Incentivi auto 2025, il governo destina 750 milioni ma solo per le aziende

Nel 2025 niente incentivi per le auto. Il governo sposterà i fondi al settore automotive, lasciando da parte i cittadini

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 6 Dicembre 2024 15:27

Il governo ci ripensa sugli incentivi auto 2025? Non proprio. Si conferma infatti che nella Manovra 2025 non ci sarà alcun Ecobonus per l’acquisto di nuove auto. Quei fondi sono ormai stati destinati alla Difesa. Eppure, il ministro delle Imprese e del Made in Italy è alla ricerca di fondi per sostenere le imprese del settore automotive. Adolfo Urso, nell’ultimo question-time alla Camera, ha specificato che è alla ricerca di 750 milioni di euro da destinare alle aziende. Non sono quindi incentivi per l’acquisto di nuove auto, ma andranno a sostegno degli investimenti produttivi.

Fondi per le auto, ma ai produttori e non ai cittadini: addio all’Ecobonus

Il sipario cala definitivamente sugli incentivi per l’acquisto di nuove auto. Gli Ecobonus non saranno rinnovati, a differenza invece dei sostegni alle aziende produttrici. Lo ha confermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, specificando che il governo sta lavorando a un piano per incrementare il fondo automotive e raggiungere una cifra che sia almeno equivalente o anche superiore alle risorse del vecchio fondo, ovvero 750 milioni di euro.

Poi la notizia che conferma quanto già sospettato nei mesi scorsi:

Sono risorse che non serviranno per gli incentivi, ma andranno alle imprese a sostegno dei loro investimenti produttivi.

La decisione prosegue quanto già affermato a fine settembre da Urso, che in Commissione europea aveva spiegato la necessità di massicci investimenti di risorse pubbliche e private, pari a quelle americane, per accelerare su tecnologie e produzioni delle imprese, tra cui il settore automotive. In quel caso però si parlava anche di sostenere l’acquisto di auto elettriche, ancora troppe costose per molte famiglie italiane. Al momento sembra che l’Italia non voglia più puntare sugli acquisti, ma solo sugli investimenti.

In ogni caso, la quantità di soldi investiti resta bassa: 750 milioni di euro sono molti meno rispetto a quelli precedentemente previsti. Secondo quanto riportato da Urso, gli investimenti sono rimandati dal 2027 al 2036, periodo nel quale per legge verrà istituito un fondo da 24 miliardi di euro per finanziare gli investimenti in infrastrutture e nel settore automotive.

Quali bonus restano e a cosa dire addio nel 2025?

Si può quindi riassumere la posizione del governo Meloni con una semplice frase: saltano i bonus legati all’acquisto di auto elettriche, ibride e i bonus di rottamazione, ma restano le agevolazioni per il settore automotive.

Nello specifico, i fondi statali per i bonus non saranno più destinati all’acquisto, ma spostati alla produzione e riconversione industriale. La decisione sembra essere una diretta conseguenza della crisi di Volkswagen e Stellantis, che negli ultimi mesi hanno visto diminuire drasticamente la produzione di auto. Una delle ultime dichiarazioni di Carlos Tavares in merito alla produzione fu proprio relativa all’aumento dei costi di produzione delle auto elettriche (+40%), difficile da gestire per via di una scarsa risposta dei consumatori all’acquisto.

Il piano a grandi linee sembra quello di investire nel settore automotive affinché i costi finali ai consumatori si abbassino e le auto ibride ed elettriche diventino più accessibili. Se le condizioni non dovessero cambiare, con lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel alle porte, il mercato potrebbe non essere pronto alla forte richiesta. La situazione è complicata ed entra in campo anche l’instabilità dei posti di lavoro, come nel caso degli stabilimenti italiani di Stellantis o l’annuncio delle chiusure delle fabbriche in Germania per Volkswagen.