Su Crimea e Donbass con la Russia “possiamo discutere e si può trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere”. Ad affermarlo, in un’intervista a ‘Abc News Tonight’, è il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. L’Ucraina, in guerra dopo l’invasione ordinata da Mosca, “è pronta al dialogo ma non alla capitolazione”. La domanda chiave, sottolinea Zelensky, “è ‘come vivranno le persone in questi territori, chi vuole far parte dell’Ucraina?'”. Quello che è importante, aggiunge, “è che Putin inizi a parlare, inizi un dialogo, invece di vivere in una bolla di informazione senza ossigeno. Penso che sia lì che si trova”.
Il difficile compromesso
Mentre si consuma il dramma dei corridoi umanitari, Zelensky è pronto ad avviare negoziati sullo status di Donbass e Crimea anche se non accetterà la richiesta di Mosca di riconoscere l’indipendenza, o l’annessione della Penisola sul Mar Nero alla Russia. “Sono disponibile per un dialogo, ma non per una capitolazione. Possiamo discutere e trovare un compromesso sul come la vita proseguirà per questi territori”, precisa. La richiesta di Mosca per il riconoscimento “è un altro ultimatum, e noi non accettiamo ultimatum”.
Secondo Zelensky la guerra tra Russia e Ucraina sarà solo l’inizio di una escalation perché Mosca “non si sazierà”. “Questo conflitto non finirà così ma scatenerà una guerra mondiale. Oggi la guerra è qui, domani sarà in Lituania, poi in Polonia, poi in Germania”. Putin “può porre fine ad una guerra che ha iniziato. E se non pensa di aver dato inizio a tutto, deve sapere che può porre fine alla guerra”.
Rischio effetto Siria
L‘alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell prevede che “andiamo verso una ‘sirizzazione’ dell’Ucraina”. Lo ha detto in conferenza stampa a Montpellier. Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha aggiunto che “andiamo verso un periodo difficile, quello dell’assedio: a Kharkiv, a Mariupol, domani a Kiev. Abbiamo sugli assedi iniziati dai russi una sinistra esperienza”.
“L’ultima manifestazione – ha affermato Le Drian – è stata ad Aleppo: bombardamenti, proposta di corridoio umanitario, denuncia di rottura del corridoio da parte della parte avversa”, con l’uso di “provocazioni. Tentativo di pourparler, ribombardamento e si ricomincia”.
“Guardate Grozny, guardate Aleppo. Siamo a un nuovo appuntamento, non bisogna cadere della trappola. Mi domando se non ci sia un corso nelle scuole militari russe” su questa tattica di guerra, per quanto faccia “venire i brividi lungo la schiena”, ha concluso Le Drian.
Cinque milioni di profughi
Borrell prevede cinque milioni di profughi ucraini nei Paesi dell’Unione europea. ”Dobbiamo prepararci a ricevere circa cinque milioni di persone. Dobbiamo mettere in campo tutte le risorse della Ue per aiutare i vari Paesi ad accogliere queste persone” ha detto ai giornalisti. ”Abbiamo bisogno di più scuole, di più centri di accoglienza, più di tutto”, ha aggiunto.
E sono più di un milione i profughi ucraini arrivati in Polonia dall’inizio dell’aggressione militare russa lo scorso 24 febbraio. Lo ha reso noto la Guardia di frontiera polacca, parlando di 1.067.000 persone arrivate nel Paese, 142.300 solo ieri.