Taglio dei tassi d’interesse Bce, il prossimo potrebbe esserci solo a settembre

La Bce taglierà ancora i tassi d'interesse, ma secondo gli analisti non lo farà prima di settembre 2024: prevista un'altra diminuzione, meno certa, a dicembre.

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

In un momento storico ancora contraddistinto da un valore alto di inflazione, l’interesse dei cittadini e degli investitori è al possibile taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea. Dopo l’intervento dello scorso giugno (-0,25 per cento), molti analisti sostengono che, nella prossima riunione di luglio, la presidente Christine Lagarde non procederà nella stessa direzione, preferendo aspettare il Consiglio direttivo di settembre e dicembre per due ulteriori operazioni di abbassamento dei tassi. Va inoltre precisato che, se gli analisti danno per scontato l’intervento di settembre, lo stesso non si può dire di quello che chiuderà il 2024.

Taglio dei tassi di interesse, la Bce aspetta settembre

Dietro la volontà della Bce di non tagliare nuovamente i tassi d’interesse prima di settembre ci sarebbe la necessità di prendere decisioni di questo tipo “in occasione delle riunioni di previsione, ossia a settembre e dicembre, piuttosto che a luglio, ottobre o gennaio”. Questo il pensiero di Konstantin Veit, Executive vice presidente e gestore di Pimco che ha aggiunto: “L’inflazione non è ancora al livello desiderato dalla Bce, ma credo che la ritenga che un tasso di deposito superiore al 3 per cento sia chiaramente restrittivo”.

I tagli a scaglioni, sempre per Veit, saranno di 0,25 punti percentuali, con tale dato che è figlio dell’ancora troppo marcata incertezza economica che grava sull’Eurozona e sulle mosse della Federal Reserve statunitense. Questa, infatti, ha fin qui frenato sulle possibilità di tagli ai tassi a causa della forte inflazione, con la decisione che inevitabilmente condiziona anche la Bce.

E ancora, ben l’80 per cento di 85 economisti intervistati da Reuters in un sondaggio condotto tra il 4 e l’11 luglio, ha previsto che la Banca centrale europea ridurrà altre due volte i tassi nel corso del 2024, con specifico riferimento ai mesi di settembre e dicembre. La percentuale finale del 2024, secondo queste analisi, sarà del 3,25 per cento.

Di quanto scenderanno i tassi in Europa

Le previsioni degli analisti sul possibile taglio dei tassi di interesse della Bce a settembre e dicembre 2024 dicono che, alla fine dell’anno, la percentuale dei tassi di rifinanziamento e di deposito principali si attesti rispettivamente al 3,75 per cento e al 3,25 per cento. Sarà, secondo l’opinione diffusa, soltanto l’inizio, con il tasso terminale sui depositi che potrebbe andare incontro ad altre tre riduzioni prima della fine del 2025. La Bce, da parte sua, ha dichiarato di vedere il tasso neutrale e terminale al 2 per cento.

Gli effetti del taglio dei tassi della Bce

Il quadro in precedenza descritto porta a delle grandi movimentazioni. I mercati azionari, ad esempio, quando si prevedono delle riduzioni dei tassi, hanno la tendenza a salire, mentre nei mercati obbligazionari si registra solitamente una riduzione dei rendimenti che fa salire i prezzi delle obbligazioni (in particolare di quelle emesse durante un periodo di tassi elevati).

Con il taglio dei tassi della Bce, un altro effetto è la diminuzione degli interessi sui conti bancari, con i mutuatari che potranno contare su mutui decisamente più convenienti di quanto non lo siano ora. Attualmente, infatti, i tassi di interesse medi sui nuovi prestiti alle imprese e sui nuovi mutui sono rispettivamente al 5,2 per cento e al 3,8 per cento.