Del patrimonio tra i 10 e i 13 miliardi di Giorgio Armani, il Fisco italiano potrebbe mettere le mani soltanto su 900 milioni di euro. Il “Re della moda”, scomparso a 91 anni a Milano, ha dato precise disposizioni testamentarie in due documenti segreti e minuziosi con i quali non ha soltanto attribuito nel dettaglio somme, proprietà e le quote della maison, ma anche indicato il futuro del suo impero e i principi con cui guidarlo.
Morto senza lasciare eredi diretti, Armani ha potuto decidere liberamente come ripartire la sua fortuna, senza lasciare nulla al caso, ma senza nemmeno preoccuparsi troppo delle tasse di successione.
L’eredità di Giorgio Armani
Nel testamento Armani ha stabilito che la proprietà del gruppo, di cui deteneva il 99,9%, andasse interamente alla Fondazione che porta il suo nome: il 9,9% di piena proprietà e il 90% di nuda proprietà.
Il compagno di una vita e fidato collaboratore Leo Dell’Orco avrà il 30% di usufrutto della Giorgio Armani spa, di cui avrà anche il 40% dei diritti di voto. Alla Fondazione è stato destinato il 30% dei diritti di voto, mentre ai nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana il 15% a testa. Azioni senza diritti di voto riceveranno la sorella Rosanna e l’altra nipote Roberta.
Allo storico braccio destro e i familiari più stretti andranno poi anche la quota di Giorgio Armani in EssilorLuxottica circa il 2% del capitale, per un valore stimato in più di 2,5 miliardi di euro, buona parte della liquidità, degli investimenti e delle proprietà immobiliari tra cui le ville di Saint Tropez, Forte dei Marmi, Antigua e Pantelleria. Altre quote e donazioni saranno ripartite tra gli stretti collaboratori, come Michele Morselli, Daniele Balestrazzi, Giuseppe Marsocci, Laura Tadini e Luca Pastorelli.
Il ruolo della Fondazione
Al centro dello schema testamentario architettato da Armani si pone dunque la Fondazione che in quanto ente non profit, come spiegato da Il Sole 24 ore, probabilmente non avrà applicata nessuna imposta di successione.
In ogni caso, nel testamento depositato il 14 marzo scorso, come ricordato dal quotidiano Domani, ha deciso di esonerare la Fondazione dal versamento di eventuali tasse di successione, lasciando l’onere a carico dei suoi eredi.
Lego a favore della Fondazione e a carico degli altri eredi la somma pari all’intero ammontare delle imposte derivanti dalla successione e gravanti sulla Fondazione stessa
Le tasse di successione
Gli stessi destinatari dell’eredità di Giorgio Armani potranno beneficiare di una tassazione sulla successione che in Italia è tra le più basse tra i Paesi che fanno parte dell’Ocse.
Secondo la legge, per i patrimoni superiori al milione di euro (sotto non si paga nulla) gli eredi diretti pagano il 4% del valore della fortuna ereditata, mentre per i discendenti non diretti (senza legami di sangue) l’aliquota sale all’8%.
Si tratta di una delle aliquote più bassa tra i 36 Paesi dell’Ocse, dove la media è del 15%. In Francia, ad esempio, la tassa di successione su patrimoni multimilionari lasciati a moglie e figli è del 45%, negli Usa e nel Regno Unito al 40%, in Spagna al 34%, in Germania al 30%.