Ammoniaca nei biscotti, la rivelazione fa scoppiare il caos

Oreo sotto accusa da parte di un informatore segreto per l'uso di grossi quantitativi di ammoniaca, utilizzata nei biscotti come alcalinizzante

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 16 Dicembre 2022 21:00

La rivelazione di un ex dipendete della famosa marca di biscotti Oreo ha causato un vero e proprio caos attorno all’azienda e al processo che li rende neri. A sollevare il caso, intervistato dal giornale olandese Noordhollands Dagblad, un informatore che ha deciso di restare anonimo ma che, secondo quanto trapela, potrebbe essere proprio uno degli ex addetti alla produzione in fabbrica.

Ammoniaca nei biscotti, il caso

Il giornale olandese Noordhollands Dagblad ha infatti aperto un’inchiesta in cui ha rivelato che il tipico colore scuro dei biscotti Oreo sarebbe dovuto in qualche modo dall’uso dell’ammoniaca. La fabbrica Olam, situata a Koog-sur-le-Zaan, utilizzerebbe questo ingrediente da anni, mischiandolo alla polvere di cacao per annerire i biscotti che fanno capo alla multinazionale Mondelez.

L’uso del bicarbonato di ammonio in cucina è regolamentato dall’Unione Europea, ma secondo la fonte anonima la fabbrica non sarebbe attrezzata per smaltire e trattare correttamente l’ammoniaca di scarto dei processi di lavorazione. “Non è mai stata progettata per lavorare grandi quantità di ammoniaca, non sono mai stati investiti abbastanza soldi per farlo correttamente. Troppo costoso, pensavano”, ha rivelato.

Qual è quindi il problema? Secondo l’informatore “l’ammoniaca fuoriesce da ogni angolo e fessura, la puzza è enorme”. L’ambiente quindi sarebbe tutt’altro che a norma per poter lavorare e, successivamente, mettere in commercio i biscotti.

La replica della fabbrica Olam

Eric Nederhand, direttore della fabbrica Olam, ha confermato che l’ammoniaca è aggiunta durante il processo produttivo, senza però specificarne le quantità su base annua. “Ofi-Olam utilizza l’ammoniaca come soluzione alcalinizzante per alcune polveri di cacao per modificare il colore o il sapore del prodotto finale. Non restano che poche tracce di ammoniaca nel prodotto finale”, ha spiegato.

Ha poi aggiunto che il suo utilizzo è giustificato in quanto additivo alimentare nelle informazioni tecniche di ogni ingrediente. Mondelez, la multinazionale che gestisce il famoso marchio di biscotti, ha aggiunto che le confezioni degli Oreo menzionano il bicarbonato di ammonio tra gli ingredienti e che questo “non incide sulla qualità degli alimenti o sulla sicurezza del prodotto”.

La posizione di Oreo in Italia e le critiche

Oreo Italia, direttamente su Instagram, ha voluto rispondere alle critiche ricevute dopo che è scoppiato il caso. Sull’account italiano, infatti, si legge che i biscotti presenti sul mercato sono sicuri e che i prodotti non presentano alcun pericolo per la sicurezza.

Il bicarbonato di ammonio, ingrediente utilizzato per produrre il cacao nero in polvere, è infatti un additivo alimentare che viene comunemente utilizzato non solo per l’alcalinizzazione, ma anche come agente lievitante nella produzione di prodotti da forno, come biscotti o cracker, e il suo uso è regolamentato dall’Unione Europea.

La precisazione di Oreo Italia è arrivata dopo che la notizia ha fatto il giro del mondo ed è stata rilanciata dal leader della Lega, Matteo Salvini. Su Twitter, infatti, il ministro dei Trasporti ha scritto: “Quanti ne hanno mangiati in questi anni ragazze e ragazzi di tutte le età? Va fatta chiarezza al più presto”. Risposta che non è tardata ad arrivare dal ramo dell’azienda nel Belpaese, che però dovrà continuare a difendersi nei prossimi giorni dalle accuse piovute da ogni angolo del globo.

Intanto in Italia è scoppiato il caso listeria, con 335 aziende non a norma. I Nas e il Ministero della Salute stanno controllando stabilimenti in tutta Italia in seguito alle innumerevoli segnalazioni per il cibo contaminato.