Il bonus università, o Diritto allo Studio Universitario (DSU), promuove la possibilità di proseguire gli studi fino ai livelli più alti presso l’Università o l’Istituzione di Alta Formazione Artistica, Coreutica e Musicale (AFAM), anche a chi ha una condizione economica svantaggiata.
Sostiene le studentesse e gli studenti che vogliono frequentare l’Università o l’Istituzione AFAM, sulla base della condizione economica e di alcuni requisiti di merito. A chi risulta idoneo, il bonus garantisce la gratuità dell’iscrizione, insieme a un sostegno economico per affrontare le spese di questo percorso.
Bonus università, chi può accedere
Gli studenti che hanno diritto a un esonero sono quelli appartenenti a famiglie che hanno un reddito Isee inferiore a 22 mila euro. Chi ha un reddito tra i 22 e i 30 mila euro, può avere un esonero parziale: potrebbe pagare una somma minore compresa tra il 10% e l’80% di quella complessiva.
I requisiti di merito sono invece decisivi per aggiudicarsi il diritto all’esonero anche negli anni successivi al primo. In questo caso, infatti, l’esonero è confermato per il secondo anno se la matricola matura almeno 10 cfu e per il terzo anno in poi se raggiungerà almeno i 25 cfu.
Molti atenei, inoltre, riconoscono l’esenzione al versamento delle tasse se l’immatricolato ha ottenuto il massimo dei voti alla maturità (100 o 100 e lode).
Bonus università, come averlo
Le studentesse e gli studenti in possesso dei requisiti devono presenrare l’Isee e l’Ispe del proprio nucleo familiare.
Per ottenerlo è necessario rivolgersi a un Caaf (Centro Autorizzato di Assistenza Fiscale) e fare richiesta dell’Attestazione Isee per Prestazioni Agevolate per il Diritto allo Studio Universitario.
Borse di studio e no tax area
Ogni anno le regioni indicano i requisiti di accesso e il valore dei contributi che le istituzioni universitarie del territorio applicheranno nei bandi per la concessione delle borse di studio universitarie.
Un’altra modalità è la NO Tax Area, introdotta a partire dal 2017. A un iniziale limite della soglia Isee a 13mila euro per l’esonero totale delle tasse del primo anno si è passati ai 22mila euro. Al salire dell’Isee, fino a un massimo di 30mila euro, l’esenzione si trasforma in riduzione (dall’80 al 10%).