Dal 1 luglio Bologna diventa una “città 30”. Questo significativo cambiamento comporta l’abbassamento del limite di velocità a 30 km/h su circa il 90% delle strade urbane, promuovendo uno spazio più sicuro e accogliente per tutti i cittadini.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha presentato il piano Bologna città 30 come una vera e propria rivoluzione urbana. Gli obiettivi principali sono:
- migliorare la qualità di vita delle persone
- aumentare la sicurezza sulle strade
- ridefinire la concezione degli spazi urbani
Questa iniziativa non si limita all’abbassamento del limite di velocità, ma comprende anche la riqualificazione di intere aree pubbliche, per favorire una mobilità sostenibile e nuove attività quotidiane.
Il piano particolareggiato del traffico urbano (Pptu) “Bologna città 30″, che ha ottenuto l’approvazione necessaria il 22 novembre scorso, trasforma i 30 km/h in un limite di velocità comune sulle strade urbane. Inizialmente, questo limite era già presente nel 30% delle strade urbane, ma con il nuovo progetto sarà esteso al 70% del centro abitato e potrebbe arrivare fino al 90% nelle zone più densamente popolate.
Indice
La transizione verso la “città 30”: gli interventi necessari
Il 1 luglio segna l’inizio di una transizione di sei mesi verso la completa attuazione del piano Bologna città 30. Durante questo periodo, il Comune si concentra su diverse attività fondamentali, per garantire il successo dell’iniziativa. Innanzitutto, sono programmati interventi sulla segnaletica verticale e orizzontale, con l’installazione di circa 500 nuovi cartelli stradali e segnali sull’asfalto. Questo contribuisce a informare e guidare i conducenti verso il nuovo limite di velocità e a promuovere una maggiore consapevolezza stradale.
Benefici e vantaggi: la sicurezza stradale nella “città 30”
In parallelo, è stata progettata la realizzazione di piazze scolastiche pedonali, offrendo agli studenti uno spazio sicuro e protetto per muoversi all’interno della città. In programma anche interventi per migliorare la sicurezza di marciapiedi, strade e aree pubbliche, rendendo l’ambiente urbano più accogliente per i pedoni e i ciclisti. L’obiettivo dichiarato è favorire spostamenti più sostenibili e ridurre l’uso dei veicoli privati.
Come abbiamo visto, una delle principali motivazioni alla base di questa trasformazione è la sicurezza stradale. Riducendo il limite di velocità a 30 km/h, si mira a diminuire il numero di incidenti e il rischio di lesioni gravi o fatali per tutti gli utenti della strada, in particolare per i più vulnerabili, come pedoni, ciclisti e motociclisti. La riduzione della velocità contribuisce a creare un ambiente più sicuro e tranquillo, incoraggiando una guida attenta e responsabile da parte di tutti.
Più spazio per tutti: libertà di movimento nella “città 30”
Ma i benefici di una “città 30” vanno oltre la sicurezza stradale. Questa trasformazione offre vantaggi significativi anche in termini di sostenibilità ambientale. Riducendo la velocità dei veicoli, si riducono le emissioni di smog e gas climalteranti, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico e migliorando la qualità dell’aria che respiriamo. Inoltre, una guida più fluida e costante, senza continui stop-and-go, favorisce un migliore flusso del traffico e riduce il rumore, rendendo gli spazi pubblici più piacevoli e vivibili per le persone.
Un altro aspetto positivo di una “città 30” è il ripristino dell’autonomia e della libertà di movimento per tutti i cittadini. I limiti di velocità più bassi consentono a bambini, anziani e persone con disabilità di sentirsi più sicuri nel muoversi a piedi o in bicicletta, senza timore di incidenti o situazioni pericolose. Inoltre, questa trasformazione promuove la coesione sociale, creando spazi urbani più accoglienti che favoriscono l’interazione tra le persone e il sostegno al commercio locale.
I modelli da seguire: Bologna, Olbia e Milano “città 30”
L’esempio di Bologna, insieme ad altre città italiane come Olbia e Milano, dimostra che la transizione verso una “città 30” è una scelta strategica per promuovere una mobilità sostenibile, una maggiore sicurezza stradale e una migliore qualità di vita. A partire dal prossimo anno, infatti, Milano si prepara a introdurre limiti di velocità a 30 km/h in tutta la città, sia nelle zone centrali che periferiche. Questa iniziativa, che cambierà la mobilità per i cittadini, mira a migliorare la sicurezza stradale e ridurre il rischio di incidenti, considerando che l’eccesso di velocità è una delle principali cause degli incidenti. I promotori dell’ordine del giorno sottolineano che gli impatti a 30 km/h sono meno letali rispetto a quelli a velocità più elevate.
Alcune zone di Milano già applicano il limite di 30 km/h, ma questa decisione estenderà tale limite a tutte le strade comunali, ad eccezione di alcune arterie di grande scorrimento dove i limiti potranno essere di 50 km/h. Tuttavia, ci sono opinioni contrastanti riguardo all’efficacia di questi limiti, con alcune preoccupazioni relative alla congestione e agli incidenti che potrebbero derivarne. Nonostante le critiche, l’amministrazione comunale intende perseguire l’obiettivo di ridurre il numero di auto in città e favorire una cultura di mobilità sostenibile. Sarà necessario attendere ulteriori dettagli e l’allocazione dei fondi per l’implementazione di questa iniziativa, che potrebbe comportare l’installazione di nuovi autovelox per monitorare il rispetto dei limiti di velocità.
Dal 1° giugno 2021, Olbia ha adottato il limite di velocità a 30 km/h, escludendo Olbia ed Ascoli, Bologna è quindi la prima grande città italiana a introdurre il limite di 30 chilometri orari. A Olbia, per celebrare il secondo anno dell’implementazione della “città 30”, è stata recentemente installata una nuova segnaletica orizzontale. Questa segnaletica fornisce indicazioni chiare sul limite di velocità da rispettare per automobili, motocicli e veicoli pesanti al fine di evitare sanzioni. L’obiettivo di questa scelta è ridurre la velocità nel centro abitato e garantire una maggiore sicurezza per pedoni e automobilisti.