Visita fiscale INPS? Ci sono dei modi (leciti) per evitarla

Come funziona la visita fiscale? Ma soprattutto come è possibile evitarla ed avere dei guai?

Pubblicato: 31 Marzo 2023 08:00

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come funziona la visita fiscale Inps? Quali sono i casi nei quali si corre il rischio di un controllo a casa? Partiamo da un semplice e scontato dato di fatto: la visita fiscale è una realtà con la quale i lavoratori dipendenti devono fare i conti. Quando sono in malattia, su istanza del datore di lavoro o della stessa Inps, i medici della mutua sono tenuti ad effettuare delle visite fiscali per i lavoratori dipendenti del settore privato e di quello pubblico.

Partendo da questi presupposti diventano sicuramente importanti le fasce di reperibilità e gli orari visite che i diretti interessati devono necessariamente rispettare in caso di malattia o, comunque vada, di assenza dal lavoro. È indispensabile, inoltre, tenere nella dovuta considerazione anche gli eventuali casi di esonero dalla visita fiscale. Le informazioni, che i lavoratori devono necessariamente conoscere, sono quelle relative alle possibili sanzioni che possono essere comminate in caso di un’assenza alla reperibilità non giustificata.

Il Covid 19 ha comportato alcuni cambiamenti anche per quanto riguarda le visite fiscali. I controlli effettuati dai medici avvengono unicamente quando è completamente escluso il pericolo di un eventuale contagio. A parte questa importante modifica, è necessario ricordare che i casi di esonero dalla visita fiscale sono tassativi: il medico curante, comunque, può esentare dal controllo sanitario anche quando dovessero sussistere dei casi particolari, che non sono previsti come casi di esonero.

Visita fiscale Inps, i casi di esonero

Quali sono i casi nei quali il lavoratore è esonerato dalla visita fiscale? Proviamo a vedere e ad analizzare nel dettaglio. In diretti interessati non sono sottoposti a dei veri e propri controlli da parte dei medici nei seguenti casi:

  • quando sono affetti da una malattia connessa all’esistenza di una patologia particolarmente grave, per la quale è richiesta una specifica cura salvavita;
  • per eventuali infortuni sul lavoro e per le malattie professionali;
  • nel caso in cui i diretti interessati sono affetti da una malattia correlata a un’eventuale invalidità o ad una menomazione pari o superiore al 67%.

Con riferimento esclusivamente ai dipendenti pubblici, gli esoneri si possono verificare nei seguenti casi:

  • quando il diretto interessato è affetto da una malattia connessa a delle patologie gravi, per le quali sia necessaria una terapia salvavita;
  • nel momento in cui il dipendente è affetto da una menomazione che è iscritta alle prime tre categorie della Tabella A allegata al decreto sul riordinamento delle pensioni di guerra o quando è affetto da alcune patologie rientranti nella Tabella E dello stesso decreto;
  • quando il lavoratore risulti essere affetto da un’invalidità riconosciuta, che sia pari o superiore al 67%.

Le malattie per le quali non è prevista la visita fiscale

Alcuni tipi di malattie possono essere esonerate da un’eventuale visita fiscale. In questo caso, comunque, la decisione finale spetta esclusivamente al medico dell’Inps, il quale ha il compito di valutare la situazione e decidere caso per caso. Quali sono, in linea generale, le malattie che possono esonerare dalla visita fiscale? Sono quelle che possono essere documentate attraverso dei certificati medici validi, che siano stati rilasciati dal medico curante o da una struttura sanitaria accreditata. Le malattie, che vengono considerate valide per evitare la visita fiscale, sono le seguenti:

  • infarti d’organo;
  • emorragie severe;
  • insufficienza renale;
  • trapianti di organi vitali;
  • stati vegetativi di qualsiasi etiologia;
  • insufficienza respiratoria acuta anche su base infettiva;
  • infezioni sistemiche, tra le quali rientra l’Aids conclamato;
  • intossicazioni acute;
  • cirrosi epatica nelle fasi di scompenso acuto;
  • ipertensione liquorale endocranica acuta;
  • malattie dismetaboliche in fase di scompenso acuto;
  • malattie psichiatriche in fase di scompenso acuto e/o in tso;
  • sindrome maligna da neurolettici;
  • malattie acute con compromissione sistemica.

In questa sede è necessario ed opportuno sottolineare che l’eventuale esonero dalla visita fiscale è una decisione che spetta esclusivamente al medico dell’Inps. Il professionista provvederà a valutare la situazione clinica del paziente e l’eventuale documentazione medica a supporto.

Gli esoneri su richiesta del medico

Attraverso un certificato medico, il medico curante ha la possibilità di notificare eventuali condizioni, che possono portare all’esonero della visita fiscale. Il medico curante, ad esempio, ha la possibilità di utilizzare il codice esclusione E, per esonerare il lavoratore da eventuali visite fiscali che possono essere richieste d’ufficio. Questo codice viene utilizzato, nella maggior parte dei casi, per indicare che il paziente non è in grado di affrontare una visita fiscale per motivi di salute.

Al codice E viene, nella maggior parte dei casi, aggiunta una breve descrizione attraverso la quale si spiega quali sono le motivazioni che portano all’esclusione della visita fiscale. Il medico, ad esempio, può indicare che il paziente ha necessità di un periodo di riposo assoluto e che ha necessità di terapie riabilitative o di cure specialistiche, le quali rendono inopportuna un’eventuale visita fiscale.

Le assenze giustificate

Quali sono le assenze giustificate nel momento in cui si riceve una visita fiscale Inps? In questo elenco rientrano quelle che sono documentate da certificati medici validi, che vengono rilasciati dal proprio medico curante o da una struttura sanitaria accreditata. Alcuni esempi di assenza giustificata sono i seguenti:

  • eventuali visite mediche dal proprio medico curante, quando risulti essere impossibile effettuarle al di fuori delle fasce di reperibilità;
  • la necessità di effettuare delle iniezioni per i trattamenti legati alla causa di presentazione del certificato medico a lavoro;
  • ritiro di radiografie, che sono collegate al certificato medico;
  • cure dentistiche urgenti;
  • necessità di recarsi in farmacia.

Le sanzioni previste per gli assenti

Quali sono le sanzioni previste per quanti sono assenti nel momento di una visita fiscale? Il lavoratore, che non dovesse essere reperibile durante le fasce orarie previste per le visite fiscali, si vede tolta una parte dello stipendio. Le sanzioni, in caso di assenza, risultano essere le seguenti:

  • per i primi dieci giorni, vi è una decurtazione del 100% della retribuzione;
  • per i giorni successivi, la decurtazione è pari al 50%. Nel caso in cui il lavoratore non dovesse presentarsi alla convocazione per il giorno successivo, l’indennità verrà ridotta del 50% per il residuo periodo di malattia;
  • una sanzione disciplinare legata al licenziamento per giusta causa, nel caso in cui la violazione dell’obbligo di reperibilità sia violato più volte.

Assenza: come comportarsi

Nel caso in cui il lavoratore dovesse essere assente durante la visita fiscale, viene rilasciato il verbale di mancata presenza. Il diretto interessato è obbligato, a questo punto, a presentarsi presso gli ambulatori della struttura territoriale Inps di competenza. Nel caso in cui il giorno previsto per la visita ambulatoriale, il dipendente debba rientrare al lavoro sarà esonerato dal presentarsi.

In caso di assenza, i diretti interessati hanno quindici giorni di tempo dalla visita fiscale, per comunicare le motivazioni della propria assenza. il verbale di mancata assenza viene inviato dal medico all’Inps e al datore di lavoro, che ha la facoltà di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del dipendente.