Il monito arriva da James Hansen, ex scienziato della NASA e pioniere nella sensibilizzazione sui rischi del cambiamento climatico negli anni ’80. Hansen prevede che il riscaldamento globale, alimentato dalla combustione di combustibili fossili e accentuato dall’evento climatico ciclico El Niño, porterà le temperature a un aumento significativo entro maggio, superando il limite critico di 1,5°C stabilito a livello internazionale per evitare conseguenze disastrose.
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Superamento della soglia di 1,5° nel 2024: la visione di Hansen
James Hansen, ha recentemente dichiarato che il riscaldamento globale supererà la soglia critica di 1,5°C entro quest’anno. Secondo lui, questa accelerazione è causata principalmente dalla combustione di combustibili fossili e da El Niño. Questa previsione, sebbene accolta con cautela da altri esperti, ha sollevato preoccupazioni sulla velocità con cui il nostro pianeta sta affrontando cambiamenti climatici significativi. Secondo Hansen, noto per il suo ruolo nel rivelare pubblicamente l’inizio dell’effetto serra al Congresso degli Stati Uniti nel 1988, il superamento del limite di 1,5°C dovrebbe dare uno scossone al Panel intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC), il principale organo di scienza del clima che ha tracciato percorsi per evitare di violare l’obiettivo.
Il limite di 1,5°C, concordato a livello internazionale per evitare conseguenze catastrofiche, sembra destinato a essere superato prima del previsto. Mentre Hansen avverte che entro maggio il picco di temperatura potrebbe raggiungere 1,7°C sopra la media preindustriale, altri scienziati sottolineano che il vero superamento di questa soglia richiede una serie di anni consecutivi al di sopra del limite. Tuttavia, Hansen enfatizza che anche dopo l’evento El Niño, il riscaldamento globale persiste, alimentato dalla fusione del ghiaccio, che fa sì che la superficie assorba più luce solare.
Le reazioni scientifiche e le sfide future
La comunità scientifica, sebbene pronta a esaminare attentamente queste affermazioni, si divide sulle tempistiche. Alcuni esperti, come Drew Shindell dell’Università di Duke, concordano sul fatto che l’anno in corso sia eccezionalmente caldo a causa di El Niño. Shindell suggerisce che la verifica della superazione effettiva di 1,5°C richiederà osservazioni nei prossimi anni. La consapevolezza crescente della rapidità del riscaldamento globale solleva interrogativi sulla necessità di azioni tempestive per mitigare i futuri impatti climatici. Nonostante gli impegni internazionali presi per controllare l’aumento della temperatura globale, l‘anno scorso ha registrato le temperature più alte mai registrate. La COP28 delle Nazioni Unite a Dubai nel dicembre scorso ha ribadito l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5°C, ma gli scienziati avvertono che il mondo è lontano da questa traiettoria a causa delle continue emissioni di gas serra e dei piani di espansione delle perforazioni di petrolio e gas. Le sfide ambientali si intensificano, e il mantra “1,5 per restare vivi” nelle conferenze sul clima riflette la preoccupazione di Paesi in via di sviluppo e piccole isole minacciate dai crescenti livelli del mare e da eventi climatici estremi.
Il dibattito sul superamento del limite di 1,5°C quindi si intensifica, sollevando domande cruciali sulla necessità di azioni concrete per affrontare il cambiamento climatico. Mentre Hansen enfatizza l’urgenza di intervenire, la comunità scientifica è chiamata a valutare attentamente il contesto e le sfide che questa prospettiva implica per il futuro del nostro pianeta.Avvertimento sull’Incremento della Temperatura Globale. L’affermazione di James Hansen, noto come il padrino della scienza climatica, prevede che nel 2024 la temperatura globale supererà il limite di 1,5°C concordato a livello internazionale. Hansen avverte che questo triste traguardo sarà raggiunto quest’anno, poiché il riscaldamento globale, alimentato dalla combustione di combustibili fossili e accentuato dall’evento climatico El Niño, porterà le temperature a maggio fino a 1,7°C sopra la media preindustriale.
Reazioni prudenti da parte degli esperti climatici
La dichiarazione di Hansen ha suscitato reazioni caute tra gli scienziati del clima consultati dal Guardian. Drew Shindell, esperto del clima presso l’Università di Duke, riconosce che l’anno in corso è insolitamente caldo a causa di El Niño, ma sottolinea che sarà necessario attendere gli anni successivi per valutare se l’obiettivo di 1,5°C sarà superato. Tuttavia, Shindell concorda sul fatto che il mondo si avvicina a questo traguardo, prevedendo che la soglia di 1,5°C sarà raggiunta probabilmente entro gli anni ’20 anziché negli anni ’30, data l’accelerazione del riscaldamento negli ultimi anni.
Zeke Hausfather, uno scienziato del clima di Berkeley Earth, esprime disaccordo su alcune affermazioni di Hansen riguardo alle temperature globali e La Niña. Hausfather prevede che, a lungo termine, la temperatura media supererà comunque 1,5°C nei primi anni ’30, anche se non concorda completamente con Hansen sulle previsioni a breve termine. Andrew Dessler, ricercatore climatico presso la Texas A&M University, sottolinea la necessità di prendere sul serio le opinioni di Hansen, considerato uno dei più grandi climatologi della storia.
Le implicazioni del superamento del limite di 1,5°C
Anche in caso di superamento del limite di 1,5°C, i ricercatori evidenziano che non tutto sarà irrimediabilmente perduto. Ogni frazione di grado in più o in meno avrà un impatto significativo sulla gravità degli effetti climatici. Gli impegni governativi attuali per ridurre le emissioni, sebbene non ancora pienamente attuati, indicano che il mondo sta procedendo verso un riscaldamento di almeno 2,5°C entro la fine del secolo. Kerry Emanuel, esperto di climatologia presso il MIT, sottolinea la gravità crescente degli impatti climatici già evidenti in ondate di calore, incendi e tempeste, auspicando che, prima che sia troppo tardi, queste esperienze convincono i leader mondiali ad agire con urgenza.
Il monito di James Hansen, pioniere nel sensibilizzare il pubblico sui pericoli del cambiamento climatico, anticipa un futuro in cui il limite di crescita della temperatura globale di 1,5°C sarà superato. La sua prospettiva, basata sull’accelerazione del riscaldamento globale causato di combustibili fossili e dagli effetti ciclici di El Niño, solleva interrogativi sulla tempestività delle azioni necessarie. Mentre alcuni esperti esprimono cautela riguardo ai tempi precisi, l’anno eccezionalmente caldo attuale, attribuito a El Niño, suggerisce una vicinanza al traguardo temuto. Le sfide ambientali, esemplificate dalle temperature record del 2023, mettono in discussione la fattibilità di raggiungere l’obiettivo di limitare a 1,5°C la crescita della temperatura. Il dibattito sul superamento di questa soglia sottolinea la necessità di risposte concrete per affrontare le minacce climatiche crescenti, mentre la comunità scientifica è chiamata a valutare attentamente il contesto e le sfide che questa prospettiva implica per il futuro del nostro pianeta.