Altro sciopero in arrivo l’8 marzo: cosa si ferma

La Giornata internazionale della Donna è ancora una volta l'occasione per protestare contro ogni violenza di genere. Ecco le città e gli orari coinvolti

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Ormai l’8 marzo non è sinonimo soltanto di Festa per la Giornata internazionale della Donna, ma anche di sciopero. Anche quest’anno, infatti, è stata proclamata la mobilitazione generale e nazionale che per 24 ore farà incrociare le braccia a migliaia di lavoratori e lavoratrici dei settori più svariati: dal pubblico al privato, al cooperativo.

Dopo la bufera dei benzinai e lo sciopero di venerdì 17, saranno coinvolti ancora una volta comparti chiave come il trasporto pubblico, la scuola, la sanità e lo smaltimento dei rifiuti. Ecco quali sono i servizi coinvolti, gli orari e le città che aderiscono all’iniziativa.

Perché si sciopera l’8 marzo

Lo sciopero è stato indetto da Usb e dalle altre sigle sindacali Cub, Cobas, Si Cobas, Slai Cobas, Sgb, Usi Cit e Usi Educazione, che hanno risposto all’appello lanciato dal movimento Non Una di Meno. La protesta è contro ogni violenza sulle donne e di genere – fisica, economica e istituzionale – e ancora una volta per diritti fondamentali, a partire da quello all’aborto e alla parità salariale.

Sono stati organizzati cortei nelle piazze delle principali città italiane, da Nord a Sud. In diversi Comuni lo sciopero vede anche la partecipazione di alcune strutture e categorie della Cgil, come accaduto anche nel 2022.

Dove e quando si sciopera l’8 marzo

Come di consueto, il settore che preoccupa di più è quello dei trasporti, con disagi alla normale circolazione dei mezzi pubblici. Nella stragrande maggioranza dei casi, lo stop scatterà a mezzanotte e terminerà alle 21 dell’8 marzo. Gli orari potrebbero però essere diversi da città a città, con le metropoli che hanno già provveduto ad avvisare i cittadini su fasce e servizi garantiti.

A livello nazionale, Adl Cobas ha proclamato lo sciopero generale che interesserà anche Ferrovie dello Stato, dalle 21 del 7 marzo alle 21 dell’8 marzo, e le Autostrade, dalle 22 del 7 marzo alle 22 dell’8 marzo. Poste Italiane fa sapere invece che, nei loro uffici, “non si prevedono particolari impatti”. Si prevedono disagi anche nel settore sanitario, scolastico, negli uffici pubblici e nelle mense. Vediamo il dettaglio delle principali città italiane.

Milano

A Milano e in Lombardia lo stop coinvolgerà anche le linee gestite da Trenord per 24 ore e tutti i mezzi di Atm. Per quanto riguarda la metropolitana, l’azienda ha fatto sapere che “saranno in servizio dal mattino al tardo pomeriggio: sono garantite fino alle 18. Le linee potrebbero risentire dello sciopero dopo le 18, fino al termine del servizio”. I mezzi di superficie sono invece al momento garantiti tra le 15 e le 18.

Roma

Anche la Capitola rischia il caos dei mezzi pubblici. Atac, Astral, Roma Tpl e Cotral hanno annunciato che non garantiranno corse per tutta l’arco della giornata, fatta eccezione per le consuete fasce garantite: la mattina presto, fino alle 8:30, e dalle 17 alle 20.

Bologna

A Bologna il trasporto pubblico si fermerà dalle 8:30 alle 16:30 e poi dalle 19:30 fino al termine del servizio.

Torino

Lo sciopero durerà 24 ore anche a Torino, dove Gtt garantirà i servizi urbani e suburbani e il funzionamento della metropolitana dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.

Napoli

Stesso discorso anche per Napoli. Il trasporto ferroviario incrocerà le braccia da mezzanotte alle 21 (alcune sigle dalle 21 del 7 marzo), mentre i mezzi pubblici sciopereranno per 24 ore con modalità che variano da Comune a Comune. Il traposto marittimo per le Isole maggiori si fermerà per 24 ore da un’ora prima della partenza; per le isole minori dall’1 alle 23:59.