Bonus di Natale da 100 euro per le famiglie monoreddito, l’ipotesi del governo

Il governo intende inserire un bonus da 100 euro nelle tredicesime dei lavoratori dipendenti che rispondono a determinate caratteristiche. Si attende l'ok del Consiglio dei ministri

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 23 Aprile 2024 14:32

Il governo Meloni ipotizza un bonus di Natale fino a 100 euro per le famiglie monoreddito. I destinatari dell’iniziativa sono i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico.

Bonus in tredicesima

Il bonus sarà elargito direttamente in busta paga e sarà versato dal datore di lavoro contestualmente alla tredicesima mensilità. Si tratta di una misura pensata per aiutare le famiglie e per stimolare i consumi durante il periodo natalizio.

Il bonus da 100 euro in tredicesima manda così in soffitta l’ipotesi circolata nella giornata di lunedì 22 aprile di un contributo da 80 euro, comparso nelle prime bozze del decreto sulla riforma Irpef e Ires. Dopo la riunione tecnica preparatoria nella mattinata di martedì 23 si attende ora il Consiglio dei ministri calendarizzato per le 17:30 per avere conferma dell’indiscrezione o per scoprire quale altra misura verrà presentata dal governo. L’anticipazione su bonus da 100 euro arriva dal Sole 24 Ore.

Come ha più volte sottolineato il viceministro all’Economia Maurizio Leo, vero artefice della riforma fiscale del governo Meloni, l’intervento ipotizzato di sostegno alle famiglie con redditi più bassi è ancora in fase di istruttoria degli uffici “per mettere a punto un decreto che sia compatibile con le esigenze dei contribuenti e al tempo stesso rispettoso degli equilibri di finanza pubblica”.

Il costo per le casse pubbliche

Il costo stimato della misura è di 100 milioni di euro da finanziare con le maggiori entrate attese dal nuovo concordato preventivo biennale per le partite Iva.

Dovrebbe inoltre essere confermata la volontà del governo di applicare anche per il 2025 le tre aliquote, in mancanza delle coperture per realizzare quell’aliquota unica che è il cavallo di battaglia delle destre e, in particolare, della Lega. Si attende anche la riconferma del cuneo fiscale.

Ma oltre ai 100 euro nelle tredicesime dei lavoratori dipendenti, il governo Meloni è al lavoro anche per alzare le pensioni di 100 euro mensili per determinate categorie di beneficiari.

Tasse al 10% sui premi di risultato

Ma la bozza del decreto sulla riforma Irpef e Ires prevede anche di raddoppiare la tassazione sui premi di risultato portandola dal 5% al 10%. La misura verrà applicata sui premi erogati dall’1 gennaio 2025, entro il tetto di 3.000 euro. Lo stesso regime si applicherà “alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa”. La precedente Manovra del governo Meloni aveva tassato al 5% i premi di risultato, a conferma della strada intrapresa l’anno precedente.

Con il provvedimento dovrebbe prendere il via una prima attuazione della delega fiscale per i redditi da lavoro autonomo, dipendente, per i redditi agrari e per i redditi diversi. Per quanto riguarda la Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata) a partire dal prossimo anno verrà riconosciuta unicamente nei casi in cui non si raggiungano i requisiti pensionistici.