Anche a ottobre 2023 le aziende sono a caccia di nuovi lavoratori, con migliaia di assunzioni in programma da qui alla fine dell’anno. Nel trimestre ottobre-dicembre, infatti, sono previste oltre 1,2 milioni di assunzioni, con 472.000 solo nel mese di ottobre. Numeri che lasciano ben sperare, anche se rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra una flessione dovuta anche e soprattutto al problema ormai strutturale di difficoltà di reperimento da parte delle aziende.
Aziende assumono, i numeri
A svelare i numeri delle assunzioni per ottobre 2023, e più in generale da qui a fine anno, è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Secondo i dati, infatti, emerge che l’industria ha in programma a ottobre circa 150.000 assunzioni (+1,7% rispetto allo scorso anno) e 365.000 per il trimestre ottobre-dicembre (-1,4% sull’anno). Il primo dato, ovvero l’incremento, è dovuto all’attuale domanda nel settore delle costruzioni con quasi 60.000 nuovi contratti programmati nel mese e 132.000 nel trimestre, con un balzo del 6,3% e 1,1% rispetto allo stesso periodo del 2022).
I settori manifatturieri mostrano, invece, una leggera flessione nel mese rispetto al 2022, con -0,9% che cresce fino al 2,8% rispetto a un anno fa. Nei servizi, invece, è programmato un numero vicino ai 322.000 assunti a ottobre, con una flessione del 2,5% rispetto al 2022 e 839mila nel trimestre (-1,3% rispetto al trimestre 2022). In flessione soprattutto le previsioni di istruzione e sanità tra i servizi alle persone (-12,5% rispetto ad ottobre 2022 e -11,9% nel trimestre ottobre – dicembre).
Domanda in crescita invece per le imprese del commercio che segnalano 66.000 assunzioni ad ottobre (+1,8% rispetto a 12 mesi fa) e 177.000 nel trimestre ottobre-dicembre (+1,5% rispetto allo stesso periodo del 2022).
Guardando ai tipi di contratti, quelli a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta per l’ingresso in azienda con circa 255.000 unità, pari al 54% del totale, seguiti dai contratti a tempo indeterminato (99.000 unità, 21%), quelli in somministrazione (51.000, 10,7%), gli altri contratti non alle dipendenze (21.000, 4,4%), i contratti di apprendistato (25.000; 5,4%), gli altri contratti alle dipendenze (13.000; 2,9%) e i contratti di collaborazione (7.000; 1,6%).
C’è però da registrare, ancora una volta, la difficoltà di reperimento da parte delle aziende che, nonostante la ricerca di figure specifiche, non riescono ad assumere figure qualificate. Un problema divenuto strutturale e che ormai è sempre più in crescita e che complessivamente riguarda il 51% delle ricerche di personale, raggiungendo addirittura il picco del 66,3% per gli operai specializzati e del 53% per le professioni tecniche e per quelle qualificate nelle attività commerciali.
A livello territoriale sono le imprese della ripartizione Sud e Isole (con 119.000 assunzioni a ottobre) a registrare dati negativi rispetto ad un anno fa (-8.000), mentre si presentano ancora positive le previsioni nel mese per Nord ovest (147.000), Nord est (108.000) e Centro (98.000).
Le figure ricercate dalle aziende
Il Borsino delle professioni di Excelsior permette di avere anche un quadro sulle figure ricercate e, soprattutto, evidenzia le figure di più difficile reperimento. Tra questi, come detto, gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (circa il 76% è di difficile reperimento), i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,8%), gli addetti nelle attività di ristorazione (64,6%), i tecnici in campo ingegneristico (64,1%).
In aumento anche la domanda di lavoratori immigrati con 99.000 ingressi programmati nel mese (+11.000 rispetto allo stesso periodo del 2022), pari al 21% del totale dei contratti.