Internet, giovani sempre connessi. Cresce l’online banking

Usare i social network rimane l'attività predominante tra i giovani che accedono a internet, mentre spicca l'aumento dell'online banking.

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Redazione

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Pubblicato: 15 Luglio 2023 11:05

Nel 2022, il 96% dei giovani di età compresa tra 16 e 29 anni nell’Unione europea ha utilizzato Internet ogni giorno, rispetto all’84% della popolazione adulta. L’uso quotidiano di Internet tra i giovani è stato superiore al 94% in tutti i paesi dell’UE, con quote non troppo differenti tra loro, secondo un rapporto di Eurostat sul tema. Le quote più basse sono state registrate in Italia e Bulgaria al 94%, e le più alte al 100% in Irlanda e al 99% in sette membri dell’UE: Malta, Lussemburgo, Portogallo, Cechia, Lituania, Slovenia e Lettonia.

Giovani vs adulti

Mentre i giovani hanno riportato quote molto elevate di utilizzo quotidiano di Internet in ogni paese, vi è stata una maggiore variazione tra gli utenti adulti. In media, la differenza tra la percentuale di giovani e adulti che utilizza quotidianamente Internet nell’UE era di 12 punti percentuali (pp). Nei Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Belgio e Lussemburgo questo divario non ha superato i 7 punti percentuali.

Altri paesi dell’UE hanno riportato quote elevate di utilizzo quotidiano di Internet tra i giovani, ma un divario notevolmente più ampio rispetto agli adulti: Croazia e Grecia (21 punti percentuali), Portogallo e Bulgaria (entrambi 19 punti percentuali), Polonia e Romania (entrambi 18 punti percentuali).

In tutta l’UE, i giovani sono molto più propensi a partecipare alle attività di social networking online rispetto alla popolazione adulta. Infatti, tra le attività analizzate, la differenza tra la percentuale di giovani e quella della popolazione adulta impegnata in attività online è stata maggiore per la partecipazione ai social network.

Come sono cambiati gli usi principali

Secondo i dati di Eurostat, nel 2022 l’84% dei giovani ha utilizzato Internet per partecipare ai social network: questo è l’uso preferito di internet dai giovani dal 2014, con dati che variano leggermente ma rimangono su livelli elevati. Alcuni degli altri usi principali sono la lettura di notizie online (68%) e l’internet banking (64%).

Alcuni spunti interessanti sono che l’uso di Internet per effettuare operazioni bancarie è in costante aumento dal 2014 (45% dei giovani), mentre la lettura di notizie online ha raggiunto il picco nel 2020 (73%) e da allora ha perso slancio poiché la percentuale di giovani che legge online è diminuita (-5 pp).

A causa della pandemia di  COVID-19, la maggior parte delle attività ha registrato un aumento, in particolare quando si tratta di utilizzare Internet per i corsi online, attività che è passata dal 13% nel 2019 al 35% nel 2021. Tuttavia, nel 2022, tale percentuale è scesa al 28% (-7pp), presumibilmente per una normalizzazione post-pandemia, ma è ancora molto superiore rispetto al 2019.

Nel 2022, solo il 23% dei giovani ha utilizzato Internet per la partecipazione civica o politica, un’attività che ha registrato un leggero aumento dal 2015. L’Italia è stata comunque uno dei paesi con la percentuale più alta, ovvero il 37%, dietro solo la Slovenia con il 46%.

Verifica delle fonti

Anche se Internet può essere un luogo in cui le persone condividono le proprie esperienze e scambiano proprie opinioni, ci sono anche dei rischi. Secondo i ricercatori, è importante affrontare i problemi di sicurezza e consentire ai giovani di analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali.

Nonostante l’elevato numero di giovani che utilizzano Internet, nel 2021 (l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati) solo il 36%, a livello dell’UE, si è impegnato in attività relative alla verifica delle informazioni online e delle relative fonti. Solo in cinque paesi la quota di giovani che valuta la veridicità dei contenuti Internet è superiore al 50% (Paesi Bassi, Irlanda, Lussemburgo, Finlandia e Svezia).

Tuttavia, i giovani hanno, in media, il 10% in più di probabilità rispetto alla popolazione adulta di verificare le informazioni oi contenuti trovati su Internet.