L’eredità comprende i beni e i crediti del defunto, ma anche i suoi debiti. Gli eredi sono responsabili dei debiti proporzionalmente alla loro quota ereditaria e devono essere pagati, a meno che non siano già prescritti o prescrivano nel frattempo in cui passano agli eredi.
I casi in cui i debiti non passano agli eredi
Nel primo caso, i debiti non sono mai stati trasmessi poiché prescritti, e gli eredi devono essere consapevoli di ciò perché non sono tenuti a rispondere dei debiti, proprio come il defunto non sarebbe stato tenuto a farlo.
Nel secondo caso, gli eredi hanno ricevuto i debiti insieme al resto dell’eredità, ma il creditore non ha esercitato il suo diritto entro i termini stabiliti e quindi il debito si è prescritto. È estremamente importante conoscere i tempi di prescrizione, poiché fino a quel momento gli eredi sono considerati debitori a tutti gli effetti e il creditore può perseguire il loro patrimonio (solo quello ricevuto tramite l’eredità, nel caso di accettazione con beneficio d’inventario). Di seguito sono indicati i tempi di prescrizione per i debiti ereditari.
Come si calcola la prescrizione
La prescrizione dei debiti ereditari viene calcolata a partire dalla data in cui il debito stesso è sorto, ovvero dalla nascita dell’obbligazione che ha generato il diritto di credito del creditore. La morte del debitore non ha di per sé alcun effetto sul debito, poiché non lo estingue, in quanto può ricadere sugli eredi, e non influisce in alcun modo sui tempi di prescrizione.
In realtà, la prescrizione dei debiti ereditari deve essere calcolata a partire dal giorno in cui il defunto era tenuto al pagamento o dall’ultimo atto interruttivo della prescrizione, anche se tale atto è stato compiuto dal defunto stesso. Pertanto, i termini di prescrizione rilevanti per gli eredi possono essere anche molto brevi.
Per quanto riguarda la prescrizione, è importante verificare se sono stati effettuati atti interruttivi, come solleciti di pagamento, diffide o messe in mora. Affinché questi atti siano validi se eseguiti dopo la morte del debitore, è necessario che siano direttamente indirizzati agli eredi, anche se inviati al recapito del defunto. Entro un anno dalla morte del debitore, il creditore può inviare una richiesta di pagamento generica agli eredi del defunto, mentre successivamente dovrà menzionare ciascuno di loro per la rispettiva quota, inviando la richiesta agli indirizzi di residenza degli eredi.
Importante conoscere il periodo di prescrizione
Il calcolo della prescrizione dei debiti ereditari è estremamente utile sia per gli eredi che per i creditori dei debitori deceduti. Una volta compreso il termine di decorrenza della prescrizione, la procedura diventa relativamente semplice da seguire. Tuttavia, è di fondamentale importanza conoscere il periodo di tempo necessario per la prescrizione dei debiti ereditari, poiché la durata può variare a seconda del tipo di debito.
In particolare, ciò che cambia è il termine di prescrizione per ciascun credito, in quanto è il diritto di quest’ultimo a prescriversi, impedendo al creditore di richiedere l’adempimento. La regola generale prevede una prescrizione ordinaria di 10 anni, ma esistono diverse eccezioni a questa regola.
Quando si prescrivono i debiti ereditari
Il termine di prescrizione può variare per ciascun credito, in quanto è il diritto stesso a prescriversi, impedendo al creditore di richiedere l’adempimento. La regola generale prevede una prescrizione ordinaria di 10 anni, ma esistono diverse eccezioni.
La prescrizione decennale si applica, ad esempio, ai contratti, alle fatture “una tantum” e alle imposte dovute allo Stato. Vi è poi la prescrizione quinquennale che riguarda gli atti illeciti (come i risarcimenti), le imposte locali, i contributi e gli stipendi arretrati. Le cartelle di pagamento, indipendentemente dal tipo di debito, si prescrivono in 5 anni. Tuttavia, è importante ricordare che le multe stradali, le sanzioni amministrative e le sanzioni penali non rientrano tra i debiti ereditari.
Quando vanno in prescrizione i debiti
Oltre a quanto menzionato in precedenza, è importante sottolineare che i seguenti debiti si prescrivono in 5 anni:
- Bollette, escludendo luce, gas e acqua che si prescrivono in soli 2 anni
- Spese condominiali
- Singole annualità delle rendite vitalizie e delle pensioni alimentari
- Canoni di affitto e oneri condominiali
- Interessi dovuti al creditore
- Pagamenti dovuti annualmente o con scadenze più brevi
- Stipendio
- TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e altre indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
- Utili societari
- Contributi
La prescrizione è invece di 3 anni per i seguenti debiti:
- Pagamento dei professionisti, a meno che vi sia un contratto scritto
- Pagamento dei prestatori di lavoro con durata superiore a 1 mese
- Cambiali.
Vi è una prescrizione biennale per:
- Risarcimenti in caso di incidente stradale
- Danni e vizi relativi a contratti d’appalto
- Diritti derivanti da contratti di assicurazione.
Infine, la prescrizione si compie in 1 anno per:
- Provvigioni dovute ai mediatori
- Premi assicurativi
- Contratti di trasporto
- Prestazioni di lavoro inferiori a 1 mese.
Si ricorda che la prescrizione è ancora più breve per i pagamenti dovuti alle strutture di pernottamento (6 mesi), gli assegni (6 mesi) e alcuni diritti di recesso.