In quali casi l’infortunio sul lavoro diventa malattia

In alcuni casi un infortunio sul luogo di lavoro può trasformarsi in malattia: ecco quali e cosa fare

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Un incidente che si verifica durante l’orario di lavoro presso il proprio luogo di impiego è considerato un infortunio sul lavoro ed è coperto dall’assicurazione sociale garantita dall’Inail ai lavoratori. La legge ha infatti istituito un’assicurazione obbligatoria attraverso il D.P.R. n. 1124 del 1965, che assicura ai lavoratori prestazioni sanitarie e un indennizzo in base alla gravità dell’evento traumatico e alle sue conseguenze.
Tuttavia, non tutti gli incidenti sul luogo di lavoro durante l’orario di lavoro vengono automaticamente riconosciuti come infortuni professionali. In alcuni casi, un incidente che avviene al di fuori del luogo di lavoro o al di fuori dell’orario di lavoro può comunque essere considerato un infortunio professionale. Pertanto, è necessario esaminare attentamente ogni singolo caso e condurre accertamenti medico-legali e amministrativi per determinare se l’incidente possa essere classificato come infortunio sul lavoro e qualificarsi per l’indennizzo previsto dall’Inail.

Ecco quando si può parlare di infortunio

La tematica degli infortuni sul lavoro è di estrema importanza per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori in ambito professionale. Esistono diversi casi in cui si può parlare di infortunio sul lavoro, ognuno dei quali merita un’attenta analisi.
Innanzitutto, un evento traumatico che provoca una lesione alla salute del lavoratore o addirittura la sua morte è chiaramente da considerare un infortunio sul lavoro. Questo può manifestarsi in molteplici forme, dalle lesioni minori alle situazioni più gravi, con conseguenze che possono essere anche fatali.
È importante considerare anche il collegamento tra l’evento traumatico e lo svolgimento dell’attività lavorativa. Se un infortunio avviene mentre il lavoratore sta svolgendo compiti legati alla sua occupazione, c’è un forte argomento per considerarlo un infortunio sul lavoro.
Un altro fattore da tenere in considerazione è la durata dell’inabilità al lavoro. Se questa supera i tre giorni, l’evento assume un’importanza maggiore e può essere classificato come infortunio sul lavoro.
Infine, è da considerare anche la causa dell’infortunio. Se esso è provocato da una causa violenta, sia essa naturale o umana, si può certamente parlare di infortunio sul lavoro.
Quando si verifica un infortunio, è fondamentale che il lavoratore informi immediatamente il datore di lavoro, il quale ha l’obbligo di inviare la denuncia all’Inail entro due giorni dall’evento. È infatti compito di tale ente valutare le circostanze in cui si è verificato l’incidente e decidere se erogare un eventuale indennizzo al lavoratore colpito.

Quando l’infortunio diventa malattia

Un infortunio diventa malattia quando viene stabilito per legge che, l’inabilità temporanea al lavoro, non è stata causata da un incidente che presenta requisiti tali da poterlo identificare come un infortunio sul lavoro. Così, l’infortunio viene trasformato in una malattia comune e non professionale. In questo caso l’indennizzo, se previsto dal Ccnl, può essere a carico del datore di lavoro, come avviene, ad esempio, per gli apprendisti e gli impiegati dell’industria. Solitamente, però, per quasi tutti i lavoratori, l’indennizzo è a carico dell’Inps o di un Ente previdenziale, che si occuperà di riconoscere ed erogare al lavoratore le prestazioni del caso.

Quando la malattia diventa infortunio

Quando la malattia si trasforma in un infortunio, si apre un capitolo complesso e delicato nella gestione della salute e della sicurezza sul lavoro. Questo scenario può verificarsi quando una patologia, inizialmente attribuita a fattori nocivi presenti sul luogo di lavoro, si rivela essere causata da un incidente specifico.
È possibile che un evento traumatico, anche se apparentemente non collegato, possa scatenare una malattia nel lavoratore. Questo legame può emergere in un secondo momento, magari grazie a nuove scoperte nel campo medico o scientifico, che evidenziano una connessione tra l’evento e la patologia sviluppata.
In situazioni del genere, è fondamentale che la valutazione venga affidata all’Inail, l’istituzione preposta a esaminare e determinare se la malattia può essere classificata come infortunio sul lavoro. Questo processo di valutazione richiede un’analisi approfondita da parte di esperti qualificati, che considerino attentamente tutti gli elementi in gioco per giungere a una conclusione accurata e giusta.
La trasformazione di una malattia in un infortunio sul lavoro solleva questioni importanti riguardo alla responsabilità, alla tutela del lavoratore e alla prevenzione di incidenti futuri. È un aspetto cruciale della sicurezza sul lavoro che richiede un’attenzione costante e un adeguato supporto da parte delle autorità competenti.