso è importante

Il caso dell’inglese di 61 anni riportato dal BMJ è però unico nel suo genere. L’uomo ha infatti sviluppato la paralisi di Bell dopo entambe le dosi del Comirnaty, prima al lato destro dopo cinque ore dalla prima somministrazione e poi al lato sinistro, più grave, dopo due giorni dalla seconda dose.

Il paziente si è sottoposto al richiamo dopo due settimane dalla guarigione del primo evento, dopo un mese con la paresi facciale e l’impossibilità di chiudere l’occhio destro. Nonostante le paralisi di Bell si siano verificate su entrambi i lati del volto, entrambe le iniezioni sono state fatte al braccio sinistro.

L’uomo, hanno fatto sapere le autorità sanitarie inglesi, si è quasi totalmente ripreso. Il suo caso è ritenuto molto importante dagli studiosi di tutto il mondo, perché potrebbe confermare la correlazione tra la paralisi di Bell e i vaccini, fornendo ulteriori elementi per approfondire le cause dell’insorgenza di questa condizione clinica e gli eventi avversi dei vaccini anti Covid, in particolare di quello più comunemente usato prodotto da Pfizer e BioNTech.