I dipendenti di quasi tutte le sedi Rai italiane hanno indetto uno sciopero per oggi lunedì 23 settembre che si protrarrà per l’intero turno, a partire dalle 10:30. Molte le trasmissioni a rischio, anche tra quelle più seguite, a causa dell’assenza degli operatori fondamentali per la loro messa in onda.
I sindacati hanno anche reso noto il motivo di questa mobilitazione, che prevede anche un presidio davanti alla sede centrale della televisione di Stato a Roma, in viale Mazzini. Le ragioni sono molteplici, dai rinnovi contrattuali alla gestione aziendale, fino al calo degli ascolti e alla questione politica.
Quali programmi Rai saltano a causa dello sciopero del 23 settembre
Tutte le reti Rai sono in subbuglio a causa di uno sciopero molto esteso dei dipendenti dell’azienda. Non si tratta, come spesso accade, di una mobilitazione dei soli giornalisti, ma di tutti i lavoratori che si occupano dei vari aspetti della produzione dei programmi televisivi. Dalle 10:30 del 23 settembre 2024 sono cominciati i problemi per la programmazione, con trasmissioni saltate e sostituite. Al contempo cittadini e lavoratori hanno organizzato un presidio presso la sede centrale di viale Mazzini a Roma.
Le trasmissioni a rischio sulle reti Rai sono prima di tutto i telegiornali, con l’edizione del mattino del Tg1 che è stata sostituita dalla programmazione di Rai News 24. Anche Unomattina, che occupa la fascia prima dell’ora di pranzo su Rai 1, è saltato. Al suo posto è andata in onda una raccolta dei migliori momenti del passato della trasmissione. Stessa sorte è toccata a Storie Italiane, che non andrà in onda, sostituito da una replica di Linea Verde.
Non solo Rai 1 però, anche Rai 2 e Rai 3 vedranno il proprio palinsesto profondamente cambiato. Per il secondo canale notevoli le assenze del Tg2 Italia Europa e del programma I Fatti Vostri. Sulla terza rete invece salteranno il talk show politico Agorà, che va in onda nella fascia serale, e i programmi del mattino Buongiorno Italia e Buongiorno Regione.
Perché i dipendenti della Rai sono scesi in sciopero
I sindacati hanno elencato le diverse ragioni per cui i dipendenti della Rai hanno deciso di mobilitarsi e scioperare nella giornata del 23 settembre. Si tratta di motivazioni di tre tipi: quelle economiche, relative soprattutto al rinnovo del contratto dei dipendenti, quelle di gestione aziendale, con in primo piano questioni come la riscossione del canone, e infine quelle politiche.
Dal punto di vista economico, i problemi risalgono all’estate quando, con una maggioranza di solo il 52%, i dipendenti hanno bocciato il rinnovo dei contratti, ritenendo la proposta dell’azienda insufficiente. Da allora la trattativa si è bloccata. “Si produce poco, si innova ancora di meno, si continua a dare le produzioni in appalto all’esterno. L’azienda vive costantemente con la paura delle compatibilità quotidiane” ha dichiarato Riccardo Saccone, di Slc Cgil.
La gestione aziendale è un’altra questione su cui i sindacati criticano le scelte della dirigenza. Dall’ipotesi di vendita delle quote di Ray Way, l’azienda del gruppo Rai che gestisce e possiede la rete di diffusione del segnale, alle incertezze sulla riscossione del canone. Dal prossimo anno infatti, a causa delle normative europee sulla trasparenza delle bollette, l’abbonamento alla televisione pubblica non dovrebbe più essere inserito nel pagamento dell’elettricità.
Infine c’è anche una questione politica all’interno della Rai. “Come Slc Cgil abbiamo salutato con favore l’annuncio della maggioranza di aprire un tavolo permanente di confronto sulla riforma dell’editoria. L’informazione nel nostro Paese non versa in buone condizioni” ha chiarito su questo tema Saccone.