Scandalo Sangiuliano: viaggi, raccomandazioni e accuse di peculato

Gennaro Sangiuliano si difende dalle accuse in tv, tra critiche politiche e sospetti di peculato per la relazione con Maria Rosaria Boccia

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, è al centro di una tempesta politica che non accenna a placarsi. La sua apparizione al Tg1, destinata a calmare le acque, ha invece dato nuova linfa alle polemiche.

In un’intervista trasmessa davanti a milioni di italiani, il ministro ha cercato di difendersi dalle accuse che lo travolgono, insistendo sulla propria innocenza e bollando l’intera vicenda, banalmente, come “una vicenda di gossip”. Ma le prove portate in diretta e i dettagli svelati non sembrano aver convinto tutti.

Il nodo della relazione e i sospetti di peculato

Al centro della bufera, la sua relazione con l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Una storia che, se fosse stata solo tale, avrebbe attirato l’attenzione mediatica per quanto riguarda il gossip, ma ha anche sollevato sospetti di utilizzo improprio di fondi pubblici. Ed è questa la domanda avanzata dall’opposizione. “Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico”, ha dichiarato Sangiuliano a Rai1, cercando di giustificare la mancata nomina di Boccia a consigliera per i Grandi Eventi.

Tuttavia, è proprio l’accusa di peculato a gettare ombre più scure sul ministro. Nonostante Sangiuliano abbia mostrato biglietti del treno e dell’aereo pagati con la sua carta di credito personale, rimane il dubbio su come siano stati gestiti i viaggi con l’influencer, accompagnata in alcune occasioni con l’auto blu e assistita dallo staff ministeriale. “Non sono ricattabile”, ha ribadito più volte, cercando di chiudere ogni spiraglio alle illazioni.

Critiche e difese: il centrodestra si compatta, l’opposizione incalza

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Matteo Salvini ha espresso fiducia nel collega: “Io mi fido dei colleghi con cui lavoro”, ha detto senza mezzi termini. Giovanni Donzelli, esponente di Fratelli d’Italia, ha risposto con una frase emblematica alla domanda sulla fiducia: “Nessuno l’ha mai tolta”. Ma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, pur senza attaccare apertamente, ha inviato un messaggio di prudenza: “Certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità”.

Dall’altro lato dell’emiciclo, il Partito Democratico non ha risparmiato accuse: “Quindici minuti di intervista a un ministro su fatti sui quali le opposizioni hanno chiesto di riferire in Parlamento non sono altro che un uso privato del servizio pubblico”, ha dichiarato il Pd, annunciando l’intenzione di portare la questione in Commissione Vigilanza Rai.

L’opposizione chiede che Sangiuliano riferisca in Parlamento, una mossa che potrebbe complicare ulteriormente la posizione del ministro.

Le nuove ombre: tra esposti e occhiali-telecamera

Ma le accuse non si fermano ai viaggi. Angelo Bonelli, co-portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, ha annunciato la presentazione di un esposto alla procura di Roma, che rischia di aprire un nuovo fronte legale. L’esposto denuncia l’uso di beni pubblici, come l’auto blu, e la presunta violazione delle regole per l’organizzazione delle trasferte di Boccia. Non meno preoccupante è la vicenda degli occhiali con telecamera integrata che l’influencer avrebbe utilizzato per registrare l’interno di Montecitorio. Un fatto che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, visto il divieto assoluto di registrare all’interno degli edifici parlamentari.

Meloni difende il ministro, ma serpeggia il dubbio

In questo clima, Giorgia Meloni si trova costretta a prendere posizione. “Non mi faccio buttare fuori un ministro dai giornali di sinistra e da Dagospia”, ha dichiarato la premier, mostrando un chiaro segnale di sostegno verso Sangiuliano. Pare, infatti, che abbia respinto le dimissioni del ministro. Tuttavia, un interrogativo sembra insinuarsi nelle sue parole. “Ho fatto bene a tenerlo?”, avrebbe chiesto ai fedelissimi. La premier teme che la situazione possa sfuggirle di mano, soprattutto se emergessero altre registrazioni scomode o se la procura dovesse effettivamente prendere in considerazione l’esposto per peculato.

Raccomandazioni e telefonate: nuovi dettagli

Come se non bastasse, un’inchiesta del Corriere della Sera ha svelato che Sangiuliano avrebbe tentato di raccomandare Boccia a Milano dopo la bocciatura della sua nomina ministeriale. “Aiutatemi a dare una mano a Rosaria”, sarebbe stato il messaggio inviato a contatti nel mondo dell’impresa e della moda. Una mossa che aggiunge ulteriore benzina sul fuoco di una situazione già rovente, ma che non sorprende neanche troppo, visto che siamo abituati a un modello di struttura statale radicata dove si va avanti, in molti ambiti, quasi esclusivamente per amichettismi e conoscenze.

Infine, emerge un dettaglio personale inquietante: Sangiuliano avrebbe fatto ascoltare a Boccia una telefonata con la moglie, la giornalista (manco a dirlo, giornalista Rai e vice caporedattore) Federica Corsini, in cui la donna gli avrebbe intimato di “strappare il contratto e interrompere la relazione”. Al di là del mero gossip, quella conversazione, se registrata, potrebbe rappresentare solo uno dei molti segreti che Boccia potrebbe ancora rivelare.