Regime forfettario, da oggi si può aderire al concordato preventivo biennale

I titolari di partita Iva che hanno optato per il regime forfettario da oggi possono aderire al concordato preventivo biennale. Che per loro, però, dura solo un anno

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il concordato preventivo biennale è ai nastri di partenza. I titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfetario possono prepararsi a fare la propria scelta: oggi, 15 luglio 2024, l’Agenzia delle Entrate lancia ufficialmente il software necessario per aderire al patto con il fisco. A differenza della generalità dei titolari di partita Iva, per chi ha optato per il regime forfettario il concordato preventivo dura solo un anno. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate i contribuenti possono già accedere al Modello Redditi PF precompilato, al cui interno è possibile accettare la proposta.

Il 2024, inutile negarlo, è un anno particolarmente ricco di novità. Oltre al Modello 730 precompilato, gli imprenditori e i professionisti possono accedere al Modello Redditi Pf Online, che permette ai titolari di partita Iva di accedere, anche se solo in maniera sperimentale, alla dichiarazione dei redditi precompilata. Grazie alla modulistica resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate, i titolari di partita Iva avranno a disposizione tutte le informazioni utili per la predisposizione della dichiarazione dei redditi. Stiamo pensando ad esempio:

  • ai dati relativi ai familiari;
  • agli oneri detraibili
  • agli oneri deducibili;
  • le certificazioni di lavoro autonomo.

Alcune novità riguardano direttamente quanti hanno aderito al regime forfettario, che possono aderire al concordato preventivo, che come abbiamo anticipato non è annuale me è legato unicamente all’annualità 2024. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio.

Regime forfettario, come aderire al concordato preventivo

I titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfettario possono trovare le indicazioni per accedere al concordato preventivo nelle schede relative al Modello Redditi Pf. È bene precisare che le regole per aderire al nuovo strumento cambiano leggermente rispetto a quelle previste per la generalità delle partite Iva, che devono aderire al nuovo strumento attraverso la trasmissione del Modello CPB unitamente agli ISA.

Per chi ha aderito al regime forfettario, invece, è necessario passare direttamente dalla dichiarazione dei redditi e, soprattutto, dalla nuova sezione che è contenuta all’interno del quadro LM. Lo abbiamo già anticipato in precedenza, ma è bene ribadirlo nuovamente: per chi ha aderito al regime forfettario il concordato preventivo è limitato ad una sola annualità. Ed in via sperimentale. Per aderire al nuovo strumento il contribuente deve compilare la sezione VI, che è importante anche per effettuare il calcolo della proposta da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Concordato preventivo: come si calcola la proposta

Nella compilazione della documentazione il contribuente deve prestare particolare attenzione al calcolo della proposta. Per effettuare questa operazione è necessario andare a compilare i righi da LM60 a LM64, seguendo, passo a passo, queste istruzioni:

  • all’interno del rigo LM60 – è necessario barrare la casella – deve essere indicato di non avere dei debiti tributari o di aver estinto quelli con un importo pari o superiore a 5.000 euro se sono amministrati direttamente dall’Agenzia delle Entrate. All’interno di questo importo devono essere considerati eventuali interessi e sanzioni. Stesso discorso vale per i contributi previdenziali che siano stati accertati definitivamente con sentenza irrevocabile o con degli atti impositivi non più soggetti ad impugnazione;
  • all’interno del rigo LM61 deve essere indicata l’assenza di una serie di cause che possono portare all’esclusione dal concordato preventivo.

Rispetto al punto precedente è necessario effettuare un ulteriore approfondimento, che riguarda proprio le cause di esclusione, che possono essere le seguenti:

  • inizio dell’attività nel periodo d’imposta precedente a quello a cui si riferisce la proposta;
  • mancata presentazione della dichiarazione dei redditi per uno dei tre periodi d’imposta precedenti rispetto a quello nel quale viene applicato il concordato preventivo. Ovviamente se il contribuente era obbligato a presentarla;
  • condanna prevista per uno dei reati previsti dal Decreto Legislativo n. 74 del 10 marzo 2020, dall’articolo 2621 del Codice Civile o dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del Codice Penale. I reati non devono essere stati commessi nel corso dei tre anni precedenti.

Ma torniamo alla compilazione del Modello Reddi Pf. I contribuenti devono proseguire come segue:

  • al rigo LM62 deve essere inserito il codice corrispondente agli eventi straordinari che sono stati determinati direttamente dal decreto ministeriale;
  • al rigo LM63 deve essere riportato il reddito che è stato proposto al contribuente ai fini del concordato preventivo biennale per il periodo d’imposta 2024.

Il contribuente, a questo punto, ha la possibilità di accettare la proposta andando a barrare la casella al rigo LM64. Questo è proprio il nodo nevralgico di tutta l’operazione ed è, soprattutto, la funzionalità che verrà resa disponibile all’interno della dichiarazione dei redditi precompilata a partire da oggi 15 luglio 2024.

I contribuenti avranno tempo fino al 31 ottobre per poter aderire. La scadenza, in altre parole, corrisponde al termine ultimo per la presentazione del Modello Redditi PF.

Cos’è il concordato preventivo biennale

In questa sede è bene soffermarsi un attimo per ricordare cosa sia il concordato preventivo biennale (o annuale per chi ha aderito al regime forfettario). Lo strumento prevede che l’Agenzia delle Entrate, sulla base di dati in proprio possesso, concordi con il contribuente il reddito e le imposte dovute nei due anni dal titolare di partita Iva. È possibile rinnovare l’adesione per altri due anni. La proposta effettuata dall’Agenzia delle Entrate si basa sui dati che sono in possesso degli uffici tributari, tra i quali rientrano quelli relativi agli Isa. Il concordato preventivo biennale permette di stimare in anticipo l’ammontare delle imposte dovute.

Il reddito aggiuntivo rispetto a quello concordato non sarà assoggettato a tassazione. Nel caso in cui gli introiti dovessero essere più bassi del 50% il Mef potrà prevedere delle ipotesi straordinarie per revocare l’adesione allo strumento.

In sintesi

Da oggi 15 luglio 2024 è disponibile il software per aderire al concordato preventivo biennale da parte dei titolari di partita Iva, che hanno aderito al regime forfettario. Per questi soggetti, però, lo strumento è stato attivato in via sperimentale e dura solo un anno.