Wedding Tourism, gli stranieri amano pronunciare il fatidico sì in Italia

Un 2023 da record per il turismo dei matrimoni, con un fatturato di circa 803 milioni di euro. L’Italia tra le mete più ambite. Cosa ci si aspetta per il 2024?

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Pubblicato: 2 Maggio 2024 15:48

Il Destination Wedding ha archiviato il 2023 con 2.500 eventi in più rispetto al 2022. Come riportato nel report “Destination Wedding in Italy”, ricerca realizzata da Centro Studi Turistici (CST) per Convention Bureau Italia, l’Italia si conferma tra le mete più ambite del Wedding Tourism, anche se nelle richieste provenienti dai diversi paesi stranieri si sono registrati degli andamenti abbastanza variegati.

Se il 2023 ha visto un trend in crescita per la presenza di coppie statunitensi, segnali significativi si sono registrati per le coppie australiane, canadesi, indiane, cinesi, messicane, singaporiane e indonesiane. La spinta inflattiva ha avuto ripercussioni sul budget medio degli eventi che è passato da circa 54 mila a 59 mila euro, ma non ha condizionato le scelte delle coppie straniere che hanno celebrato prevalentemente il matrimonio con rito simbolico e hanno festeggiato l’evento in location quali ville, residenze d’epoca, agriturismi, castelli e borghi.

Nel complesso si stima che siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, cioè il +22,3% rispetto al 2022 (13.600 contro gli 11.100 del 2022), anche se la ripartenza del mercato nel 2022 fu registrata effettivamente nel corso del secondo trimestre.
Le presenze turistiche strettamente collegate alle celebrazioni sono stimate in oltre 2,4 milioni di pernottamenti (+19,5%).
L’indagine ha rilevato anche un incremento del numero medio di partecipanti agli eventi (60,7), che ha certamente contribuito all’aumento del fatturato del settore.

La stagionalità del mercato

In linea di massima la stagionalità del mercato rimane pressoché immutata. L’unico elemento di rilievo è di una maggiore distribuzione degli eventi nei periodi di “spalla”, cioè nel primo e quarto trimestre dell’anno.
Rispetto al 2022 diminuisce la permanenza media degli sposi e degli invitati: 2,9 notti contro le 3,3 del 2022. Il trend potrebbe derivare dal bisogno di comprimere la spesa a seguito dell’impennata dell’inflazione e degli aumenti generalizzati dei prezzi che hanno caratterizzato l’intero anno. Aumenta, invece, il numero medio di invitati alle cerimonie: da 55,6 sale a 60,7. Significativa la quota delle cerimonie con un numero di invitati tra 51 e 100, che sale al 63% dal 41,3% del 2022.

Le location

La Villa rimane la location in assoluto preferita per l’organizzazione dell’evento, seguita da un’altra tipologia dal sapore antico: la Residenza Storica.
Agriturismo e Aziende agricole consolidano la loro posizione rimanendo saldamente al terzo posto nella graduatoria, mentre salgono di oltre 3 punti le preferenze per i Castelli.

La Villa svetta al 26,1% di preferenze, seguita dalla Residenza Storica al 13,3%. Il Castello, il Borgo e l’Agriturismo sono sostanzialmente a pari merito con il 10,9% ciascuno, al quarto posto troviamo i Luxury Hotel con 9,9% e i Resort al 7,7%, a seguire l’Hotel, il ristorante, lo stabilimento balneare e la casa privata.

Chi ama sposarsi in Italia

Nel 2023 si è registrato un aumento delle richieste da parte delle coppie statunitensi, confermandosi in assoluto il principale target di riferimento. Sono, tuttavia, in crescita anche le richieste delle coppie di altri mercati extraeuropei quali australiane, canadesi, indiane, cinesi, messicane, singaporiane e indonesiane.
Qualche segnale di rallentamento o di assestamento nelle richieste delle coppie dei Paesi Europei, che portano la loro quota di mercato al 52%, dal 57% del 2022. Le richieste più numerose sono giunte dalle coppie del Regno Unito e della Germania, entrambe in leggera flessione rispetto al 2022.
Un rilevante interesse è stato registrato anche per le richieste provenienti dalla Svizzera, Paesi Bassi e Lituania, tutte in evidente crescita, mentre rimane stabile la domanda delle coppie francesi, irlandesi, spagnole e del Belgio.

Le destinazioni preferite

Anche per il 2023 la domanda ha evidenziato un interesse abbastanza diversificato tra le diverse destinazioni delle singole macroaree. Il Centro e il Nord Est riducono la loro quota di mercato a vantaggio delle aree del Nord Ovest (+3,1 punti) e del Sud e Isole (+3,8 punti).
La meta preferita rimane la Toscana. E’ in questa regione, tra colline rigogliose, borghi medioevali, città d’arte e vigneti che gli stranieri amano festeggiare il loro matrimonio.
Al secondo posto, tra le regioni italiane preferite per celebrare il matrimonio, vi è la Lombardia, di cui gli stranieri amano la raffinatezza delle dimore sui laghi e il lusso delle città.
Sul podio anche la Campania. La Costiera Amalfitana e Capri sono solo alcune delle località più apprezzate. I paesaggi mozzafiato e i profumi mediterranei incantano gli stranieri.
Sempre apprezzatissima la Puglia. Grazie alle antiche masserie, ai celebri trulli e alle spiagge incontaminate gli stranieri trovano una atmosfera unica dal fascino mediterraneo.
Le ville barocche, gli agriturismi circondati da vigneti e le spiagge dorate della Sicilia sono sempre più gradite. L’ambiente esotico e romantico che questa isola offre è sempre più apprezzato dagli sposi.

Spesa media

59.000 euro è la spesa media per un matrimonio in Italia, contro i 53.800 euro del 2022. Si registra circa il 10% in più rispetto al 2022.
Diminuiscono gli eventi compresi nelle prime tre fasce di budget medio (fino a 10mila Euro, da 10mila e 25mila Euro e da 25mila a 50mila Euro), che perdono circa 18 punti percentuali, a vantaggio delle fasce di budget più elevato. La distribuzione del budget tra le tipologie di servizi vede questa ripartizione.

  • Location e tensostrutture 21,0%
  • Food & Beverage 35,0%
  • Ospitalità 16,8%
  • Altri servizi (foto, video, allestimenti, WP, ecc.) 27,2%

Dall’incrocio dei principali indicatori emersi dall’indagine, oltre che sulla base della durata media del soggiorno delle coppie e degli invitati alla cerimonia (2,9 notti), gli arrivi e le presenze turistiche collegate al Destination Wedding sono stimati rispettivamente in oltre 826mila e 2,4 milioni contro i 619mila e 2 milioni del 2022, con un fatturato che passa da 599 milioni nel 2022 a 802,7 milioni nel 2023. Il 34% in più rispetto ai valori stimati nel 2022, a conferma del rafforzamento del sistema italiano sui principali mercati internazionali.

Il trend per il 2024

In base alle prenotazioni già acquisite e alla conoscenza del mercato, la percezione sui trend del mercato 2024 da parte delle imprese che hanno contribuito alla realizzazione dell’indagine è sicuramente positiva, anche se i ritmi di crescita potrebbero essere in leggera attenuazione. L’incremento stimato è del +8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.

In linea generale, anche per il 2024 le migliori aspettative sono state segnalate per gli stessi mercati che nel corso del 2023 hanno evidenziato un particolare dinamismo. Oltre al consolidamento delle richieste che arriveranno dagli Stati Uniti, emerge il dato interessante di una crescita della domanda di altri Paesi Extraeuropei, primi tra tutti Australia, Canada, India ed Emirati Arabi.

I mercati segnalati con un aumento delle richieste per il 2024 sono:

  • USA 17,7%
  • Regno Unito 16,7 %
  • Germania 8,5 %
  • Svizzera 8,2%
  • Australia 5,2%
  • Paesi Scandinavi 5,0%
  • Canada 4,6%
  • Paesi Bassi 4,5%
  • Francia 4,5 %
  • Belgio – Lux 3,9%
  • Austria 2,9%
  • Spagna 2,9 %
  • India 2,5%
  • Emirati Arabi 1,9%

Per il 2024 le tendenze fanno emergere una significativa quota dei micro-matrimoni e della “fuga d’amore” (Elopement). In seconda posizione rimangono le segnalazioni per i Wedding week che prevedono il prolungamento dei festeggiamenti per più giorni. Invece, all’interno della voce “Altro” si distinguono i Matrimoni nel bosco, i Matrimoni di degustazione dei prodotti tipici, i Matrimoni nei paesi di origine (Turismo delle radici) e ancora una volta i Luxury Wedding.

Il trend del Destination Wedding nel 2024

  • Small o Intimate wedding 22,5%
  • Wedding week 18%
  • Green Wedding 16%
  • Vigna 11,5%
  • Elopement 9,6%
  • Same sex wedding 8,9%
  • Rinnovo promesse 6,3%
  • Social wedding 3,6%
  • Matrimoni in costume 1,7%
  • Altro 1,9%

Destination wedding: Italia/Italia

Un contributo importante alle imprese della filiera arriva anche dai matrimoni delle coppie italiane che celebrano il loro matrimonio in una regione diversa da quella di residenza. Si tratta di un segmento di mercato parallelo al Destination Wedding, con caratteristiche e comportamenti differenti, ma capace, comunque, di attivare importanti volumi di affari.

Nel 2023 sono stati circa 8.000 i matrimoni di coppie italiane celebrati in una regione diversa da quella di abituale residenza a fronte di 7.160 matrimoni di coppie italiane nel 2022.

Abbastanza numerose le cerimonie con rito civile (38,8%), ma consistenti risulterebbero anche quelli celebrati con rito religioso (34,8%). In crescita l’interesse delle coppie italiane per i riti simbolici (26,4%).

La spesa media di un evento organizzato per le coppie italiane è stimata in 41.500 euro, in crescita di oltre l’11% rispetto al valore nel 2022, pari a 37.100 euro. Oltre il 28% delle segnalazioni sono state per gli eventi organizzati con budget compreso nelle fasce da 50.000 euro fino ad un massimo di 200.000 euro.

Nel 2023 è aumentata la permanenza media degli sposi e degli invitati ai matrimoni delle coppie italiane: 1,5 notti contro 1,4 notti del 2022. Oltre 763mila arrivi e oltre 1,1 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive rispetto ai 645mila arrivi e 912mila pernottamenti nel 2022. Un dato per tutti: 331,7 milioni di euro il fatturato complessivo generato dal segmento di mercato a fronte di 266 milioni del 2022.