Sciopero globale per il clima: in piazza i giovani ambientalisti

Oggi va in scena un nuovo sciopero globale per il clima coordinato da Fridays For Future per chiedere un impegno concreto ai politici contro la crisi climatica

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Nella giornata di oggi è stato indetto un grande sciopero internazionale per il clima, coordinato da Fridays For Future. In Italia sono state 70 le città coinvolte, con numerose manifestazioni e cortei. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della crisi climatica e sulle misure necessarie per affrontarla. Fridays for future sottolinea che lo sciopero è solo una tappa di un percorso più lungo e complesso, che dovrà portare a concrete azioni per contrastare i cambiamenti climatici in atto.

Lo scopo del Global Strike

Come spiegano i rappresentanti di Fridays For Future, i fatti sono chiari: nonostante le promesse fatte a Glasgow quasi un anno fa in occasione della COP26, i governi di tutto il mondo stanno ancora facendo troppo poco per fermare la crisi climatica. L’espansione infinita dell’economia continua a essere considerata l’unica opzione possibile, mentre le aziende fossili continuano a fare enormi profitti. Nel frattempo, la crisi climatica sta già cominciando a mostrare i suoi effetti in tutto il mondo, con ondate di calore, siccità e altri eventi meteorologici estremi che colpiscono sempre di più le persone più vulnerabili. Oggi più che mai, nessuno può ignorare il fatto che la crisi climatica è una questione di vita o di morte.

Il legame con le elezioni politiche in Italia

I ragazzi che hanno organizzato lo sciopero per il clima in Italia spiegano che la loro azione ha un ulteriore significato, infatti, si colloca due giorni prima delle elezioni politiche. Sottolineano che durante la campagna elettorale i partiti hanno trattato l’urgenza climatica come un argomento secondario, quando in realtà è una delle questioni più importanti di questo momento.

I giovani invitano tutti a diventare cittadini attivi, pronti a difendere il proprio diritto ad un futuro dignitoso e sicuro. Scendendo in piazza, vogliono dare voce a tutte quelle persone che hanno paura di fronte alla crisi climatica e che credono ancora che un mondo migliore sia possibile.

Qui lo speciale QuiFinanza sui programmi elettorali dei partiti sul tema ambiente e green economy.

L’appello al futuro Governo

Come si può leggere sulle pagine ufficiali di Fridays For Future Italia, il movimento ambientalista chiede ai politici che il discorso sulla crisi climatica e sulle azioni che è necessario intraprendere sia centrale, mentre ora non lo è affatto. I Fridays For Future invitano tutti i candidati a prendere in considerazione la loro Agenda Climatica, che contiene alcune delle misure necessarie per proteggere il clima.

L’Agenda Climatica

Fridays For Future Italia ha redatto la propria Agenda Climatica per contrastare i cambiamenti climatici. Le proposte, attuabili nell’immediato futuro, riguardano 5 temi che, se affrontati, avrebbero un enorme impatto nell’affrontare la crisi climatica e sociale in Italia.

Non si tratta di proposte esaustive: la crisi climatica è estremamente complessa e tocca ogni ambito economico e sociale. Pertanto, è necessario agire su molti fronti per contrastare efficacemente i cambiamenti climatici.

Trasporti e mobilità

Il primo punto dell’Agenda Climatica riguarda i trasporti e la mobilità. Il settore dei trasporti è responsabile in Italia del 25% delle emissioni di gas a effetto serra. Questo dato, che risale al 2019, conferma la necessità di agire in modo concreto per mitigare l’impatto ambientale del settore.

Con circa 40 milioni di automobili circolanti, l’Italia è seconda in Europa per auto pro-capite. Questa situazione rende ancora più evidente la necessità di investire in alternative sostenibili ai mezzi di trasporto tradizionali.

Energia

Secondo gli esperti, per una transizione energetica compatibile con il contenimento dell’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5 C°, è necessario procedere alla conversione di tutto il settore energetico alle fonti rinnovabili con un tasso di riduzione delle emissioni superiore al 10% annuo.

Questa azione è indispensabile per evitare gravi conseguenze per il pianeta e per la nostra salute.

Lavoro

La partecipazione politica dovrebbe essere un diritto di tutti, ma purtroppo in molti paesi è ancora un privilegio riservato a una ristretta elite. La situazione è particolarmente critica in quei paesi in cui il potere contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori è stato drasticamente ridotto negli ultimi decenni. In molti casi, infatti, questi cambiamenti istituzionali hanno portato ad un aumento della disoccupazione e della povertà.

Alla crescita economica e produttiva non è corrisposto un aumento dei salari, mentre gli orari di lavoro sono diventati sempre più totalizzanti, e le condizioni di lavoro precarie. In queste condizioni, è molto difficile per le persone impegnate in un lavoro precario e mal pagato trovare il tempo e le energie necessarie per partecipare attivamente alla vita politica del paese. Se la crisi climatica rischia di farci vedere la fine del mondo come lo conosciamo, per molti/e ciò che non si vede è la fine del mese.

Edilizia e povertà energetica

In Italia ci sono 9 milioni di individui in povertà relativa e 5 milioni in povertà assoluta. Queste persone non possono permettersi una serie di beni essenziali, tra cui quelli energetici. La povertà energetica è un grave problema che colpisce molte persone in Italia.

Spesso, chi è in povertà energetica, deve scegliere tra pagare le bollette e comprare cibo. In quest’ottica, è fondamentale promuovere importanti interventi di efficientamento energetico.