Cos’è e come funziona il Car pooling

Scopri in cosa consiste il Car pooling, come viene effettuato e quali sono i suoi vantaggi

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Redazione

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Alla stregua di tanti altri servizi dedicati alla condivisione auto come il Car sharing, anche il servizio di Car pooling può generare nei meno avvezzi alcune perplessità e reticenze. In realtà, se sfruttato nella maniera più idonea, può essere un fantastico modo per rispettare l’ambiente, conoscere persone interessanti e risparmiare, raggiungendo la meta che ci si era prefissati! Se siete curiosi di saperne di più sul carpooling, su QuiFinanza potrete trovare tutte le informazioni che state cercando.

Car pooling: di cosa si tratta?

Quello che in lingua inglese è definito come “carpooling”, altro non è che una trasposizione dall’italiano co(n)vetturaggio che, dal francese covoiturage, significa letteralmente “auto di gruppo”, “auto condivisa”, “viaggio condiviso” o “concarreggio”. Con questa terminologia, a tratti complicata da decifrare, si vuole indicare una modalità di trasporto che prevede la condivisione di un mezzo di trasporto privato, in questo caso automobili, tra un gruppo di persone che intendono dirigersi presso la stessa destinazione, in modo tale da ridurre i costi del trasporto.

Ridurre i costi del trasporto significa suddividere in parti uguali, tante quante sono le persone che aderiscono all’iniziativa di viaggio, i costi derivanti dal carburante utilizzato e da eventuali pedaggi da pagare per un determinato percorso. Da alcuni anni, complici anche le campagne e le azioni politiche di molti stati volte alla strutturazione di una mobilità più sostenibile, molte iniziative, tra cui quella di carpooling, hanno iniziato a prendere piede, strutturando non più solo come iniziative private, ma come vere e proprie aziende che offrono un servizio a pagamento.

Come nasce e perché fare carpooling

Inizialmente, modalità autonome e autogestite di carpooling sono sorte in maniera spontanea in alcuni particolari ambienti, come quello lavorativo o quello universitario. Capita molto spesso di abitare vicino a colleghi, sia di lavoro che di studi, e compiere tutti, tutti i giorni, sempre la medesima strada. Prima o poi ad uno verrà in mente di proporre «perchè non ci organizziamo e andiamo tutti insieme con una sola auto dividendo le spese?».

Ecco come è nato il carpooling, da un’esigenza condivisa di spostamento tra persone che avevano la necessità di raggiungere tutti il medesimo luogo. Mettere dunque in pratica il carpooling tra colleghi, amici o conoscenti è piuttosto banale: basterà avere un po’ di qualità di organizzazione, una persona che metta la propria macchina e si renda disponibile a guidare, una persona che si occupi di conteggiare le spese e dividerle per i partecipanti, ed il gioco è fatto: bisogna solo mettere in moto e partire.

Ma quando il carpooling deve essere organizzato tra persone che non si conoscono? Molti potranno chiedersi “perché mai dovrei viaggiare con qualcuno che non conosco?”. Semplice: per risparmiare il 50%, o molto di più, a seconda dei partecipanti, su un viaggio che magari risulterebbe costoso con un mezzo proprio o un mezzo pubblico, per strizzare l’occhio all’ambiente sempre più bisognoso di opere di salvaguardia e, perché no, proprio per conoscere nuove persone.

Come funziona il car pooling

Come abbiamo potuto vedere, mettere in pratica l’esperienza di carpooling tra persone che già si conoscono è facile, veloce e immediato. Lo è un po’ meno quando si tratta di organizzare una partenza con perfetti estranei, i quali desiderano approfittare di una data tratta condividendone le spese. Come attuare il carpooling in questo caso? Dove la pratica è già ampiamente conosciuta e diffusa, in Nord Europa e negli Stati Uniti d’America, la pratica è organizzata anche semplicemente in strada, dove viene apposta l’apposita segnaletica orizzontale e verticale, per segnalare a tutti la presenza di un’area dedicata al carpooling.

Nel resto d’Europa e del mondo, dove il carpooling è sì diffuso, ma si tratta di una pratica che riscontra ancora troppe poche adesioni, si è deciso di optare per la realizzazione di app e piattaforme online dedicate al servizio. Tra le più famose, di cui sicuramente avrete già sentito parlare, c’è l’italiana BlaBlaCar! Ma anche Zago, UberPool e tante altre. Queste applicazioni, scaricabili o accessibili da qualsiasi smartphone, si propongono come dei veri e propri intermediari, si occupano cioè di mettere in contatto tra loro persone che non si conoscono ma che hanno l’intenzione di compiere il medesimo tratto di strada.

Come funzionano le applicazioni per il car pooling

Utilizzare un’applicazione o una piattaforma dedicata per organizzare o aderire un viaggio in carpooling non è affatto complicato, e non è necessario avere chissà quali capacità tecnologiche per farlo. Questo perché l’app o la piattaforma nascono apposta per agevolare l’utente in ogni singolo passaggio, dall’organizzazione, all’adesione al concretizzarsi del viaggio.

Non solo, questi sistemi sono spesso dotati di agevolazioni accessorie, come, per esempio, una sezione in cui è possibile lasciare o consultare opinioni e recensioni in merito agli utenti, i cosiddetti “compagni di viaggio”. Così ognuno sarà libero di accettare o rifiutare un passaggio da una persona troppo silenziosa, se la sua intenzione è quella di intrattenersi in lunghe ed approfondite conversazioni durante tutto il tragitto!

Aspetti normativi del carpooling

Dietro ad ogni sistema di organizzazione, ci deve per forza essere un sistema normativo che ponga il servizio in essere. Tuttavia, il trasporto di persone tramite servizi di carpooling non è ancora specificatamente regolamentato dalla normativa italiana, motivo per cui la pratica viene inquadrata nell’attuale normativa relativa alla fattispecie giuridica del trasporto di cortesia.

Attualmente, si trova sul tavolo delle discussioni la proposta di legge numero 930, la quale intende creare un contesto normativo per regolamentare ufficialmente la pratica del carpooling, che dalla proposta di legge viene così definita: «una modalità di trasporto non professionale consistente nell’uso di veicoli privati condiviso tra due o più utenti che devono percorrere uno stesso itinerario, o parte di esso, messi in contatto tramite le piattaforme di intermediazione fornite dai gestori».

Coloro che aderiscono al carpooling, secondo la proposta di legge, sono autorizzati a pattuire tra loro «forme di compartecipazione alle spese di viaggio condivise tra gli utenti. La quota di compartecipazione a carico dell’utente fruitore è determinata dall’utente operatore e indicata nella piattaforma di intermediazione. Tale importo è aumentato dell’eventuale commissione applicata dal gestore […], non eccede il costo complessivo del trasporto per l’itinerario concordato e non determina profitti per l’utente operatore. In ogni caso, l’ammontare complessivo della compartecipazione a carico degli utenti fruitori non supera il 90 per cento dell’importo previsto dalle tabelle dell’Automobile Club d’Italia per l’itinerario concordato, al netto dell’eventuale commissione d’intermediazione, di eventuali pedaggi per strade, autostrade, soste e imbarco del veicolo su treni e traghetti».

Vantaggi del carpooling

Leggendo questo articolo, avrete già avuto modo di intuire quelli che sono i principali aspetti del Car Pooling classificabili tra i vantaggi. Primo tra tutti, ed è anche il motivo per cui la pratica è nata, è il risparmio economico: condividere le spese di viaggio tra tutti i partecipanti è il modo migliore per arrivare a destinazione risparmiando notevolmente sul costo dei trasporti. Grazie alle piattaforme prima analizzate, i costi vengono calcolati ed emessi preventivamente in maniera automatica, così che non possano sorgere eventuali contestazioni.

Il carpooling è inoltre vantaggioso dal punto di vista del rispetto ambientale: per ogni veicolo privato che si sposta con cinque passeggeri intenti a compiere lo stesso tragitto, altri quattro veicoli privati rimangono fermi in garage senza produrre inutile inquinamento. Questa è una pratica non solo consigliata, ma anche incentivata da tanti governi in virtù degli accordi sul clima. Per ultimo, un vantaggio consistente deriva direttamente dalla componente sociale: condividendo il tragitto, sarà possibile conoscere nuove persone, ridurre la noia e la stanchezza che si accumulano guidando soli magari per lungo tempo.