Adesione al concordato preventivo biennale verso la proroga al 30 settembre, l’emendamento

Un emendamento al decreto Milleproroghe introduce il rinvio al 30 settembre per l'adesione al concordato preventivo biennale. Esultano le associazioni di categoria

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 10 Febbraio 2025 20:29

Alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe, se approvati, andranno a modificare importanti scadenze nel rapporto fra i contribuenti e il Fisco.

Un emendamento al Milleproroghe prevede in particolare il rinvio di due mesi dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale. La scadenza per dare l’ok all’accordo 2025-2026 passerebbe così dal 31 luglio al 30 settembre 2025.

Proroga al concordato preventivo biennale

La relazione illustrativa del testo presentato dal senatore Costanzo Della Porta di FdI spiega che tale rinvio “è finalizzato a distribuire in modo più razionale gli adempimenti fiscali considerato il necessario periodo di avviamento del nuovo istituto”.

L’emendamento va ad accogliere le istanze di commercialisti e associazioni di categoria di artigiani, autonomi e commercianti, rivolte al viceministro Maurizio Leo, che invocavano un maggiore margine temporale al fine di valutare la convenienza dell’adesione. Confartigianato, in particolare, chiede alla politica di operare modifiche chiare, che non vadano a stravolgere la materia e che garantiscano al contribuente una tempistica adeguata per informarsi compiutamente e valutare l’adesione.

Il differimento dei termini di adesione alla proposta di concordato preventivo biennale dal 31 luglio al 30 settembre 2025 coincide con il nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare.

Si specifica che la proposta di modifica contenuta nell’emendamento dovrà essere approvata in commissione Affari costituzionali per poi essere recepita nel testo che sarà votato in Senato. Il governo Meloni, fra le critiche delle opposizioni, ha già annunciato l’intenzione di blindare la votazione ponendo la questione di fiducia sul decreto Milleproroghe.

Dario Damiani di Forza Italia, capogruppo in commissione Bilancio, esulta: “Prorogare dal 31 luglio al 30 settembre 2025 i termini di adesione al concordato preventivo biennale per il 2025-2026 conferma la volontà della maggioranza e del governo di rendere sempre più il Fisco amico dei contribuenti”.

Cambia il modello redditi nel 2025

Restando in tema, si segnala che nella bozza del Modello Redditi Persone Fisiche 2025 è stato introdotto il quadro Cp, in seguito alle adesioni nel corso dello scorso anno al concordato fiscale. Alcune sezioni del quadro (I e IV) devono essere compilate non solo da chi ha aderito al concordato biennale, ma anche da contribuenti non aderenti, ovvero i soci delle società in regime di trasparenza che abbiano avuto accesso all’istituto o che, pur non avendo aderito, partecipino a loro volta a soggetti che lo abbiano fatto.

Altre proroghe

Una possibile novità, sempre proposta tramite emendamento, riguarda inoltre la proroga alla rottamazione quater, una sorta di compromesso rispetto alle istanze di Lega e Forza Italia che invocavano una rottamazione quinquies e la posizione di totale chiusura a nuove definizioni agevolate espressa dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo.

Oltre alle proroghe per la rottamazione quater e per l’adesione al concordato preventivo biennale, un emendamento va a spostare al 17 marzo la scadenza per l’approvazione e la disponibilità in formato elettronico dei modelli di dichiarazione, concernenti le imposte sui redditi e l’Irap.

E viene fissata al 30 aprile la data a partire da quando è possibile presentare le dichiarazioni. Sempre al 30 aprile viene fissato il termine per il rilascio dei programmi informatici di ausilio alla compilazione e alla trasmissione dei dati relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale Isa.