L’endometriosi: riconosciuto il diritto all’esenzione; si pagherà solo il ticket

Per le donne affette da endometriosi per le visite e le cure devono pagare unicamente il ticket. Viene riconosciuta, infatti, l'esenzione fiscale

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 27 Giugno 2020 11:49Aggiornato: 23 Gennaio 2024 17:48

A seguito dell’inserimento della patologia nei LEA – Livelli essenziali di Assistenza – il diritto all’esenzione fiscale è stata riconosciuta anche per l’endometriosi. Non appena la malattia viene individuata è necessario un costante monitoraggio attraverso una serie di esami diagnostici, particolarmente costosi. Questi servono per accertare o meno la sua possibile evoluzione.

Le pazienti, da un po’ di anni, non sono più costrette a sostenere le spese sanitarie, che saranno completamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Saranno tenute a pagare unicamente il ticket.

Quanto l’endometriosi e al terzo o al quarto stadio, le Asl prevedono un’esenzione totale per la sua cura. Rientrano tra le prestazioni fornite gratuitamente le ecografie e le visite ginecologiche che, in questi casi, le donne devono effettuare almeno due volte l’anno. Ma entriamo nel dettaglio e vediamo cosa prevede la normativa.

Endometriosi: il diritto all’esenzione fiscale

Il diritto all’esenzione fiscale per l’endometriosi è ormai riconosciuto da un po’ di anni. La malattia è stata, infatti, inserita nella categoria delle malattie invalidanti, più precisamente nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). Questi ultimi sono i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale offre ai cittadini garantendo loro solamente il pagamento del ticket, senza alcun costo aggiuntivo, e di cui si prende personalmente carico.

L’endometriosi è una patologia molto frequente, basti pensare che ne soffrono più di 150 milioni di persone nel mondo, e coinvolge le donne di ogni fascia di età. È causata da un’eccessiva formazione di tessuto sull’endometrio, il tessuto di rivestimento uterino, che può estendersi anche a livello di ovaie, tube e vescica. La sintomatologia con cui si presenta è varia ed è contraddistinta da diversi gradi di severità. Presenza di cisti ovariche o fibromi, dolore di forte intensità nella zona pelvica e alla schiena, stanchezza, fastidi intestinali e nel processo digestivo, infezioni urinarie ed infertilità sono segnali da non sottovalutare, specialmente se persistono nel tempo.

In cosa consiste l’esenzione

L’esenzione fiscale per l’endometriosi era un passo necessario da compiere, poiché sono numerosi gli accertamenti e gli esami diagnostici da effettuare per le pazienti che ne sono affette. Una volta individuata, infatti, tale patologia deve essere costantemente monitorata nel tempo per accertarne o meno la possibile evoluzione. Soprattutto se al terzo o quarto stadio, le Asl prevedono un’esenzione totale per la sua cura, anche per quanto riguarda le ecografie e le visite ginecologiche che in questi casi le donne sono chiamate ad effettuare almeno ogni sei mesi.

Risulta chiaro, quindi, che le spese mediche da sostenere sarebbero davvero onerose per queste pazienti e Beatrice Lorenzin ne ha preso consapevolezza e ha permesso di diritto l’esenzione per l’endometriosi. Per i casi più gravi, il livello di invalidità corrispondente è del 35% e non è possibile usufruire delle agevolazioni della legge 104, però un piccolo passo avanti è stato compiuto rispetto al passato. Ricordiamo che questa patologia rappresenta una delle cause principali per cui le donne non possono realizzare il sogno di diventare madri e questo è già un motivo più che sufficiente per richiedere l’intervento e il sostegno attivo da parte dello Stato.