Quando si accendono i riscaldamenti, il calendario regione per regione

In molte regioni del Nord i termosifoni sono già accesi, mentre nel resto d’Italia si attende novembre secondo il calendario termico stabilito per l’inverno 2025-2026

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

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Dopo due inverni segnati da misure straordinarie per contenere i consumi energetici, è arrivato il consueto calendario per l’accensione degli impianti di riscaldamento. Quest’anno non ci saranno più tagli orari o riduzioni di periodo, come previsto dal discusso decreto Cingolani del 2022. Si torna, quindi, alle regole stabilite dal Dpr 74/2013, che suddivide il Paese in zone climatiche e stabilisce per ciascuna le finestre temporali entro cui è possibile accendere i termosifoni.

Nella fascia climatica E, che include gran parte del Nord e le aree montane del Centro-Sud, l’accensione dei termosifoni è partita il 15 ottobre 2025 e terminerà il 15 aprile 2026. Per le zone più temperate (fasce B, C e D) le date slittano in avanti, con finestre di riscaldamento più brevi. I sindaci hanno comunque la possibilità di modificare localmente le date tramite ordinanza, purché motivata e nel rispetto dei limiti di legge su ore giornaliere e temperature massime.

Dopo il periodo emergenziale, si torna dunque a un assetto normativo più prevedibile, almeno finché il meteo, i consumi o l’energia non decideranno di rimescolare ancora una volta le carte.

Nord-Ovest e Nord-Est: via libera dal 15 ottobre

Nel Nord Italia (zone E e F) la stagione termica è partita il 15 ottobre. Milano, Torino, Verona, Udine, Trieste e altre città settentrionali possono accendere i radiatori in questi giorni.

Anche Regione Lombardia e Piemonte rientrano nella zona climatica E, quindi il riscaldamento è legale da metà ottobre. Alcuni comuni alpini in zona F (ad esempio Cuneo, Belluno, Trento) non hanno limitazioni di orario né di periodo. Il Comune di Bolzano, in Alto Adige (zona E), ha addirittura anticipato l’avvio: dal 6 ottobre è già consentita l’accensione dei termosifoni (max 7 ore/giorno) su ordinanza del sindaco.

Anche il Trentino (zona E fino a 430 m) è passato in scadenza: a Trento città il riscaldamento è autorizzato dal 15/10 al 15/4 fino a 14 ore al giorno, mentre in quota (zona F) non ci sono limiti. In queste aree le temperature termostatiche raccomandate sono 20 °C per le abitazioni, secondo la legge nazionale.

  • Piemonte (zona E) – accensione prevista dal 15 ottobre 2025 al 15 aprile 2026, per un massimo di 14 ore/giorno (fascia E). Le aree montane del Piemonte rientrano invece nella zona F (nessun limite orario né di periodo);
  • Valle d’Aosta (zona E/F) – essendo interamente in alta montagna, le zone più interne hanno acceso i riscaldamenti già dal 15 ottobre 2025 fino al 15 aprile 2026 (fino a 14 h/giorno);
  • Lombardia (zona E) – la maggior parte della regione è zona E: accensione 15 ottobre 2025/15 aprile 2026 (14 h/giorno);
  • Trentino-Alto Adige (zone E/F) – anche qui la norma nazionale prevede 15 ottobre 2025 – 15 aprile 2026 (14 h/giorno) per i comuni di pianura (zona E). Le zone montane (sopra i 430 m) sono F, con accensione libera tutto l’anno senza limiti;
  • Veneto (zona E) – accensione da 15 ottobre 2025 a 15 aprile 2026 (14 h/giorno) nel capoluogo Venezia e zone interne, secondo quanto indicato dal Comune di Venezia;
  • Friuli-Venezia Giulia (zona E) – l’intera regione è fascia E, con riscaldamento dal 15 ottobre 2025 al 15 aprile 2026 (14 h/giorno);
  • Liguria (zona D prevalentemente) – la maggioranza dei comuni liguri è fascia D, quindi si va dal primo novembre 2025 al 15 aprile 2026 (12 h/giorno). Alcuni comuni di montagna interne rientrano in fascia E con il periodo 15/10 – 15/4.

Centro Italia: zone E da metà ottobre, zone D da novembre

Nel Centro la situazione varia in base alla fascia climatica. Alcune province interne sono in zona E: ad esempio l’Abruzzo montano (L’Aquila) e l’Umbria (Perugia) seguono il calendario del Nord e hanno potuto accendere i termosifoni dal 15 ottobre.

Altri capoluoghi restano in zona D: Firenze, Pisa, Pistoia, Roma, Perugia (Terni), Pescara, Chieti e molti centri della Marche attendono invece il primo novembre per avviare l’impianto. Nel dettaglio:

  • Emilia-Romagna (zona E e D) – gran parte della regione (Bologna, Modena, Parma, Reggio E., Rimini) è zona E, con accensione 15/10/2025 – 15/4/2026 (max 13-14 h/giorno). Ci sono delle eccezioni: alcune località della fascia appenninica (porzioni delle province di Forlì-Cesena e Parma) sono zona D, quindi accensione dall’1/11/2025 al 15/4/2026 (12 h/giorno). In montagna (zona F) non vige alcuna limitazione e spetta ai singoli Comuni definire il calendario;
  • Toscana (zone D ed E) – la regione è divisa. Esempio: Firenze (zona D) da 1 novembre 2025 a 15 aprile 2026 (12 h/giorno), mentre Arezzo o Siena (zona E) dal 15 ottobre 2025 al 15 aprile 2026 (14 h/giorno). Il calendario, quindi, varia localmente in base alla zona climatica nazionale (D o E);
  • Umbria (zona E) – in tutta la regione la fascia è E: riscaldamenti accesi dal 15 ottobre 2025 al 15 aprile 2026 (14 h/giorno);
  • Marche (zone E e D) – le Marche sono divise. I comuni dell’entroterra/appennino (zona E) accendono dal 15 ottobre 2025. Le città di costa (zona D) dal primo novembre 2025. In entrambi i casi spegnimento al 15 aprile 2026. Alcuni sindaci hanno già concesso ordinanze di anticipo (es. Fano, Urbino);
  • Lazio (zona D) – la gran parte dei comuni, compresa Roma, è in zona D: accensione 1 novembre 2025 – 15 aprile 2026 (12 h/giorno);
  • Abruzzo (zona D) – gli impianti nelle province (es. Chieti, Pescara) possono essere accesi dal primo novembre 2025 al 15 aprile 2026 (12 h/giorno) in linea con la classificazione climatica.

Sud e Isole: dal 15 novembre o da dicembre

Le regioni meridionali rientrano in massima parte nelle zone più calde (C, B, A). Quindi il via libera avverrà più tardi: l’1 dicembre solo per le zone A/B (isole minori, coste calde, es. Lampedusa, Siracusa, Reggio Calabria, Palermo).

Le altre province meridionali in zona C (es. Bari, Lecce, Napoli, Salerno, Taranto, Cagliari, Sassari) potranno accendere i termosifoni a partire dal 15 novembre. Ad esempio in Puglia (Bari, Brindisi, Lecce) e Campania (Napoli) l’avvio è il 15/11, mentre in Calabria (Reggio, Crotone) e in Sicilia Occidentale (Palermo, Trapani) si attende l’1/12.

Anche in Sardegna (Oristano, Sassari) vige la zona C, accensione dal 15/11. Le località calde come Agrigento e Trapani (zona A) rientrano nelle accensioni più tardive (1/12).

  • Molise (zona E) – accensione dal 15 ottobre 2025/15 aprile 2026 (14 h/giorno);
  • Campania (zona C) – Napoli e buona parte della Campania sono in zona C. Riscaldamenti dal 15 novembre 2025 al 31 marzo 2026 (10 h/giorno);
  • Basilicata – Potenza (zona E) entra in funzione 15 ottobre 2025. Matera (zona D) 1 novembre 2025 (spegnimento 15 aprile 2026);
  • Puglia – Foggia (zona D) dal 1 novembre 2025. Bari, Lecce, Brindisi, Taranto (zona C) dal 15 novembre 2025.