Nella notte tra l’1 e il 2 ottobre diverse navi della marina israeliana hanno circondato le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, dirette verso la Striscia di Gaza. Nel corso di alcune ore, molte delle barche sono state abbordate dai militari di Israele e i loro equipaggi sono stati arrestati.
Delle 44 navi segnalate dal sistema di tracciamento pubblico della Flotilla, 19 sarebbero state fermate dalla marina israeliana. Le restanti starebbero continuando la loro navigazione verso le coste della Palestina, ma potrebbero essere intercettate nelle prossime ore.
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L’operazione di intercettazione ha avuto inizio attorno alle 19:00, quando le imbarcazioni di testa della Flotilla hanno iniziato ad avvistare alcune navi dell’esercito israeliano. Durante i minuti successivi, una ventina di navi militari hanno circondato le barche più avanzate della Flotilla e hanno iniziato a danneggiarne i sistemi di comunicazione, in modo da far perdere loro il contatto sia con il resto della flotta, sia con il mondo esterno.
Sono poi cominciate le operazioni di abbordaggio. Non è possibile conoscere al momento i dettagli di queste operazioni. In un solo caso, le telecamere installate su una delle barche e collegate via internet a uno streaming pubblico su YouTube, sono riuscite a inquadrare i soldati israeliani a bordo.
Gli equipaggi sono stati fatti scendere dalle navi e le persone a bordo arrestate. Non è chiaro cosa sia successo loro. Il governo israeliano ha dichiarato di averle portate a terra, ma non ha spiegato esattamente dove. Secondo le dichiarazioni precedenti all’intercettazione, dovrebbero essere state portate ad Ashdod. Tra le persone arrestate ci sarebbero anche l’attivista per il clima Greta Thunberg e i deputati italiani Arturo Scotto (Pd), Benedetta Scuderi (Avs) e Marco Coratti (M5S).
Perché le imbarcazioni sono state fermate in acque internazionali
La Flotilla è stata bloccata a circa 70 miglia nautiche dalla costa della Striscia di Gaza (130 chilometri), in acque internazionali e quindi non in acque territoriali israeliane. Gli organizzatori avevano dichiarato di attendersi gli abbordaggi proprio in questo tratto di mare, perché è dove in passato la marina israeliana ha bloccato tentativi simili.
Dal 2009 infatti, Israele impone un blocco navale attorno al tratto di mare che, tecnicamente, è sotto il controllo di chi governa la Striscia di Gaza, quindi di Hamas. Il blocco si estende per 40 miglia dalla costa, mentre le acque territoriali, stando ai trattati internazionali, arriverebbero a 12 miglia.
Di fatto, quindi, le acque territoriali della Striscia di Gaza sono bloccate dalle navi di Israele e nessuno, da più di 15 anni, può entrare o uscire dalla zona designata per il blocco navale. Molti Stati considerano questo blocco illegale e, di conseguenza, anche l’abbordaggio delle navi della Flotilla sarebbe, secondo questa visione, illegittimo. Diverse imbarcazioni stanno continuando la navigazione, ma è probabile che saranno intercettate nelle prossime ore.
Le manifestazioni spontanee in tutta Europa
L’intercettazione e l’abbordaggio della Flotilla hanno causato reazioni in tutta Europa, Italia inclusa. In diverse città del nostro Paese, come Roma, Napoli, Bologna e Milano, sono nate manifestazioni spontanee che si sono trasformate in cortei. I manifestanti hanno attraversato le strade dei centri cittadini durante la notte per chiedere il rilascio degli equipaggi arrestati.

Altri cortei simili hanno interessato le grandi città europee, come Barcellona, Parigi e Berlino. La Cgil e i sindacati di base hanno indetto uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre per protestare contro l’azione di Israele.